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L’Italia è arrivata in finale e, tra palloni d’oro volanti e giocatori da 250 milioni di euro, la delusione è stata tanta. Cesare Prandelli ha saputo prima stupire tutti, ci ha fatto venire l’acquolina in bocca, ci ha fatto sentire il profumo della vittoria, poi purtroppo si è dovuto arrendere di fronte agli infortuni, alla stanchezza, alla forza della Spagna, forse un po’ anche davanti a se stesso.
Non si può criticare un ct che ci ha finalmente riportato in cima, davanti a tutti, nel posto in cui una Nazionale come la nostra, per la storia che ha, è giusto che stia. Però qualche piccola critica forse la si può muovere senza per questo non dare, stavolta davvero, a Cesare quel che è di Cesare.
Ieri sera gli Azzurri erano scarichi, provati dalle imprese compiute nei precedenti gironi di Euro 2012 e questo ci sta. Non si capisce però come mai alcuni giocatori, uno su tutti, siano stati completamente snobbati. Perchè è di questo che stiamo parlando se pensiamo ad Antonio Nocerino. Ma lo stesso discorso vale anche per Ogbonna, Giaccherini, Diamanti.
Il milanista quest’anno ha segnato 11 gol in serie A ed ha dimostrato tutta la sua versatilità, adattandosi a stare sia a destra che a sinistra con nonchalance, correndo per tutto il campo senza sentire quasi la fatica. Il nostro gladiatore non ha saltato neanche una partita ed è uno che difende strenuamente la propria area di rigore così come attacca quella avversaria.
Tra l’altro quando è entrato contro l’Inghilterra ha sfiorato il gol, anzi no, il gol l’ha segnato anche se in fuorigioco ed il suo rigore è stato perfetto. Ciò significa che sa inquadrare la porta anche senza i deliziosi assist di Zlatan Ibrahimovic. E allora perchè? Perchè non è stato impiegato di più? Perchè Prandelli anche ieri sera gli ha preferito Thiago Motta?
Se c’è una cosa che si può dire senza tema di smentita è che Prandelli quando s’innamora di un giocatore non smette mai di dargli fiducia. E questo è positivo per il singolo, forse, ma di certo non per la squadra.
Il popolo milanista non può che essere convinto di una ed una sola cosa: forse con Antonio Nocerino, ieri, saremmo usciti dal campo ugualmente sconfitti, per la forza devastante di una Spagna rinata proprio in occasione della finale, ma di sicuro avremmo potuto avere qualche rimorso in meno.
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Post Originale:
L’azzurro dimenticato: Antonio Nocerino