Il mio Milan? Barbara e Adriano (quasi) amici, con Seedorf tanto vale tentare

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Sulla vicenda Allegri e sul futuro del Milan Canale Milan ha sempre avuto una linea editoriale chiara, a volte colorita, ma mai asservita e sempre, per popolare o impopolare che fosse, improntata alla franchezza, senza padroni. Ma Canale Milan, per quello che è il suo spirito, è anche pluralità di voci e di opinioni: abbiamo chiesto allora ad alcuni dei nostri redattori di raccontarci quale sia, in questo momento, la strada che per il Milan sarebbe giusto seguire. A turno, ci parleranno della loro idea riguardo alla dirigenza, alle strategie societarie, e alla scelta dell’allenatore.

Il mio Milan, ora – di Vittorio Polieri

AMMINISTRATORE DELEGATO.  Siamo onesti, la soluzione del doppio amministratore delegato è stata adottata in corsa, per placare i bollenti spiriti della Barbara furiosa e non gettare alle ortiche l’esperienza pluriennale del più grande dirigente sportivo italiano; la formula potrebbe anche funzionare, purché sia improntata alla collaborazione e all’unione di intenti. Ma prima di pensare ad un’esportazione del modello Milan, aspettiamo di vedere come i vertici aziendali sapranno gestire l’avvicendamento in panchina, se ci saranno vincitori e vinti o linee di pensiero preponderanti. L’esonero di Allegri rappresenta la sconfitta di Adriano Galliani o l’ideale punto di partenza per una nuova stagione di successi e solidità d’apparato?

STRATEGIE SOCIETARIE.  L’organico va ripensato in funzione della nuova guida tecnica, che plausibilmente potrà contare sul solito, ridottissimo budget sacrificato all’altare del bilancio annuale. La sensazione, però, è che si possa fare molto meglio anche coi pochi spicci a disposizione, arrivando prima degli altri sui profili più interessanti (leggi Berardi) ed epurando i calciatori indegni di mostrarsi in pubblico con la maglia che fu di Rivera e Baresi. C’è bisogno, altresì, di facce nuove al Portello, nell’ottica di un ricambio generazionale e dirigenziale da ritenersi doveroso, oltre che necessario. Fra i papabili, Claudio Fenucci e Demetrio Albertini, oltre a Paolo Maldini e Sean Sogliano, ciascuno con le proprie spettanze ed una buona dose d’esperienza dentro e fuori dal campo.

ALLENATORE.  Chi scrive ha grande stima del lavoro svolto finora da Pippo Inzaghi, disposto a ripartire dalla gavetta pur di acquisire l’esperienza necessaria per allenare ad alti livelli: inevitabile il cambio della guardia previsto per giugno, con l’ex centravanti pronto a succedere ad Allegri in virtù dell’appoggio di Adriano Galliani, suo principale sponsor. L’amministratore delegato, però, ha dovuto cedere il passo a fronte del veto di Berlusconi, estimatore di Seedorf al punto da fargli sottoscrivere un pre-contratto che lo legherà comunque al Milan dal prossimo mese di luglio. E allora meglio darci dentro da subito, senza compromettere malcapitati traghettatori che avrebbero pur sempre le ore contate: è già successo con Ancelotti, voglia il cielo che la storia si ripeta.

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Scritto da il gen 14 2014 . Registrato sotto Generali, Il mio Milan, ora, In evidenza, iphone focus, News .

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