Chiariamo subito un paio di cose: l’arbitro Rodriguez non ha arbitrato bene, anzi ha commesso alcuni errori gravi. Mario Balotelli non ha giocato come tutti speravamo potesse giocare e non è riuscito a trascinare la Nazionale oltre il traguardo degli ottavi di finale. Ma se pensiamo di essere usciti da questo Mondiale per colpa dell’arbitro e di Balotelli stiamo commettendo un errore clamoroso. Stiamo guardando il dito che indica la Luna, senza vedere la Luna che viene indicata.
Iniziamo da Balotelli, osannato dopo la partita contro l’Inghilterra e precipitato all’inferno dopo quella con la Costa Rica. È vero, ha giocato male e in tutto il mondiale ha tirato verso la porta solo quattro volte: due con gli inglesi (un gol e un salvataggio sulla linea) e due con la costa Rica (pallonetto sbagliato e tiro dalla distanza parato dal portiere). Un bilancio scarso, ma la domanda è: quante volte è stato servito in modo decente per tentare la via del gol? Risposta: due. Perché nel caso del pallonetto contro l’Inghilterra e del tiro da fuori con la Costa Rica l’occasione se l’è creata da solo. E un attaccante, se non lo servi, resta isolato dal gioco come in effetti è accaduto anche a Ciro Immobile, pure lui costretto dai compagni a navigare nel nulla della metà campo avversaria.
È facile dare tutte le colpe a Balotelli, ma forse il primo errore è stato quello di credere che potesse reggere da solo il peso dell’attacco italiano: non è mai stato una prima punta e ha sempre giocato partendo da dietro. Scommettere su un Balotelli centravanti unico è stato un azzardo, non certo colpa sua. La verità è che tutti vorremmo che Balotelli fosse Pelè, invece è Balotelli: un giocatore capace di improvvisazioni straordinarie e di partite inguardabili. E forse, se la smettessimo di caricargli sulle spalle il peso di tutti i mali del mondo, riuscirebbe a fare un po’ meglio.
Balotelli è diventato il capro espiatorio, scaricato dai compagni subito dopo la partita: che Buffon e De Rossi si riferissero a lui parlando di giovani che fanno le figurine invece di agire sul campo era chiaro anche ai sassi. Le colpe di Balotelli sono imperdonabili? Al di là della scarsa eleganza nel far volare gli stracci in pubblico, cosa mai vista nella storia della Nazionale e raramente in quella dello sport, c’è qualcosa da aggiungere. Le prediche vengono da due giocatori che nel loro passato hanno episodi non proprio edificanti: Buffon con la vicenda dei simboli nazisti sulla maglia (ma lui era autorizzato a ignorarne il significato) e con fiumi di denaro buttati in scommesse (ma lui è libero di fare quello che vuole con i suoi soldi). De Rossi con una gomitata che gli è costata quattro turni di squalifica al Mondiale del 2006, condita da altri gesti analoghi in carriera (ma lui ha diritto all’oblio). Perchè a qualcuno si perdona sempre e a Balotelli mai? Tirare freccette ai ragazzini delle giovanili del City e prendere multe a raffica con la macchina è forse peggio di quello che hanno fatto i suoi compagni?
La seconda finta colpa è quella dell’arbitro: l’espulsione di Marchisio è stata eccessiva, ma che fosse almeno fallo da ammonizione non ci sono dubbi. Per di più l’episodio è accaduto proprio sotto gli occhi di Rodriguez che, come spesso accade all’estero, ha applicato con estrema durezza il regolamento (avendo visto l’accaduto, era a mezzo metro). Marco Tardelli, sul cui attaccamento alla Nazionale non possiamo avere dubbi, è stato prontamente zittito quando ha tentato di far capire che tutto sommato, a ben guardare, il rosso non era poi una bestemmia. Lo stesso arbitro non ha poi visto il morso di Suarez a Chiellini: che l’attaccante uruguagio sia un giocatore viscido e recidivo non ci sono dubbi, che l’arbitro e gli assistenti possano non aver visto dato che la palla era altrove è purtroppo nella logica delle cose. La prova televisiva farà giustizia.
Ma se l’arbitro avesse davvero voluto colpire la nostra Nazionale avrebbe fischiato un rigore a favore dell’Uruguay per il fallo di Bonucci su Cavani, che invece non ha visto. Possiamo incolparlo di essere scarso, non certo di essere ladro. Una tentazione ricorrente dato che tendiamo a giustificare con le colpe degli arbitri le nostre pessime prestazioni ai Mondiali: l’inglese Ashton nel 1962 in Cile, l’ecquadoriano Moreno nel 2002, adesso il messicano Rodriguez: Ma capita sempre a noi?
Rodriguez e Balotelli hanno le loro colpe, ma non è colpa loro se abbiamo battuto solo l’Inghilterra, che poi si è dimostrata insieme a noi la più scarsa del girone. Non è colpa loro se gli Azzurri non correvano, ma camminavano. Non è colpa loro se in tre partite agli attaccanti sono arrivati meno di dieci palloni giocabili, se abbiamo perso con la Costa Rica, se la nostra difesa ballava la danza dell’incertezza, se contro l’Uruguay l’unico pallone scagliato verso la porta è stato un calcio di punizione di Pirlo, se abbiamo preso gol su calcio d’angolo quindi in una situazione dove l’inferiorità numerica non conta nulla, se nell’azione del gol Bonucci non sta difendendo su nessuno e lascia Godin libero di saltare.
Non è colpa di Rodriguez e Balotelli seil calcio italiano più di quello che abbiamo messo in campo non riesce a esprimere e se nelle quattro semifinaliste di Champions c’erano giocatori di almeno una ventina di Paesi, ma nemmeno un italiano. Non è colpa loro se da anni non c’è un azzurro in corsa per il Pallone d’Oro e ci aggrappiamo disperatamente a Pirlo per dire che abbiamo un fuoriclasse.
Due anni fa Italia e Spagna si giocavano la finale dell’Europeo, l’anno scorso gli Azzurri erano terzi alla Confederations, battendo proprio l’Uruguay. Questa volta è andata male: nel 1966 fallì il Brasile di Pelè, può capitare anche a un’Italia che di Pelè non ha nemmeno l’ombra. Ma per favore non diciamo che è colpa di Balotelli e dell’arbitro.
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