JUVENTUS
Storari 6
Si distende vanamente in occasione del gol del Faraone, cui successivamente regala un pallone invitante con un rinvio sbagliato. Ma la sfera finisce fuori e, grazie alla parata su Traorè nel finale, la dignità è salva.
Barzagli 6
Solo ordinaria amministrazione per il centrale campione del mondo, che tuttavia tiene a bada egregiamente il rampante El Shaarawy. A parte qualche ripartenza, si vede poco, ma i compagni sanno che al momento opportuno saprà farsi trovare sempre al posto giusto.
Bonucci 6,5
Scivola malamente sullo 0-1, lasciando un buco al centro dell’area che consente al numero 92 rossonero di siglare la rete del vantaggio. Poi acquista via via grande sicurezza, mantenendo la posizione e impostando con continuità. Il migliore della retroguardia.
Caceres 6
Fa densità nella propria area, dimostrandosi sempre vigile e affidabile. Nel primo tempo, schierato sul centro-sinistra, controlla alla grande gli spunti di Emanuelson, contrastandolo con la sua fisicità; nel secondo passa sul centro-destra, in una zona del campo a lui più congeniale, garantendo ugualmente copertura e scrupolosità.
Lichtsteiner 5
Nel primo tempo viene chiamato in causa poche volte e, quando avviene, si esibisce in cambi di gioco del tutto illogici. Nella ripresa marca da vicino il Faraone, evidenziando comunque una condizione non proprio ideale. Deve riposare.
– De Ceglie S.V.
Vidal 5
Meno determinante del solito, indietreggia spesso a dare una mano, aggredendo gli avversari con la solita foga. La sua prestazione non è delle migliori e lo conferma anche il cartellino giallo rimediato per un’ingenua strattonata ai danni di Boateng.
Marrone 5,5
Inizialmente lo frena una lieve emorragia al naso, poi matura una buona personalità, sgambettando qualche avversario e disimpegnandosi con intelligenza in un paio di giocate.
– Pirlo 5
Sempre abile nello smarcarsi, calcia in modo maldestro un tiro dalla bandierina, sintomo inequivocabile di una serata-no.
Giaccherini 6,5
Lavora oscuramente fra le linee, propiziando le giocate degli attaccanti e creando superiorità sulla trequarti. Una sua improvvisa accelerata regala inaspettatamente a Vucinic il pallone del 2-1, degno coronamento di una prestazione diligente e priva di sbavature.
Isla 5
Conte lo schiera come esterno sinistro, condannandolo ad un iniziale disorientamento. Tiene a bada Emanuelson, ma più per demerito dell’olandese che per merito suo. Nella ripresa, con l’uscita di Lichtsteiner per De Ceglie, può finalmente passare a destra, ma i risultati non cambiano: è impreciso, confuso, tanto da calciare addosso ad Amelia un pallone che avrebbe insaccato perfino Acerbi bendato. In parabola discendente.
Giovinco 7
E’ l’anima della Juventus, almeno nel primo tempo. Ruota attorno a Matri, impostando più volte l’azione d’attacco e danzando palla al piede; segna un gran gol su calcio di punizione, frenando l’impeto dei rossoneri che già si sentivano la vittoria a portata di mano. Determinante.
– Vucinic 6,5
Assolutamente impalpabile nei tempi regolamentari, subisce una metamorfosi kafkiana nei supplementari, coprendo tutto il campo e rispondendo presente all’appuntamento col gol. Si becca il giallo per un’azione di disturbo ai danni di Amelia, ma tanto la qualificazione è già archiviata.
Matri 6
In avvio si scaglia su ogni pallone, provocando più di un grattacapo alla retroguardia meneghina. Via via scompare dalle trame di gioco bianconere, guadagnandosi qualche punizione e facendo numero in caso di contropiede.
All. Conte 6,5
Nulla di irresistibile questa Juventus, ma le strigliate seguite alla sconfitta di domenica contro la Sampdoria sortiscono ugualmente il loro effetto. Azzecca l’inserimento di Vucinic, che, sebbene non al meglio, mette a segno il gol che vale una semifinale. Se solo evitasse di dimenarsi come un indemoniato ogni volta che un suo giocatore cade per terra, eviterebbe a noi l’esaurimento nervoso e a se stesso l’eventuale esorcismo.
MILAN
Amelia 6
Conferma l’abituale sofferenza sulle parabole insidiose, rimanendo di sale in occasione del destro a giro di Giovinco (che tuttavia non ha girato poi così tanto…). Si rifà sulla punizione seguente calciata dalla Formica Atomica e, nel finale, sul rasoterra centrale di Isla. Incolpevole sul gol di Vucinic, liberato dalla disastrosa retroguardia.
Abate 5,5
Più utile in difesa che in attacco, spazza via qualche palla pericolosa, contrastando efficacemente l’avversario di turno. Si propone con continuità, ma non azzecca neanche un cross. Forse i dieci milioni dello Zenit non sono poi da buttar via…
Mexes 4,5
Quasi quasi c’è da rimpiangere Zapata. Inizia in maniera promettente, ma poi inanella un giallo per una brutta entrata su Giovinco, un’azione di disturbo ai danni di Storari che per poco non gli procura la seconda ammonizione e numerosi disimpegni errati. L’entrata a vuoto su Vucinic in occasione del 2-1 è la ciliegina sulla torta di una serata da eclissare.
Acerbi 3
Il talento, se uno non ce l’ha, non glielo si può dare. Francesco Acerbi da Vizzolo è uno dei difensori peggiori che si ricordino a memoria d’uomo: approssimativo nei movimenti, superficiale nelle marcature e incapace di controllare un pallone che sia uno. Veste la 13 di Nesta e si propone in avanti alla Thiago Silva, ma non ha nè l’esperienza del primo nè la tecnica sopraffina del secondo. Emblematico che Amelia gli passi il pallone per far ripartire l’azione, ma la cosa migliore che riesce a fare è rintanarsi nei pressi della bandierina del corner e guadagnarsi una rimessa dal fondo grazie ad un rimpallo su Matri. Liberatecene, per favore.
De Sciglio 5,5
L’avvio è anonimo, ma poi cerca di ritagliarsi i suoi spazi. Più impreciso del solito, si guadagna la pagnotta con un paio di buoni contrasti, diventando man mano più propositivo. Il piedino c’è, ma evidentemente la serata non è quella giusta.
Montolivo 6,5
Gioca a tutto campo, prediligendo il possesso palla a ridosso dell’area avversaria. Svaria da destra a sinistra senza risparmiarsi, mettendo in mostra tutta la sua abilità di giocoliere. Combatte fino alla fine con grande spirito di sacrificio, beccandosi anche un giallo per aver rallentato una ripartenza dei bianconeri con un tocco di mano.
Ambrosini 7
Il capitano è in grande spolvero e lo si vede dall’eccellente interno sinistro con cui impegna Storari a partita appena iniziata. Vera e propria diga davanti alla difesa, supplisce alle falle di Acerbi, facendo ripartire l’azione con destrezza e intelligenza. Deve uscire per crampi, ma non per questo la sua prestazione risulta meno encomiabile; del resto, finchè c’è lui in campo, il risultato rimane fermo sul pareggio.
– Traorè 6
Entra per fare densità a centrocampo, ma di fatto gioca come centravanti. Lotta come un leone, controllando diversi palloni e arrivando un paio di volte alla conclusione. Suo il sinistro al volo che avrebbe potuto riportare il match in parità a un minuto dalla fine dei tempi supplementari. Forse merita qualche chance in più.
Boateng 6,5
Lo straordinario spunto sulla sinistra che propizia il gol di El Shaarawy è il preludio di una prestazione convincente, costellata di numerosi inserimenti e qualche tiro da fuori. Torna spesso a recuperar palla, facendo salire la squadra e mettendo in mostra una consapevolezza tecnico-tattica che non gli si vedeva da tempo. Probabilmente la posizione di mezzala è quella più adatta alle sue caratteristiche.
Emanuelson 5
Azzarda qualche scatto bruciante, ma viene tenuto a bada dalla retroguardia bianconera. Le sue finte sono una delizia per gli occhi, ma di fatto non portano ad alcun risultato. Inconcludente.
– Bojan 5,5
Il folletto catalano entra a partita in corso, evidenziando una buona condizione fisica e una certa convinzione dei propri mezzi. Tenta qualche gioco di gambe fra le linee, ma guadagna un paio di punizioni e nulla più. Di lui, nel finale, si ricorda un tiro da fuori sparato miseramente in curva.
Pazzini 4,5
Effettua un gran velo per il Faraone, liberandolo alla conclusione. Poi si agita sulla trequarti, dettando vanamente il passaggio e sbattendo contro il muro alzato dagli uomini di Conte. Se passasse più tempo in piedi ed evitasse di cadere per terra ogni volta che viene sfiorato, forse troverebbe più facilmente la via del gol. Inconsistente.
– Niang 5,5
Si posiziona largo sulla destra, accentrandosi più volte per tentare la conclusione. Viene chiamato spesso in causa, a testimonianza del fatto che i compagni credono in lui e nelle sue capacità; ma l’impeto con cui interpreta inizialmente la gara si stempera a poco a poco, trasformandosi infine in una sterile sufficienza.
El Shaarawy 6
Realizza un gol di grande pregio, indovinando un destro a incrociare che beffa Storari, ma gradualmente viene imbrigliato nelle maglie della rete intrecciata dai bianconeri. Degni di nota un salvataggio miracoloso su Lichtsteiner, lasciato a tu per tu con Amelia, e un tiro sbilenco nel finale, a sottolineare l’impossibilità di realizzare qualcosa di meglio. Solo contro tutti.
All. Allegri 6-
I suoi ragazzi fanno il possibile, ma anche quest’anno la Coppa Italia è persa. Obbligato l’inserimento di Bojan e Niang, sole alternative possibili ai deludenti Emanuelson e Pazzini, ma coraggiosa la scelta di Traorè, inserito in un momento nevralgico del match. I problemi sono in difesa, ma senza ricambi è molto difficile fare di più. Tuttavia, non si può dire che non ci abbia provato.
Mazzoleni 6
Il fischietto bergamasco, al centro dei riflettori qualche mese fa per il pessimo arbitraggio di Juventus-Napoli, finale di Supercoppa Italiana giocata a Pechino, dimostra sicurezza in ogni sua decisione, dirigendo con scrupolo e stando attento a non alzare i toni. Chi temeva qualche svista di troppo è stato (fortunatamente) smentito.
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