La presunzione d’innocenza deve rimanere tale fino a prova contraria, ma quanto sarebbe accaduto fra le squadre Berretti di Pro Patria e Casale suscita ancora una volta lo sdegno dell’opinione pubblica. La società di Busto Arsizio, già al centro della nota vicenda legata ai cori razzisti intonati da alcuni suoi tifosi ai danni di Kevin Prince Boateng, nel bel mezzo della gara contro il Casale ha infatti ritirato la squadra dal campo, in seguito alle accuse di un giovane calciatore di colore della compagine piemontese, Fabiano Ribeiro, dettosi vittima di un insulto a sfondo razziale pronunciato nei suoi riguardi da un giocatore della Pro Patria.

Raffaele Ferrara, direttore generale della società bustocca e responsabile del settore giovanile, intervenuto a Radio Anch’io, ha espresso grande stupore in merito alla vicenda, assicurando l’estraneità dei suoi ragazzi a vicende di questo genere: “Penso sia gravissimo. Gli organi competenti devono appurare che sia successo davvero il fatto. Non ero alla partita, c’erano miei collaboratori. Tutti i presenti in campo non hanno sentito l’insulto, compresa la terna. Se il nostro giocatore ha sbagliato, saremo noi i primi a intervenire. Non è mai successo niente di questo tipo“.

A prescindere o meno dalla reità del calciatore della Pro Patria, la cronaca porta nuovamente alla ribalta il tema del razzismo, a pochi giorni dalle vicende che hanno investito i colori rossoneri e dal dibattito internazionale che ne è inevitabilmente scaturito. In merito a Pro Patria-Casale si è espresso anche l’allenatore del Milan, Massimiliano Allegri, che con grande amarezza ha condensato il succo del discorso: “Finchè non saranno prese decisioni definitive da parte degli organi di competenza, capiteranno ancora episodi del genere“. La società meneghina è vicina al ragazzo del Casale, tanto che il tecnico toscano si è detto disposto ad invitarlo a Milanello, in modo da stemperare almeno in parte un clima fattosi decisamente troppo pesante.