Milan Night
Anno 2006, è il 31 maggio, è il giorno in cui le paure dei tifosi rossoneri diventano realtà: Shevchenko è ufficilamente un giocatore del Chelsea. Anno 2009, è l’alba del 9 giugno ed ai tifosi rossoneri sembra di rivivere un incubo, la storia si ripete con sponda Madrid, il Real annuncia ufficialmente l’acquisto di Kakà. Passano altri tre anni, il Milan è reduce dalla delusione del secondo posto in campionato, titolo che i tifosi sentivano proprio già da settembre 2011. Così come accaduto prima nel 2006 e poi nel 2009 è un Milan che si vede privare dei due fari portanti della squadra: Ibrahimovic e Thiago Silva, entrambi partiti nel giro di una nefasta settimana per godersi il panorama parigino ed andare a completare una rosa per la quale gli sceicchi hanno speso in un anno quanto speso dal City e dal Chelsea in due. Purtroppo questa volta il danno è ancora maggiore perché i giocatori persi sono due e soptrattutto non si ha la più pallida idea dei giocatori per rimpiazzarli.
Già, perché il gigante svedese, che quasi da solo ha portato il Milan a vincere il campionato 2010-2011 e che ci ha tenuto in gioco fino all’ultimo nella scorsa stagione, è stato ceduto per 20 milioni e adesso con quei soldi non si sa che fare perché già per il solo Damiao viene richiesta la stessa cifra, perché un giocatore con uno stipendio come quello di Dzeko o di Tevez il Milan sembra non poterselo permettere, perché così come nei tempi di magra si puntò su Ricardo Oliveira e Borriello, adesso il giocatore più accreditato per il ruolo di prima punta sembra essere l’ex Milan Alessandro Matri.
Ma dov’è il progetto? Shevchenko, Kakà, Ibrahimovic e Thiago Silva, quattro giocatori sui quali il Milan avrebbe dovuto costruire la propria squadra per almeno 5-6 anni sono stati frettolosamente venduti per ripianare un bilancio che ogni anno (cessioni o non cessioni) rimane costantemente in perdita di 70 milioni. Ma dove sono finiti i soldi dell’usignolo di Kiev? E dove quelli di Ricky? Dove sono stati spesi quei soldi in questi anni? La risposta è una: negli stipendi. Già, perché i cattivi investimenti degli ultimi anni hanno portato al Milan giocatori semi-finiti che percepivano stipendi altissimi ed i continui rinnovi a gente come Inzaghi, Seedorf, Dida, etc hanno fatto il resto. Così mentre il Barcellona scopriva talenti come Xavi, Iniesta, Messi e Pedro (gente che in 4 anni ha vinto più scudetti di noi in 10), mentre l’Udinese sfornava campioni poi rivenduti al quadruplo del valore iniziale, noi pagavamo fior di quattrini a Sheva-bis, ad Emerson, a Ricardo Oliveira, a Kaladze, al fratello brutto di Kakà, a Mattioni, a Ronaldinho, a Beckham e co., gente che percepiva milioni su milioni e che vedeva il campo solo col binocolo dall’alto della tribuna.
Poi finalmente si torna a respirare, con l’arrivo di Ibrahimovic i tifosi tornano a crederci e puntuale arriva il primo ed unico scudetto dello svedese in maglia rossonera, i giornali incoronano Galliani re indiscusso del mercato, colui che è riuscito a portare Ibrahimovic a casa per 24 milioni, colui che due anni dopo l’ha venduto a 20 per l’ingaggio troppo alto. Il risultato è che ad oggi il Milan non ha una rosa competitiva nè per la Serie A nè per qualsiasi altra competizione e le cessioni sono avvenute senza un minimo disegno di un futuro progetto. Ogni giorno un nuovo nome viene accostato al Milan da Astori (che era già nostro e per il quale ora servono 15 milioni) a Rolando, da Dzeko a Damiao, da Tevez a Matri, da Tasci a Ranocchia, simbolo che in quel di Milanello regna il caos più totale. Hanno ceduto il difensore centrale e la prima punta più forti al mondo senza avere la più pallida idea dei possibili sostituti, ad oggi (19 luglio) il Milan non è competitivo ma il tesoretto ricavato è ampio ed i tempi di mercato lunghi, speriamo solo di non perdere altri giocatori (già dodici le partenze) e che con un monte ingaggi ridotto all’osso Galliani riesca a fare il suo.
mauri2.0
Post Originale:
Le cessioni e il progetto che non c’è