Icardi, Zaza? Il Vice-Balotelli è già di proprietà del Milan

Vice_Balo

di Francesco Parrino

Il reparto offensivo del Milan, è senza dubbio quello più in forma e più ricco di alternative, tra i cannonieri El Shaarawy (31 partite e 18 gol – 1,72), Pazzini (26 partite e 11 gol – 2,36), e Balotelli (2 presenze e 3 gol finora – 0,66), e i meno prolifici ma molto utili sul piano del gioco Niang (10 partite, 1 gol ma tanta corsa – 10), Bojan Krkic (23 partite e 3 gol – 7,66) e Robinho (18 partite e 2 gol – 9), vi sono ben 6 bocche di fuoco che han realizzato finora 38 gol in tutte le competizioni.

Tuttavia a fine anno la situazione cambierà di molto, per quanto riguarda gli attaccanti già in rosa ci sono tre casi spinosi da prendere in considerazione, il primo è quello di Giampaolo Pazzini. Il centravanti ex Inter difficilmente accetterà a lungo questo ruolo da comprimario e, complice l’infortunio che lo ha costretto a dare forfait poco prima di Milan-Udinese, ha immeritatamente perso il posto di punta centrale a discapito di un Balotelli che, nel giro di due partite, ha già segnato tre gol (certo due su rigore ma per gli amanti delle cifre cambia poco) e ha dato molto più peso alla zona offensiva, cosa che Pazzini, aldilà delle due partite contro il Bologna in cui ha segnato ben 5 gol tra andata e ritorno, non ha mai fatto. Contro il Barçelona si riprenderà il posto di centravanti, ma è più dovuto alla sfortuna di Super Mario d’aver giocato in Champions col City, che per effettivi meriti tecnici. Probabile partente a fine anno, magari come pedina di scambio per qualche giovane talento italiano.

Il secondo nome è quello di Robinho, da leader dell’attacco (dopo Ibra e Cassano c’era lui), a vero e proprio personaggio scomodo di cui liberarsi, il classe 1984 ex Santos, soffre di saudade bella e buona, è rimasto a San Siro solo per forza di cose (e per offerte ridicolmente basse dei club brasiliani che lo seguono), e a fine anno, con l’offerta giusta, verrà salutato senza troppi rimpianti, sia per un ingaggio pesantuccio (4 milioni e mezzo), sia per mancanza di motivazioni da due anni a questa parte.

Il terzo nome è quello di un giocatore che è in rosa, ma che è arrivato quest’anno solo in prestito, parliamo ovviamente di Bojan Krkic, classe 90 del Barça, giunto al Milan con l’obiettivo di far vedere di che pasta è fatto, ma che aldilà di qualche buon cambio di ritmo a gara in corso, ha sempre reso al di sotto delle aspettative. Il riscatto è fissato a 14 milioni, ma questo Milan, per questo Bojan, spenderebbe appena 5 milioni.

Detto questo, quali sono le alternative? La priorità massima è la ricerca di un’altra punta centrale che faccia rifiatare di tanto in tanto Super Mario, e di nomi che circolano ne abbiamo tanti di questi tempi, su tutti Mauro Icardi (seguito per qualche mese ma mollato causa non proprio economicissima asta tra Napoli e Inter) e Simone Zaza (della Sampdoria ma in prestito all’Ascoli dove ha finora segnato 11 gol) ma sinceramente, abbiamo bisogno di spendere fior di milioni per un giocatore tra questi che, per carità son talentuosi, ma dovranno comunque adattarsi a un ambiente e uno stile di gioco diverso, quando potremmo optare per delle scelte “low-cost” o ancora meglio, “zero-cost“?

Tanto per cominciare, nella Primavera rossonera ci sono due talenti di qualità sopraffina. Il primo è Simone Andrea Ganz, capitano e capocannoniere della formazione allenata da Dolcetti con un rullino di marcia invidiabile di 13 presenze e 13 gol (1), magari ancora un po acerbo, ma che sicuramente sa giocare a calcio. Il secondo è Andrea Petagna, giocatore funambolico come Zlatan Ibrahimovic, che ha totalizzato finora 22 presenze ed 11 gol (2), qualità tecnica impressionante per essere un classe 1995.

Ma se questi due nomi, per quanto talentuosi, non offrono adeguate garanzie sul piano dell’esperienza (e forse è vero), alcuni dei centravanti dati in prestito in giro per l’Italia, potrebbero tranquillamente ricoprire l’ingrato ( si fa per dire) compito del Vice-Balotelli.

Il primo nome che sicuramente renderebbe al meglio, è quello di Alberto Paloschi, classe 1990, attualmente in comproprietà al Chievo, definito quand’era un po più giovane l’erede di Filippo Inzaghi, dopo qualche anno difficile a cavallo tra Parma, Genoa e Chievo dove gli infortuni lo han frenato, è letteralmente esploso in questa stagione, totalizzando 12 presenze e 7 gol (1,71, lo stesso coefficiente realizzativo di El Shaarawy),cifre che lo rendono molto appetibile, e che lo candidano a prima scelta, tra i giocatori di proprietà del Milan, a far rifiatare il buon Balotelli. Purtroppo però si corre il serio rischio di perderlo tra intrighi e scelte poco vantaggiose di mercato, un po come avvenuto qualche anno fa con Davide Astori.

Il secondo nome è quello di Gianmario Comi, classe 1992, in prestito alla Reggina con cui ha totalizzato 24 presenze e 9 gol (2,66, coefficiente realizzativo di poco alto rispetto al più costoso Giampaolo Pazzini), anche qui, cifre che fanno gola a tanti club di medio-alto livello, un anno in A potrebbe farlo esplodere definitivamente, ma anche il ruolo di Vice-Balotelli non sarebbe una cattiva idea.

Il terzo nome è quello meno suggestivo di Giacomo Beretta, altro classe 1992, in prestito al Pavia ed in comproprietà con il Genoa, con cui ha totalizzato 24 presenze ed 11 gol (2,18, coefficiente realizzativo appetibile ma ricordiamoci che il Pavia è in Lega Pro), cifre che lo rendono un giocatore di buon livello, ma necessiterebbe di giocare in club di maggior spessore, prima d’essere ritenuto un giocatore utile al progetto tecnico rossonero.

Riepilogando, cinque nomi (Paloschi, Comi, Beretta, Ganz e Petagna), tutti di buon livello, chi più esperto e chi più acerbo, per l’ambito posto di Vice-Balotelli, la palla ora passa alla dirigenza rossonera che può, o spendere fior di milioni per qualche pseudo-fenomeno in giro per l’Europa, o scegliere qualche fantomatica soluzione low-cost che ai tifosi farà poco piacere, oppure procedere con la zero-cost e dar fiducia ai prodotti del proprio vivaio.

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