il mio debutto MD

MILAN DAY

palla al centro

Le vicende di “scommessopoli”, come anche le figuracce delle squadre italiane nei primi cimenti europei, ma pure l’ultimo calciomercato, di stampo prettamente “difensivo” di fronte all’irrompere non solo dei tradizionali scialacquatori provenienti dalla Spagna, ma anche dei nuovi ricchi, russi o arabi che siano (per non parlare degli strascichi maleodoranti della vicenda “calciopoli” e dell’ultimo assurdo sciopero, su cui sicuramente ci sarà occasione di intervenire nel futuro prossimo venturo), hanno messo improvvisamente davanti a chi ancora non se ne fosse accorto le gravi manchevolezze dell’intero sistema calcistico italiano, tante volte denunciate da un profetico ma mai così tanto inascoltato Adriano Galliani. Poiché questi pazzi di Milan Day mi hanno chiesto di scrivere per la loro creatura dandomi la più ampia libertà di manovra, partirò dal primo dei temi citati, quello di “scommessopoli”, per lanciare una provocazione, sperando che da questa mia umile tribuna possa magari nascere una feconda discussione, aperta a tutti gli sviluppi, senza alcuna preclusione. Io credo che le squadre professionistiche italiane siano troppe, che la A a 20 squadre sia eccessiva, la B a 22 un’enormità, le due Leghe Pro, di Prima e Seconda divisione, suddivise nei rispettivi gironi, con mi pare altre 76 compagini, un autentico obbrobrio. Lo so che in tre righe ho seppellito intere Tradizioni, Storie, Passioni, che non sono soltanto quelle delle tre Grandi del calcio italiano ma arrivano fino al più piccolo dei club di quartiere che ancora tra gli stenti riesce a vivacchiare nell’ultimo gradino del calcio professionistico, ma… Ma non ce lo possiamo più permettere. Tutto qui. Il calcio professionistico di élite deve tornare ad essere tale, per… (continua)

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