I conti sono a posto e il Milan adesso compra, ma prima c’è da raggiungere la Champions League. Per le prossime 5 partite serve una squadra con il coltello tra i denti

28 Apr 2013 20:45
Serie A TIM 2012-2013

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MILAN-JUVENTUS, IL MIGLIORE IN CAMPO

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Giornalista, ideatore e conduttore di “Passione Rossonera” su Radio Radio, l’unico programma radiofonico esclusivamente dedicato al Milan

23.04.2013 00:00 di Fabrizio Tomasello Twitter: @radioradiomilan

La notizia buona è che, come certificato dall’Assemblea degli azionisti, il Milan ha chiuso il bilancio al 31 dicembre 2012 con un passivo di 6,8 milioni di euro, migliorando sensibilmente i -67,3 milioni del 2011 e aprendo così scenari rassicuranti per quanto riguarda il prossimo calciomercato. Quella cattiva è che domenica sera, con la sconfitta patita allo Juventus Stadium e la contemporanea, rocambolesca e fortunosa vittoria della Fiorentina contro il Torino, la lotta per un posto in Champions League si è complicata parecchio.
E’ stato necessario un rigore, così come all’andata, per decidere lo scontro diretto tra Juventus e Milan, anche stavolta una partita bloccata, spigolosa, incatenata alle paure di entrambe le squadre. Non un’azione da gol, non una parata da una parte o dall’altra, nulla di nulla. Un match che sarebbe andato avanti sullo 0-0 per tre giorni se non fosse arrivato l’episodio di turno. A San Siro toccò a Robinho trasformare il penalty assegnato ai rossoneri per un dubbio fallo di mano in area juventina, stavolta la premiata ditta Abate-Amelia si è fatta sorprendere da Asamoah ed ha confezionato un gentile cadeau per gli uomini di Conte, il rigore sapientemente trasformato da Arturo Vidal.
Ma al di là della sconfitta contro la Juve, su cui c’è effettivamente poco da recriminare, in casa Milan resta da analizzare il preoccupante calo di condizione palesato da più di qualche settimana dai ragazzi di Allegri.
Oggi il tema ricorrente di giornata era “campanello d’allarme”, con i viola ad appena un punticino dal nostro importantissimo terzo posto, però è già dalla vittoria in casa contro il Palermo e poi dalla scorribanda vincente al Bentegodi contro il Chievo, prima ancora del trittico Fiorentina-Napoli-Juve, che il diavolo lanciava inquietanti segnali di sofferenza. Solo che mentre contro squadre come Palermo e Chievo si può riuscire a vincere anche senza essere scintillanti, con le prime della classe diventa più difficile ed infatti sono arrivati 2 punti in 3 partite.
Però cerchiamo di non dimenticare che il Milan non perdeva da 4 mesi e che, vista la straordinaria rimonta compiuta dai rossoneri dopo l’ottava giornata di campionato, un calo fisico e soprattutto psicologico era da mettere in preventivo. Ora c’è solo da capire come Allegri saprà gestire questo ulteriore momento di crisi. Riconosciamo al mister livornese il fatto di essere sempre riuscito a mantenere la calma e la serenità anche nei momenti di maggiore difficoltà. Stavolta però serve anche la necessaria lucidità per fare le scelte più opportune, e nelle ultime giornate Allegri non sembra esserci riuscito appieno. Perché è vero che El Shaarawy non sta vivendo il suo momento migliore, ma anche un faraone a mezzo servizio è più efficace del Robinho di questa stagione. E magari un De Sciglio non brillantissimo può risultare più utile dell’Abate visto ieri a Torino. E forse anche l’azzardo Gabriel al momento può pagare di più di un Marco Amelia ormai palesemente in calo tecnico e mentale. Sulla scelta di Muntari non mi pronuncio perché è vero che anche il ghanese è in un momento di profonda involuzione, ma dietro di lui non è che Nocerino stia facendo meglio. Ed è questo il vero problema di mister Allegri: gli oggettivi limiti tecnici di una rosa sottovalutata all’inizio dell’anno e forse, grazie alla straordinaria rimonta effettuata, sopravvalutata recentemente.
Il Milan, dopo aver perso in estate una buona dozzina di elementi di primissima fascia, quest’anno doveva essere un “work in progress”, mentre invece è al terzo posto a lottare per un posto in Champions. Se si riuscisse a raggiungere questo obiettivo, potremmo parlare di un grandissimo risultato. Invece, alla luce dell’incredibile filotto ottenuto dai rossoneri, ora sembra tutto dovuto. Anzi, all’indomani della prima sconfitta arrivata dopo quattro mesi, di nuovo tutti a sparare sul pianista Allegri, su alcuni giocatori, sulla dirigenza etc. etc.
Io ricordo, da che il pallone è rotondo, che qualsiasi squadra costretta ad un’opera di rifondazione così radicale, profonda e completa, come quella operata dai rossoneri, ha dovuto affrontare almeno un paio d’anni di traversie prima di tornare a vedere la luce. Al Milan invece sono bastate 8 giornate per raccogliere i cocci di un’estate sciagurata, ritrovare coraggio, energia e fiducia e ricominciare a vincere.
Godiamoci questo gran risultato, con la consapevolezza che l’anno prossimo basteranno un paio di acquisti mirati, uno in difesa e uno a centrocampo, per tornare ad essere competitivi ai massimi livelli in Italia e chissà, magari anche per toglierci qualche soddisfazione in Europa.

A tutti i milanisti doc, rinnovo l’appuntamento con “Passione Rossonera”, il programma radiofonico dedicato ai tifosi del Milan, in onda ogni venerdì dalle 17.00 alle 18.00, sui 104.500 di Radio Radio, sul canale Sky 518 e in streaming sul sito www.radioradio.it

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