“Il suo è culo, la mia è classe”

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BLOG – Uno, Nessuno e Centomila

di Vittorio Polieri

Non staremo qui a dilungarci sulla presunta imparzialità dei cronisti di Sky Sport 24, dei quali, peraltro, è molto semplice intuire la fede calcistica. Ma non s’è potuto evitare un sussulto quando il mite opinionista Giorgio Porrà, raccogliendo l’assist dell’ammiccante mezzobusto Davide Camicioli, ha chiamato in causa il cosiddetto Fattore C per motivare le ultime vittorie in campionato del Milan di Clarence Seedorf: “L’olandese è nato sotto una buona stella e ha esordito proprio come il celebre predecessore Arrigo Sacchi”.

Ora, che le recenti vittorie contro Verona e Cagliari siano manna dal cielo è fuori discussione, abituati com’eravamo alle funamboliche prestazioni del Milan dell’ultimo Allegri, ma imputare gli indiscutibili passi avanti del collettivo a pura e semplice fortuna è blasfemo, oltre che irrispettoso. Specie a fronte del trattamento riservato dai cronisti di Sky ad altre squadre ben più avanti in classifica, come ad esempio l’invincibile Juventus dell’ineffabile Antonio Conte. Un vero peccato che siano sfumate le tredici vittorie consecutive, soprattutto per chi, come l’inviato Francesco Cosatti, s’è trovato a dialogare più volte col Bonucci o l’Ogbonna di turno della proverbiale imperforabilità del muro bianconero, incensando le mille risorse di una Vecchia Signora capace di superare ogni genere di ostacolo. Ma non la fase a gironi della Champions League.

Come si possa accostare la figura di Arrigo Sacchi al concetto di fortuna rimane, fra l’altro, un insondabile mistero. L’allenatore capace di conquistare in pochi anni uno Scudetto, una Supercoppa Italiana, due Coppe dei Campioni, due Supercoppe Europee e due Coppe Intercontinentali è diventato una semplice variabile nel teorema giorgioporriano del Fattore C, roba da far accapponare la pelle a gente come Gullit e Van Basten, che difatti hanno vinto complessivamente quattro Palloni d’Oro per benigna intercessione della Dea Bendata.

Per dovere di cronaca, precisiamo comunque che la vittoria contro l’Hellas Verona è arrivata per via di un sacrosanto calcio di rigore, al termine di una partita giocata per larghi tratti a senso unico; col Cagliari, invece, hanno ribaltato il match un’autentica prodezza balistica di Mario Balotelli e una gran bella girata di Giampaolo Pazzini, chiamati a capitalizzare l’arrembaggio all’area di rigore rossoblu che gli uomini di Seedorf hanno portato per gran parte della ripresa. Con buona pace del sottile Porrà, che peraltro è solito esporre le sue tesi con un impercettibile quanto casuale accento sardo.

Di questi tempi, tuttavia, anche la fortuna è un lusso e sarebbe quantomeno scortese non approfittarne: in attesa che il lavoro di Seedorf porti i suoi frutti, accetteremo a capo chino le elargizioni del Caso, nella speranza che si mostri ancora così benevolo e gentile. Ma no, perché farlo a capo chino… Facciamolo a testa alta. Dovessimo incrociare un cross di Lichtsteiner contro la Lazio.

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Scritto da il gen 29 2014 . Registrato sotto Blog, Esclusive, Generali, In evidenza, iphone focus, News, Uno, nessuno e centomila .

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