La lettera di Cristian
Un pareggio e una sconfitta nelle prime due gare ufficiali, le speranze per questo inizio di stagione erano ben altre. Rispetto all’anno scorso si dovevano ricostruire autostima, gioco e convinzioni; ma soprattutto, visti i precedenti, la preparazione di quest’anno è stata modificata per partire subito bene, visto che abbiamo subito un appuntamento di quelli che non si possono fallire, il preliminare. Nulla è perso, sia chiaro, ma a due giorni dal primo appuntamento decisivo per la stagione l’umore è sotto i tacchi.
Le palle alte nella nostra area tornano ad essere un costante incubo, i fantasmi del Faraone non sono del tutto svaniti, e il centrocampo non riesce a dare quel gioco che serve per innescare un attacco teoricamente esplosivo. Montolivo è ancora in vacanza, troppe palle perse in zona pericolosa, Nocerino non pervenuto per lunghi tratti, unico da salvare Poli, che canta e porta la croce per tutto il reparto; tesse il gioco, s’inserisce in area, recupera sugli avversari, assiste Abate sulla fascia, segna, un acquisto di sostanza per la nostra mediana. In attacco poi c’era Niang, che ha del potenziale, ma non può essere un titolare di questa squadra, troppo acerbo e confusionario, al momento può essere utile solo a partita in corso. Anche perché se per cambiare partita il Mister si volge verso la panchina e l’idea migliore che gli viene in mente è Emanuelson, vuol dire che qualcosa manca. Molte colpa le ha anche lui, Allegri, con le sue difficoltà nell’utilizzare i cambi. Ma c’è anche da dire che la squadra è questa, e non è che ci fossero dei fenomeni in panchina.
Gli assenti hanno sempre torto si dice, ma oggi un po’ meno. De Jong è fondamentale per questa squadra, ieri è mancato un pressing che recuperasse palla alta per aggredire l’avversario con difesa non schierata, e creare costante apprensione e preoccupazione nella squadra avversaria. E (incredibilia dictu) mancava il giocatore maggiormente inviso alla tifoseria rossonera: Boateng il divo, il vilipendio al n°10, l’instagram vivente. Ma al netto dei suoi eccessi, nella rosa attuale è l’unico che dia una scossa alla squadra, con le sue discese palla al piede, crea superiorità e occasioni. Sia chiaro, non ha la potenza devastante del primo anno, ma finché non arriva Honda o chi per lui a creare qualcosa tra centrocampo e attacco, Boateng è la nostra miglior opzione.
Tra due giorni l’occasione per l’immediato riscatto, per scoprire magari che questa brutta prestazione è solo conseguenza dei pensieri e delle preoccupazioni che porta con se l’attesa dell’appuntamento da non mancare, la partita da non fallire.
Il Milan è l’unica squadra ad aver perso tra le Big in Italia, ma è anche l’unica ad avere due partite più importanti prima e dopo l’esordio in campionato.
Succede per le partite nel girone di Champions, perché non dovrebbe succedere per il preliminare?
