MilanPassion
Siamo il Diavolo, non l’asino..
Prima di cominciare questo Eddietoriale devo ovviamente spiegare chi diamine sia l’asino di Buridano. Lo faccio brevissimamente : “Un asino affamato e assetato non riesce a scegliere tra il fieno e l’acqua.. Così resta fermo e muore!”. Mi sembra semplice quanto efficace, trovo sia perfetta per raccontare il timore nei confronti della piega che potrebbe prendere la stagione rossonera. Siamo in ballo e dobbiamo ballare per diversi traguardi, ma nella vita quasi mai si può avere tutto, quindi bisogna darsi delle priorità.
Mettiamola così:
– Per il Campionato abbiamo il 65% di probabilità di ripeterci, se rimaniamo concentrati e giochiamo da Milan non c’è nessuno che possa ostacolarci, neanche la Juve, dato che non ci sono più scontri diretti.
– Per la Champions tutto dipende dai prissimi 180 minuti, ad oggi diciamo il 25%. Ma se dovessimo compiere il miracolo di buttare fuori la squadra più forte al mondo ne ricaveremo un tale entusiasmo da poter affrontare Real o Bayern con il coltello dalla parte del manico,diventerebbe l’85%.
– Per la Coppa Italia siamo al 20%, causa risultato dell’andata ed un ritorno proprio in casa dei gobbi, squadra in salute (vedere cinquina alla Viola) che tiene molto all’unica coppa della propria stagione.
Tirando le somme le priorità relazionate alle relative possibilità di ottenere un riscontro sono 1) tricolore 2) andare avanti in Champions 3) la coppetta. Preso atto di questo c’è da capire cosa sia giusto fare, le possibili strade sono molto diverse, vediamo quella più prossima:
– Andare a Torino con sole riserve, risparmiando le energie in vista di Roma e del match contro i catalani. Il rischio? Così facendo potremmo subire una pensante sconfitta che ammazzerebbe il morale. I pro? Non dovremmo più preoccuparci della coppetta,i titolari sarebbero freschi per gli impegni successivi nè rischieremo infurtuni pesanti.
– Andare a Torino con la miglior formazione, giocando senza pensieri (più facile a dirsi che a farsi) a sabato o a martedi prossimo. Il rischio? Non è detto basti per passare il turno,potremmo quindi spremere energie e causare infortuni inutilmente arrivando alle sfide con giallorossi e blaugrana stanchi e senza il miglior 11 titolare. I pro? Un’eventuale impresa darebbe grande lustro perchè arrivata contro gli avversari di sempre, la testa fa più del corpo e la stanchezza sarebbe compensanta dall’euforia per la vittoria.
E’ dura decidere, ma diventa ancora più dura guardando al tabellone che segue. Le cose vanno viste, oltre che discusse, andiamo quindi a vedere il cammino che aspetta il Milan in Serie A:
Ecco tutte le partite della volata scudetto: |
# | SQD | PT | 29ª | 30ª | 31ª | 32ª | 33ª | 34ª | 35ª | 36ª | 37ª | 38ª | |
1 | 60 | ||||||||||||
2 | 56 | ||||||||||||
Considerando che prima & dopo il match difficilissimo con la rivelazione Catania saremo impegnati col Barcellona c’è poco da ridere. Dopo ci aspetta una Viola in cerca di riscatto con (solita sfiga!) il rientrante Jovetic. Poi partite non impossibili con Chievo,Genoa,Bologna,Siena,Atalanta, fino alla penultima, un derby infuocato. La chiosa sarà con un Novara che potrebbe rappresentare un pericolo solo se non ancora matematicamente retrocesso.
I gobbi non hanno un calendario meno difficile, prima la sfida tra merde poi i napule presumibilmente in gran forma senza più la Champions. Quindi le incognite Palermo e Lazio, squadre capaci di tutto, nel bene e nel male. Il Cesena dubito sarà un gran problema, la Roma decisamente si, quindi Novara,Lecce,Cagliari, farà insomma da arbitro per la salvezza dalla B. Infine i bergamaschi, già salvi e senza grandi pensieri.
Ora, fatti i dovuti calcoli, direi che i nostri 4 punti di vantaggio siano un buon margine, ma non tale da permettere di rilassarci, se non per una partita. La cosa importante è NON arrivare a pari punti, perchè l’eventuale parità darebbe (in virtù degli scontri diretti sfavorevoli …causa furto di San Siro!) loro lo scudetto. Quindi torniamo al punto di partenza: cosa fare domani? E’ una sfumatura non di poco conto, potrebbe valere una stagione. Al mister l’ardua sentenza, sperando la sua scelta sia chiara e decisa. Nel dubbio, si ricordi dell’asino…
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