Il primo ostacolo sulla strada del Milan, in questo campionato, è la Lazio di Stefano Pioli. I biancocelesti, che quest’estate hanno rinforzato la loro retroguardia con l’arrivo di Basta e De Vrij, hanno irrobustito il centrocampo con un mastino del calibro di Parolo e hanno deciso di puntare su Djordjevic per il ruolo di vice Klose, si presentano ai nastri di partenza determinati a riscattare una stagione deludente e a partire con il piede giusto. A San Siro, oggi pomeriggio, andrà in scena una gara combattuta e intensa. La Lazio, che si schiererà con un 4-3-3, cercherà di imporre ritmi alti e di fare la partita.
Punti di forza: fascia destra; Lulic; inserimenti.
Sulla corsia di destra, il gioco della Lazio dovrebbe risultare fluido ed efficace. Dusan Basta è un terzino completo che, oltre a essere puntuale e presente in fase di spinta e a essere preciso nell’esecuzione dei cross, dispone di resistenza e diligenza nella fase di copertura. Nella posizione di ala destra, dovrebbe poi agire Antonio Candreva, il fiore all’occhiello dei biancocelesti, dotato di un sinistro bollente, di grande tecnica, di un dribbling secco e di un ottimo senso del gioco, caratteristica che gli permette di inserirsi negli spazi e tra le linee in maniera a dir poco incisiva. Nella posizione di interno sinistro di centrocampo, spazio invece a Senad Lulic, che annovera nel proprio repertorio un dinamismo fuori dal comune, accompagnato da grinta, aggressività, personalità, duttilità, inclinazione al ripiegamento in fase difensiva e propensione al traversone e agli inserimenti. Inserimenti che potrebbero essere messi in scena anche da Marco Parolo, nuovo tassello del centrocampo biancoceleste, bravo in interdizione ma efficace anche nell’impostazione del gioco, nelle conclusioni dalla distanza e nelle incursioni nelle aree avversarie.
Punti deboli: partner di De Vrij; Radu.
Malgrado gli innesti di De Vrij e Basta, il reparto in cui la Lazio fatica in maniera maggiore rimane la retroguardia. Al centro della difesa, eccezion fatta per il talento olandese, nessun biancoceleste è in grado di assicurare continuità di rendimento e stabilità. Lorik Cana è un centrocampista adattato al ruolo di difensore centrale, posizione in cui non sempre si esprime al meglio, tanto che spesso risulta troppo irruento e impacciato, commettendo errori banali. Discorso simile vale per Novaretti e per la new entry Gentiletti che, nonostante abbiano forza fisica e siano forti di testa, hanno problemi nella comprensione dello sviluppo delle azioni, sono piuttosto lenti e, a causa di un fisico pesante, sono soliti entrare in forma tardi. Inoltre, nella posizione di terzino sinistro, Radu non sempre sforna prestazioni all’altezza della situazione. Il laterale rumeno è discontinuo, alterna buone prove a performances caratterizzate da svarioni e peccati di foga, e fatica quando viene puntato da ali veloci e imprevedibili. Se dovesse presidiare la corsia mancina, malgrado venga supportato da Lulic, il Milan potrebbe usufruire di praterie. Insomma, se non venisse ben protetta dalla mediana, la difesa laziale potrebbe faticare.
Giocatore chiave: Antonio Candreva.
Non ci sono dubbi: è Candreva il biancoceleste più pericoloso. Concreto, continuo, bravo ad abbinare qualità e quantità e spesso al posto giusto nel momento giusto, l’incursore della Lazio, che può giocare come esterno d’attacco ma anche come centrocampista interno, rappresenta la minaccia principale. Al presentarsi di varchi, sa come colpire. Inserimenti fulminanti, discese sulla fascia e conclusioni dalla media distanza. Sono queste le principali features che figurano nel repertorio di Candreva. Vietato dargli confidenza.
Lazio: Candreva-Lulic pericoli, dubbi dietro
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