Oltre le carenze di qualità, oltre le carenze di uomini di alcuni reparti, oltre la confusione che dall’interno della società sembra abbia contagiato fortemente la squadra. Quello che ieri sera il Milan ha dimostrato di non avere va oltre tutto questo. E’ qualcosa che non si può ricondurre ad una mancanza tecnica, che non si può correggere come una lacuna tattica e non si può limitare ad una delicata questione societaria, anche se la confusione che regna a CasaMilan la si ritrova tutta anche a Milanello. Il derby ha detto che a questo Milan manca la voglia di vincere, la voglia di sfruttare appieno le fasi favorevoli della partita, la voglia di uscire da questo momento difficile.
Inter-Milan è iniziata con i nerazzurri che sono sembrati più aggressivi e i rossoneri che invece hanno avuto bisogno di qualche minuto per entrare in partita. A metà del primo tempo il Milan è sembrato in controllo del match, facendo girare bene il pallone e creando anche qualche discreto pericolo alla difesa interista. Per tutta la prima frazione gli uomini di Mazzarri non sono riusciti a ripartire e hanno subito il gioco del Milan che però, non ha affondato come avrebbe dovuto fare chi ha assoluto bisogno di vincere, chi ha disperato bisogno di punti e necessita di una sosta serena dopo gli scossoni di queste settimane.
Man mano che la partita è andata avanti la squadra ha creato sempre meno, ha cercato la vittoria sempre con meno fame, con meno convinzione, e questo ha deciso il derby. Lo ha deciso perchè quando le energie sono calate e gli errori aumentati, allora è stata la voglia di vincere e la determinazione nel cercare la vittoria a decidere chi avrebbe festeggiato al fischio finale. L’Inter, pur soffrendo per più di un’ora, ha dimostrato di volere fortemente la vittoria e alla fine l’ha ottenuta; il Milan ha avuto la partita in mano per la maggior parte del tempo, ma non ha mai dato l’impressione di volerla vincere a tutti i costi e alla fine ha perso.
Le colpe di Allegri in tutto questo sono talmente chiare che quasi sorprendono. Ad un quarto d’ora dal termine con Poli e Muntari che, in debito d’ossigeno, non riescono più a dare copertura in mezzo al campo, il mister preferisce inserire Matri piuttosto che un altro centrocampista e Mazzarri invece è abile a rinforzare la mediana. Il risultato è che la partita si capovolge, l’Inter riesce ad arrivare con facilità nell’area di rigore rossonera e il Milan non riesce più a servire i propri attaccanti. Il tecnico nerazzurro vuole la vittoria e mette dentro un’altra punta, Allegri preferisce mantenere lo 0-0 e si appresta a inserire Mexes ma viene bloccato la prodezza di Palacio premia il coraggio dei nerazzurri.
Il verdetto del derby lo si può leggere insieme a quello del girone d’andata che volge al termine: la vittoria e la lotta per il terzo posto a chi l’ha meritata di più perchè l’ha voluta di più. La sconfitta e il +5 dal terzultimo posto a chi invece non riesce a mettere in campo le giuste motivazioni per provare a vincere il derby o tentare la risalita in classifica.
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