Tra i pochi a salvarsi ancora una volta ieri sera, Ricardo Kakà si conferma anima vera del Milan. E’ dai suoi piedi che nasce, peraltro, il gol che aveva momentaneamente portato in avanti i rossoneri: azione distesa sulla sinistra, cross in mezzo di mancino ad uscire verso il centro dell’area,sfortunata deviazione di Konko che, fronte a lui, cercava di contrastarlo, e palla che si insacca alle spalle dell’incolpevole Berisha.

Lo stesso ex pallone d’oro, nel post-gara, ha ammesso di non conoscere bene il regolamento, in merito: “Il gol? Non so, ho chiesto all’arbitro, ma mi ha detto che non avrebbe deciso lui”. Ed in effetti, nonostante il numero 22 non abbia le idee ben chiare, tràttasi di autogol del difendente biancoceleste. Come recita testualmente la normativa aggiornata FIFA e UEFA – a sua volta adottata dalla Lega Calcio Serie A e da fantagazzetta – “Una rete è classificata come autogol quando: […] B. Un giocatore devia nella propria porta un tiro, un cross o un passaggio di un avversario non indirizzato nello specchio della porta. Non sono considerati autogol i tiri nello specchio della porta che vengono deviati da un difensore. In questi casi si assegna pertanto la marcatura all’autore del tiro in porta”. 

E’ esattamente il caso del cross di Kakà deviato da Konko: a prescindere, difatti, dalle intenzioni di colui che calcia, il pallone non era indirizzato verso lo specchio (parliamo di un cross ad uscire). In merito, le redazioni si sono già espresse (qui).

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Scritto da Carmelo Abate il mar 24 2014 . Registrato sotto Generali, In evidenza, News, Serie A .