© foto di Federico De Luca
Iniziare una lettera di protesta quando si è tifosi e soprattutto quando si è incazzati come non mai non e’ mai cosa buona e giusta. Ma siccome ultimamente sia i media, a seguire i Vip e per finire le istituzioni calcistiche di cose buone e soprattutto giuste ne stanno facendo ben poche, sapere che vi dico ? Me ne frego e da tifoso milanista “privilegiato” prendo la penna e sparo a zero !
Per chi non mi conoscesse sono il “critico” tifoso rossonero che per lungo tempo ha condannato il modus operandi della dirigenza della mia squadra del cuore. L’ho fatto perche’ mi sembrava giusto e per amore del mio Milan. L’ho fatto civilmente ma in maniera dura attaccando e criticando i vertici di via Turati con forte determinazione e con accuse ben chiare a tutti.
Ne ho dette di tutti i colori e per questo nessuno mi potrà mai dare dello “zerbinato” ma non mi sono mai dovuto trovare nella situazione di dovermi vergognare della mia dirigenza come invece dovrebbero fare i tifosi della squadra nata tardi e soprattutto nata assai male.
Eh si, con tutti i difetti di comunicazione e con tutte le frasi inopportune sulle cessioni dei nostri campioni, non ho mai dovuto subire l’umiliazione di vedere l AC Milan nascondersi dietro le dichiarazioni di un comico al quale viene dato spazio sul sito ufficiale, ne tantomeno nascondere la propria impotenza sul terreno di gioco mettendo avanti a tutto e a tutti l’ “imparziale” Guido Rossi ad assegnare titoli arrivando terzi in campionato.
Come si fa con un bambino sfortunato, abbiamo digerito il loro quinquennio di successi nato proprio da penalizzazioni rivelatesi sproporzionate dopo le “prescritte” intercettazioni arrivate troppo tardi.
In fondo dopo tanto purgatorio e travasi di bile, che c’e’ di male a passare le soluzioni al compagno di banco che per più di quarant’anni ha preso sempre 2 in pagella?
Tornati adesso alla loro reale dimensione hanno pero preso gusto a partecipare al giochino del “mi piace vincere facile”. Versando lacrime durante la settimana e gridando “al lupo al lupo”, sono riusciti ad influenzare la decisione di squalificare Balotelli per 3 giornate.
Dopo le squalifiche plurime di Ibrahimovic e le diversità di trattamento nel numero di giornate assegnateli nelle stagioni scorse, pensavamo di aver visto tutto.
Ma al peggio non c’e’ mai fine e stare zitti ed essere rispettosi delle istituzioni, in questo calcio e in generale in questa societa’ di oggi, non porta proprio da nessuna parte.
Gli interisti lo sanno bene e cosi’ il simpatico Paolo Bonolis ha condito la settimana con le sue dichiarazioni fuori luogo e atte a ristabilire quell’atmosfera di sospetto all’interno della quale i tifosi come lui trovano sfogo alle loro frustrazioni. E dire che quando faceva Bim Bum Bam insieme al cane rosa Uan mi era anche parecchio simpatico.
Balotelli da fastidio da quando e’ arrivato e da fastidio doppiamente perché arrivato alla corte di Silvio Berlusconi. Si cercano le Balotellate come le donne cercano le occasioni durante il periodo dei Saldi. Una ricerca isterica che non trova appigli e che produce pruriti insopportabili alla stampa antimilan. Ma il nuovo Mario in formato bravo ragazzo non serve a nessuno se non agli interessi rossoneri…. e questo non è cosa buona, vero?
Ma come? Dov’è finito il cattivo ragazzo che ci riempiva i giornali di gossip spostando l’attenzione da un calcio sempre più impegnato a far disinnamorare i tifosi?
Delude tutti Mario e soprattutto chi lo segue in campo monitorando ogni suo gesto come si farebbe con un prestigiatore del quale si vogliono scoprire i trucchi. Lui non ci casca e dopo ogni calcione ricevuto si può leggere lo sguardo della gente – Ma come mai non reagisce? – mentre lui torna ogni volta a testa bassa a centrocampo.
Inutile produrre video pubblicitari inneggianti il “RESPECT” e la sportività quando i bambini vengono educati ad accettare come giustificate le risse steriche del pirata dei caraibi nerazzurro, le entrate killer di Cambiasso e ad ascoltare le gravi dichiarazioni di un presidente che ingiustificatamente viene ancora etichettato come “signore”.
E cosi’ accade che il ragazzino in tribuna al Franchi diventi l’eroe della giornata. Colui che dietro l’innocenza di un bambino nasconde uno dei tanti maleducati della nuova generazione e che invece di ricevere un calcio nel sedere dal padre si trova citato su tutti i giornali come il castigatore del mafioso del campionato, Adriano Galliani.
L’ospitalita’ dello stadio Viola è conosciuto a tutti, cosi’ come le volgarità e la blasfemia dei toscani che dietro l’etichetta di “padri della lingua italiana” liberano la fantasia in sproloqui ingiustificati. Siamo sicuri che oltre la “c” nell’alfabeto non manchi loro anche la “c” di cervello?