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MILANO
Un addio era già sufficiente tre / quattro diventano insostenibili senza versare una lacrimuccia per quello che è stato per la gioia determinata dal loro gioco, per i successi ritmati e per le delusioni smaltite. La seconda era del Milan di Berlusconi è stata appannaggio dei Nesta dei Seedorf e anche di Pippo e di Gattuso tutti questi personaggi che a vario titolo non calcheranno più la soffice terra della Scala del Calcio. Ti chiedi come sia possibile ma poi ti volti indietro e capisci che sono passati anni, e in alcuni casi due lustri, e allora quelli che avevi conosciuto come ragazzi sono oramai personaggi al termine della loro brillante carriera. Pensare a Pippo Inzaghi l’uomo che “ciulava” la palla a Del Piero e non concedeva un pallone agli avversari e anche ai compagni di squadra seduto tristemente in panchina e in tribuna non era bello, ma ricordare quando era un tarantolato in campo e seminava letteralmente il panico è un bel ricordo. Ho avuto la fortuna di assistere a decine di suoi goal a san Siro, quella contro l’Aiax del 2003 la più intensa, quella più incompiuta contro il Dortmund l’anno prima. Ma il vero magone la doppietta contro il Real Madrid dello scorso anno, brividi a San Siro. Gattuso ha rappresentato un mondo quello della classe operaia in paradiso capace con la sua grinta di indirizzare la partita, le semifinali contro l’Inter del 2003 ne sono state un fulgido esempio. Clarence è forse quello meno reclamizzato ora, ma ha sempre avuto un visione di gioco notevole e dei gesti di classe immensi. Valga per tutti la partita perfetta contro il Manchester il 2 maggio 2007 preludio della settima coppa. Cari ragazzi con voi ho vissuto dei momenti intensi e irripetibili, dirvi grazie è solo il minimo, con voi saremo per sempre immortali sia per le vittorie che per lo stile. Peccato invece a proposito di stile quanto dichiarato da Pirlo oggi che ha sputato sentenze e veleni sul Milan; un po’ più di rispetto per quei colori che lo hanno sostenuto non guasterebbe. Non ci resta che consolarci con la 3 M (Muntari – Montolivo – Mudingay) e sperare in una nuova classe di campioni, il Milan e i suoi tifosi sono abituati ai cambiamenti ma oggi c’è un canzone triste nel mio cuor come cantava Zucchero.
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Ho una canzone triste nel mio cuor