Nel Milan che parte per la tournèe negli Stati Uniti nel maggio 2002 Billy Costacurta è il Capitano, nonostante non possa giocare per infortunio. Anche a 36 anni non si tocca chi ha fatto la storia del Milan. Sono gli altri che devono lottare per la maglia, altri come Hubner, aggregato come qualche altro giocatore della Serie A che prova a vendere anima e corpo al Diavolo per la stagione seguente: “Quale giocatore rifiuterebbe il Milan?”
Ma l’America, oltre che tre sconfitte per 2-1 contro Ecuador, New York Metrostars e Messico, sembra cambiare qualcosa nella famiglia Milan. Lo si intuisce quando Galliani dalla Francia comincia a parlare di austerity e di diete di bilancio con qualche anno di anticipo rispetto al previsto e di un possibile difensore centrale in entrata (Cannavaro dal Parma): “Magari potrebbe arrivare anche un centrale, ma a condizione che ne parta uno di quelli attuali: Maldini (non è in discussione), Laursen, Chamot e Roque Junior”. E Costacurta? “Non l’ho inserito perché non abbiamo ancora discusso l’eventuale rinnovo del contratto”.
Le cose sembrano tornare alla normalità quando i primi di giugno Milan e Costacurta sembrano trovare l’accordo per un altro anno a 750 mila euro, metà del precedente stipendio. L’ufficialità però non arriva e tutto si blocca. Colpa di Cyril Domoraud, uno arrivato a Milanello l’estate prima per sbaglio (non si offenda se legge) a cui Galliani non trova una sistemazione. Solo se va via il franco-senegalese può entrare un altro centrale, cioè Costacurta.
Qualcuno pensa che sia solo una scusa e iniziano a girare le solite voci di mercato. In primis il Fulham di Al Fayed e del nuovo d.t. Franco Baresi, che però smentisce presto, forse per paura di aver troppa voglia di tornare a giocare al fianco di Costacurta. Spunta il Bologna, con il quale avrebbe anche discusso una bozza di contratto, che cerca lui e Paramatti per una difesa da leader. E poi c’è il Parma di Sacchi e Prandelli che vorrebbe un leader nella sua giovane linea a 4. Infine il Monaco: nel Principato sarebbe accompagnato dal bomber del Chievo Marazzina.
A rendere più triste la vicenda però sono le voci di difensori che potrebbero arrivare al Milan senza che vada via Domoraud. Oltre ai noti Nesta, Cannavaro, Stam e qualche voce poco convinta su Lucio, Marquez, Chivu e Thuram, nella lista dei papabili addirittura Adani e Iuliano in un folle scambio con Contra. E alla fine, poco prima del raduno, arriva Dario Simic dall’Inter in cambio di Umit Davala.
L’austerity è disumana e crudele. Oltre Costacurta mancano al raduno del Milan per la stagione 2002/2003 anche Seba Rossi, che svincolato si accasa a Perugia, Albertini all’Atletico Madrid (“Confidavo che si avverasse il sogno di poter concludere la carriera nel Milan, ma qui ormai mi sentivo sopportato”) e Marco Simone al Monaco. Maldini è rimasto l’unico a ricordarsi degli ottantamilan di Barcellona, gli unici altri ad aver vinto qualcosa in rossonero sono Abbiati, Ambrosini e l’ormai vecchio Leonardo. I nuovi senatori si chiamano Gattuso, Serginho, Inzaghi e tra essi si candida anche Roque Junior: ”So che Aldair, dopo la vittoria a Usa ‘ 94, giocò le sue stagioni migliori e diventò un beniamino dei tifosi. Spero che possa capitare anche a me. Ho molta fiducia in me stesso”.
E i tifosi non nascondono certo il malumore: “Galliani costo zero. Basta, vattene”, “Basta scambi con l’Inter”. E giù di calci contro l’auto di Seedorf che si è pure abbassato l’ingaggio per il Milan. Il dirigente si difende: “Abbiamo fatto il mercato migliore di tutti e poi MilanLab è meglio di qualsiasi figurina (Nesta, ndr)“.
A metà luglio Domoraud va all’Espanyol, ma Galliani non mantiene la parola e Billy non torna. Ormai tutti sanno cosa succederà e lo conferma il diretto interessato il 31 luglio, quando ormai manca poco al preliminare con lo Slovan Liberec: “Sono contento di avere vissuto tutta la mia carriera al Milan, in Italia non giocherei da nessun altra parte. Ora devo prendere una decisione in lingua inglese, o New York (Metrostars, ndr) o Londra ( il Fulham di Baresi, ndr)”.
I can’t think about Milan without Billy. He’s a legend and he has to stay in Milan! Galliani cannot do it!
Da forum.acmilan-online.com, forum internazionale per i tifosi rossoneri
Nessuno vuole crederci. Qualcuno pensa che Galliani riprenderà Costacurta dopo aver sistemato da qualche parte Roque Junior. Per il brasiliano il Real Madrid aveva offerto 10 milioni più Flavio Conceiçao dopo il Mondiale, ma non se ne fece nulla. E intanto parte l’assalto al più forte centrale del momento, Alessandro Nesta.
Ma quando i discorsi sull’austerity lasciano spazio al campo e al soffertissimo preliminare con lo Slovan, allora per una volta tanto la testa si accorge che il cuore aveva ragione: anche a 36 anni il Milan non può rinunciare ad Alessandro Costacurta, così come lui non può stare lontano dal Milan: “Sono stato male. Credevo di farcela, ma il momento più brutto è stato quando il Milan ha giocato la gara di andata contro lo Slovan Liberec: ho visto la partita in tv e sono stato assalito dalla nostalgia, è stata la peggiore sensazione che ho provato da molti anni a questa parte. E infatti quando hanno giocato Milan-Juventus ho preferito non guardare. E invece adesso tornerò a provare quelle sensazioni che mi piacciono tanto: lo spogliatoio, i compagni di squadra, il cameratismo che si instaura in un gruppo”.
L’ufficialità del ritorno per un anno di Costacurta arriva il 30 agosto 2002, a qualificazione Champions appena arrivata. Il giorno dopo alle 8:48 quella dell’arrivo di Nesta, nonostante Berlusconi avesse chiuso la trattativa con la Lazio. La dieta di Galliani è durata evidentemente solo per la spiaggia, ma il campo da calcio è un’altra cosa, soprattutto in Champions.
Tutti finalmente contenti. Maldini: “Fino a due settimane fa sembrava impensabile. Ma ovviamente sono felice, Billy può darci ancora tanto e lo ha dimostrato l’anno scorso”. Redondo (che finalmente pare vicino al rientro in campo) si offre di ridargli il suo numero 5, ma a Billy va benissimo anche la 19, l’importante è essere tornato.
E da importante il suo ritorno diventa determinante per la conquista della leggendaria Champions League 2003. A 37 anni Billy si riscopre terzino ed è titolare in tutte le gare ad eliminazione diretta; l’amico di tante battaglie Paolo Maldini può così alzare al cielo la Champions numero 6, la quarta per loro due. Pazienza se poi c’è la zappata contro il Boca che costa un’Intercontinentale, Billy si rialza, dimentica che a quest’ora doveva essere team manager e vince ancora uno Scudetto e un’altra Champions, portando il suo conto a 5 Coppa dei Campioni. Per arrivare a quel numero Inter e Juve devono gemellarsi.
Ultima partita il 20 maggio 2007 a 41 anni contro l’Udinese. Costacurta si toglie lo sfizio di far gol e di diventare il più vecchio marcatore della A. Non male per chi 5 anni prima doveva andare a svernare in America.
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Fonti: Gazzetta dello Sport, Repubblica, Corriere della Sera
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