Milan news
Un 2011 splendido, ricco di emozioni, divertente e spettacolare per il Milan e per suoi tifosi, sta per finire. Ha regalato uno Scudetto, il numero 18, una Supercoppa Italiana, la sesta, un primo posto in classifica, prima della sosta, e la qualificazione agli ottavi di Champions League. L’unica nota stonata è stata l’eliminazione dal Tottenham, in Coppa, ma in più occasioni è stato sottolineato che i due incontri sono stati condizionati, per quanto riguarda gli uomini di Allegri, dai tanti infortuni subiti in quel periodo della stagione. Non è facile stilare le pagelle dell’anno. Subito, istintivamente, vorrei assegnare il mio premio di Man of the Year a ZLATAN IBRAHIMOVIC, il grande simbolo di questo Milan. E’ un giocatore dalla caratteristica particolare e unica. Anche quando non è al massimo condizione la sua presenza è fondamentale, per il suo carisma, per il suo spirito, per la sua forza, per la sua classe. Qualcuno continua a non… gustarselo, sostenendo che non sia un giocatore innamorato della maglia. E’ una affermazione, pero, che cozza contro la realtà, una realtà che lo vede soffrire, stringere i denti, stare male sul campo per lo sforzo, per poi continuare, con una soglia del dolore, al limite dell’impossibile. Eppure, forse dopo aver visto l’ultimo film con protagonista Sherlock Holmes, mi sembra giusto seguire il consiglio del famoso investigatore di Baker Street 221 B. Sì, “L’emozione ostacola il ragionamento”. Allora la razionalità mi invita a premiare come miglior giocatore del 2011, THIAGO SILVA. Oggi, insieme a Messi, il miglior giocatore del Mondo. Quando mancavano i titolari del ruolo, le sue qualità, umane e professionali , hanno giustamente spinto la società ad assegnargli la fascia di Capitano, il giusto e degno erede di Baresi e Maldini, gli altri leggendari difensori che hanno indossato la fascia più prestigiosa. E’ stato lui il leader di una difesa, che, nel momento più delicato della scorsa stagione, si è dimostrato reparto formidabile, quasi impenetrabile, grazie alla sua continuità nella grandezza. Non ricordo il motivo per il quale il brasiliano abbia scelto il numero 33 da mettere sulla maglia. Leggendo, però, l’ultimo libro di Dan Brown, “Il simbolo perduto”, ho capito tutto. A pag. 399, lo scrittore americano scrive: “ Ai tempi di Pitagora, sei secoli prima della nascita di Cristo, la tradizione della numerologia aveva proclamato il 33 il più nobile di tutti i numeri maestri. Era la cifra più sacra, simbolo della verità divina“. Chiaro adesso!!! Non entra certo sul campo di gioco, ma metto nell’elenco dei migliori anche la SOCIETA’, sempre lucida, presente, reattiva, pronta a cogliere le occasioni, attenta a contenere le spese, senza però deprimere la qualità della rosa. Un merito speciale, specialissimo va anche a MASSIMILIANO ALLEGRI. Sul piano tecnico e tattico, è stato bravo a vincere lo Scudetto, pur non contando al momento decisivo di giocatori fondamentali come Pirlo e lo stesso Ibrahimovic. Quello che però va giustamente sottolineato, perché segno di tecnico di primissimo ordine, è la gestione dei momenti più delicati. Calmo e sicuro, ha preparato bene il derby, con l’Inter a due passi, estendendo la sua fiducia e la sua tranquillità a tutto l’ambiente. Una prova ardua e difficile, che lo ha certo aiutato anche qualche mese fa, quando il Milan si è trovato nelle ultime posizioni, con soli 5 punti dopo 5 partite. Sarà ancora lui a gestire il prossimo delicato passaggio, quando la Società dovrà rinunciare a colonne importanti, leggendarie, mitiche, insomma a molti eroi di questi meravigliosi anni vincenti. Proprio come questo indimenticabile 2011.
PS: la situazione mediatica che ha colpito Alexandre Pato mi ha colpito ma ci sono almeno tre motivi per i quali l’attaccante brasiliano non verrà e non dovrà essere ceduto:
1) Pato ha 22 anni, ha una media gol strepitosa in rapporto alle partite giocate.
2) Il Milan vuole andare avanti in Champions League e i rossoneri non possono permettersi di privarsi di uno dei tre attaccanti titolari che, al momento, ha a disposizione Massimiliano Allegri.
3) Pato è un campione e, in caso di cessione, ci sarebbe il rischio di mordersi le mani come ha fatto l’Inter con Balotelli.
Post Originale:
Le mie pagelle ispirate anche dalla pagina 399. Ecco i motivi per i quali Pato non verrà ceduto a gennaio