Milan Night
Nessuno di voi (giustamente) se ne sarà accorto, ma sono stato assente dal Night per più di una settimana in quanto mi stavo sciallando in una rilassante vacanza nel Dodecaneso. Oltre a mangiare, bere, fare il bagno nell’acqua limpida e spaparanzarmi al sole, ho deciso quest’anno di staccare la spina non informandomi nemmeno su quanto fosse successo al mio amato Milan durante la mia assenza dall’Italia. Immaginavo che non mi sarei perso molto, dato l’estremo attivismo dei dirigenti sul mercato e la (quasi) inutilità cosmica delle amichevoli.
Precisiamo meglio, ho cercato di staccare la spina. Perchè, come sappiamo tutti, all’estero è molto più facile non trovare il Corriere della Sera o Repubblica piuttosto che la Gazzetta. La rosea, fin dai tempi pre internettiani, salta all’occhio nelle edicole di mezzo mondo. E una sbirciatina non si può non dare… Ovviamente, visto il periodo olimpico, riemerge la quadriennale passione degli italiani per accattivanti discipline quali la scherma (che se la togliessero dal programma olimpico l’Italia farebbe prima a non partecipare neanche), il dressage, il nuoto sincronizzato, il trap (non il grande mister di Cusano Milanino, of course!), il keirin o la pistola da 50 metri. Sono le due settimane di visibilità, a seguito delle quali verrano risepolte nell’oblio fino a Rio de Janeiro 2016. Tant’è…
Ma vicino alle notizie olimpiche il mio occhio è caduto sul maldestro tentativo da parte del non presidente di riparare agli enormi difetti di comunicazione perpetrati durante questi mesi, citando il modello Barcellona (senza sapere ciò di cui parlava) e giustificando malamente il proprio operato e la contraddizione totale tra parole, annunci e azioni dell’ultimo periodo. Mi sono sinceramente cadute le braccia e ogni commento è superfluo.
Sono poi tornato, bello rilassato e abbronzato, sabato in serata, in tempo per vedermi quasi tutta la sfiziosissima amichevole disputata contro i temibile honduregni del Deportivo Olimpia Tegucigalpa. La pochezza degli avversari e il carattere più che amichevole dell’incontro non consentono giudizi definitivi, ma questa versione operaia, snella e dinamica del Milan al momento non mi dispiace. Ritengo che però non si possano affrontare le competizioni che ci aspettano senza un centravanti vero (colpisce già la mancanza di gol delle pseudopunte), senza un mediano (Montolivo in quella posizione va bene solo contro i centramericani in gita) e senza un centrale di difesa degno di questo nome. Tralasciamo l’argomento terzino sinistro perchè su quello ho ormai perso le speranze e mi dovrò accontentare del giovaneantonini e di Mesbah. Sigh. Però mi pare almeno, e spero di non essere smentito, che Allegri stia cercando di lavorare sulla squadra per inventarsi e organizzare qualcosa di diverso in attesa di qualche arrivo dal mercato. Purtroppo gli acquisti saranno fatti, come al solito, all’ultimissimo minuto, lasciando poca possibilità al tecnico di lavorare sulla loro integrazione nel sistema costruito durante il ritiro estivo.
Purtroppo ho fatto in tempo, nello zapping serale di domenica, ad imbattermi in un delirante Ruiu che inneggiava a Daniela Bonera, chiamandolo ‘il Thiago Silva di Brescia’. Mi è venuto istantaneamente da piangere e ho rinforzato la mia convinzione che la dignità di certe persone è talmente in vendita al miglior offerente che faccio fatica a immaginare cosa tale losco servo potrebbe arrivare a sostenere. Fortunatamente dopo tale affermazione anche gli altri ospiti in studio han pensato bene di ricoprirlo di contumelie. E io ho pensato bene di cambiare canale per non farmi ulteriormente del male.
Ah, come si stava bene nell’oblio della spiaggia greca, senza sapere nulla di ciò che improvvisati, menestrelli di corte e pseudodirigenti stanno ordendo alle spalle del mio povero, caro, vecchio Milan… Saputo del mercato della Fiorentina mi sono trovato persino ad invidiare la campagna acquisti messa in piedi da Pradè…fate vobis…
Raoul Duke
Post Originale:
Il ritorno in patria