Un giovane fenomeno si consacra ed un vecchio senatore fa del suo peggio, finisce pari.
Ac Milan (4-2-3-1) : Abbiati; De Sciglio Mexes Acerbi Constant; De Jong Montolivo Nocerino; Boateng El Shaarawy Bojan; (dalla panchina: Pazzini, Robinho, Njang)
GOOD
Kyashan 8 Al San Paolo si sono consacrati mostri sacri come Maradona e Baggio, Stephan decide di iscriversi alla lista. Quei pochi palloni che tocca li trasforma in oro, ha numeri da fenomeno, in tutti i sensi. Dal numero dei goal totali, 2 ieri, siamo a 10 in campionato (capocannoniere, proprio ai danni di Cavani fermo ad 8). Ai numeri nel senso di giocate spettacolari, con o senza la palla. Uno dei suoi maggiori meriti è infatti il movimento, come sa tagliare verso l’area, sbucando dietro il difensore. In più aiuta la retroguardia, con generosità. Abbiamo un campione, non in prospettiva, lo è già oggi.
Il fu Mattia di Pontesesto 6,5 Contro clienti scomodissimi come Zuniga ed Hamsik conferma tutte le parole che scrissi quando molti pensavano fosse un azzardo schierarlo in prima squadra. Ribadisco quindi: non è in campo per assenza di qualcun altro, bensì per meriti propri. Mattia perde solo raramente la posizione, sa esattamente cosa fare ed anche quando sbaglia (il colombiano e lo slovacco gli scappano via in una occasione) non concede il bis e non abbocca alla stessa finta. In una Serie A dove non esistono più terzini destri nè sinistri (uno dei pochi, Santon, lo hanno spedito in Premier) eccone uno, forte e giovane, e lo abbiamo noi, vediamo di tenercelo stretto!
Il gatto ed il suo gomitolo 6 Entra subito in partita e dimostra che se gioca usando la testa può ancora dire la sua, specialmente in un Milan povero di idee e di tecnica. Assist al bacio per El che non spreca e regala un pari al quale a fine primo tempo non credeva più nessuno.
Fosforo 6 Dipendenti dalle sue giocate, praticamente ogni pallone degno di nota lo gestisce lui. Il problema sorge quando deve pensare anche ai compiti difensivi, dato che così facendo si stanca parecchio e diventa meno lucido negli ultimi 30 metri. Clamoroso goal mancato ad inizio primo tempo, cala alla distanza ed esce distrutto dal campo, aveva dato tutto.
San Francesco da Vizzoeu 6 Tornare in campo dopo secoli e farlo per un match difficilissimo e pure in trasferta (l’altra volta fu a Malaga), eppure si fa trovare pronto e dopo un avvio timido cresce e dimostra a tutti quelli che lo giudicano senza magari manco conoscerlo (e dire che l’anno scorso a Verona era stato uno dei migliori centrali della Serie A) di poter eccome ambire a giocare nel Milan. In ritardo una sola volta, spesso appare un po’ meccanico nell’impostazione ma almeno ci prova. La maglia numero 13 sembrava un’eresia, sono invece convinto che, seppur mai ai livelli di Sandro, possa diventare un centrale con i controcazzi. Marcatori classe ’88, con questo fisicaccio ed un mancino davvero buono ne ricordo pochi, in Italia e non solo.
Gian Burrasca sv Impossibile dare un voto per una prestazione di pochi minuti, ma quel poco visto è stato piacevole. Un notevole tiro da fuori quasi sfonda le mani a De Sanctis. Corre come una furia, ma non sa dove andare dato che l’unica indicazione che riceve dal mister è “vai avanti e indietro”, speriamo di rivederlo più avanti che dietro, intento a dimostrare che il paragone scomodo con Henry non fosse una cazzata per l’ennesima meteora.
BAD
Faccia d’angelo 5,5 Non gioca male, diciamo che per lui ci vorrebbe la sezione “purgatorio”, gli manca qualcosina per meritare una lode. Salta l’uomo, ma è molle nei contrasti, per questo anche quando subisce falli evidenti (Cavani nel finale lo stende ai limiti dell’area) induce l’arbitro a pensare stia fingendo, da buon cascatore catalano (scuola unica al mondo nelle simulazioni). Giocando prima punta avrebbe modo di esser spesso a tu per tu col portiere, ma di fatto accade quasi mai, e quell’unica volta (26mo del 2t) spreca malamente.
Earnie Shavers 5,5 Meglio del solio, decisamente. Sta finalmente capendo il ruolo di mediano davanti alla difesa, e dire che nell’Olanda ci gioca da anni.. Recupera qualche pallone, fa lavoro sporco, ma in fase di impostazione ancora troppo poco. Al 48mo del 2t, quando avrebbe dovuto tener palla e far passare i secondi, si inventa una rovesciata bella quanto inutile. Mettiamola così, come direbbe il patron: “è più bello che utile” !
Il formichiere 5,5 Maggio sale meno del solito, eppure lui non ci pensa neppure a salire, ad aiutare la squadra spingendo come potrebbe sulla fascia, o a metter qualche cross decente. C’è però da dire che non combina pasticci gravi, salvo quel retropassaggio a Mexes che sarebbe potuto costare caro (33mo).
Curre curre guagliò 5,5 Ennesimo voto quasi sufficiente per una prestazione di cuore, ma non di testa. Ha voglia di fare bene nella sua città ma proprio per la foga di spaccare Napoli finisce per fare solo pasticci davanti. Fa infuriare i compagni concludendo in porta quando avrebbe dovuto passare la palla.
Mr T 5,5 Prosegue l’equivoco tattico, ovvero esser schierato in un ruolo che non gli compete. Come ala destra fa pena, non si può vedere, eppure tenta di ricordarsi d’essere il Prince che segnava goal formidabili e spaccava le difese arrivando come una furia in area, ma proprio non riesce ad incidere. Tante bordate da 20/25 metri, tutte fuori. Speriamo questo fumo sia il preludio all’arrosto futuro.
Il tamarro 5 Due terzi della partita bene, poi le solite amnesie clamorose. Non riesce proprio a rimanere concentrato per tutta la partita, con lui ci vorrebbe il doppio voto, Mexes buono (che anticipa spesso e bene Cavani) 7, Mexes cattivo (che regala palloni indecenti agli avversari o perde la marcatura) 4, da qui la media col 5.
Lex Luthor 3 Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Il primo goal, dopo soli 4 minuti, al primo tiro in porta, è dovuto alla poca reattività. Il secondo, sotto le gambe, è imbarazzante. Nel secondo tempo si ricorda di esser stato uno dei migliori portieri al mondo e nello stadio che fu di Garella sfodera la specialità della casa dell’ex n1 di Verona e Napoli: para di piede! Ma è tardi e quelle conclusioni non sono irresistibili, Cavani praticamente gli tira addosso.
IL MISTER
Il cacciucco 5 La nuova foto è un ricordino della sua stagione in maglia Napoli, annata 97-98, non esattamente indimenticabile dato che contribuì (si fa per dire) alla retrocessione dei partenopei (ultimo posto). Il ritorno al San Polo lo vive male, nel primo tempo avrà sicuramente pensato: “è finita”. Ma ancora una volta arriva Stephan a salvare la situazione, fermo restando che, anche in caso di sconfitta, sarebbe cambiato poco, ormai è chiaro rimarrà fino alla fine, comunque vada. Mette in campo un 11 con tantissime scelte incomprensibili, a cominciare dal rispolverare Acerbi proprio per un match tanto difficile. Continuare a mescolare i centrali difensivi serve solo a prender goal evitabilissimi, gli concedo l’alibi dell’assenza di Bonera e che sia Zapata che Yepes in settimana fossero in nazionale. A centrocampo mette ancora quel paracarro di De Jong (che pian piano sta migliorando, forse a fine stagione avrà un erede per Mvb!) con Monto non in cabina di regia (come vorrebbe Silvio, ed anch’io) ma in mediana, costretto a far legna. Prova a recuperare Nocerino, ma a fine partita (durante le interviste) lo critica duramente per alcune scelte sbagliate. E’ l’ennesimo errore di gestione, perchè ha ragione nel dirlo ma non dovrebbe dirlo in tv, certe cose vanno dette nello spogliatoio. Boateng ala è un’eresia che si commenta da sola e non sta dando alcun frutto. In avanti sconcertante la decisione di lasciar fuori sia Pato che Pazzini e mettere il solo Bojan, già confermatosi troppo debole per reggere l’urto delle difese italiane, almeno da prima punta (e dal primo minuto, continuo a pensare sia meglio entrando fresco dalla panchina). I cambi sono tardivi, ma ,nel caso di Robinho, (fortunosamente) indovinati dato che fornisce l’assist del definitivo 2-2.
MVP AVVERSARIO
Inler 6,5 Lo svizzero di passaporto (in realtà è turco) parte alla grande, trovando un goal fortunoso ma merito di un tiro comunque di buona fattura (teso, con effetto). Dopo un primo tempo dove ha dominato il centrocampo cala vistosamente nella ripresa. Non è più il giocatore che ammiravo ad Udine, sembra si sia un po’ perso in quel di Napoli (c’è da capirlo visto il cambio spaventoso di realtà, una seria e tranquillla, l’altra umorale e delirante) ma rimane uno dei pochi centrocampisti capaci di abbinare qualità (da regista) e quantità (da mediano).
IL 12mo UOMO
Bergonzi 5 Arrogante, poco disponibile al dialogo, insomma il solito Bergonzi, un mediocre patentato. Il metro di giudizio è indeciso, spesso lascia troppo correre, anche interventi duri. Errore clamoroso il fallo (di Cavani) non concesso a Bojan, che si becca anche un clamoroso giallo solo per aver “osato” chiedere spiegazioni. Per fortuna non incide sul risultato, almeno questo.
IL RI-SCESO IN CAMPO
Silvio 4 Grazie per esserti ricordato, dopo mesi e mesi di colpevole silenzio, di esser ancora il presidente dell’Ac Milan 1899 (non 1986, come spesso viene fatto passare). Abbiamo atteso le parole di venerdi a Milanello caricati a molla dai soliti media amici degli amici (o direttamente di sua proprietà) ma alla fine dei conti cosa ci è toccato sentire? Le solite menate, nè più nè meno. Non una scusa per un mercato estivo pietoso, non un progetto o un segnale di svolta, solo allusioni, promesse, e slogan simili a quelli che gli hanno consentito di prendere per il culo un buon 70% del Paese facendo il politicante. Ci mancava solo il milione di posti di lavoro ed a Milanello avrebbe fatto bingo, peccato questo Milan sia da rifondare seriamente, perchè le basi ci sono ma per un futuro ad alti livelli non bastano alcuni giovani di valore, serve programmazione ed un allenatore che non abbia bisogno di sentirsi dire quale modulo adoperare o dove debbano giocare Montolivo o Bojan, lo sappia già da solo. La conferma di Allegri sappiamo tutti sia dettata solo ed esclusivamente dall’austerity, non certo da una scelta tecnica. Mi aspetto almeno 2 colpi degni di questo nome a Gennaio (ma non illudetevi siano Balotelli o altri big), così come mi aspetto che quella sicurezza nell’escludere l’arrivo di investitori cinesi o russi sia prontamente dimenticata quando il magnate dell’est di turno si presenterà ad Arcore con denaro fresco, quello stesso denaro che è l’unico vero “potere taumaturgico” mai appartenuto al Berlusca.
E’ tutto per questa partita, che il vostro preferito abbia preso 8 o 4 non fatemene una colpa. Prendetelo come il giudizio di uno che ama il Milan, ma non per questo evita di scrivere ciò che pensa.
Sempre forza Diavolo, comunque vada.
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