Lettera di Dario: Teniamo il Faraone e costruiamogli la squadra attorno

FC Internazionale Milano v AC Milan - Serie A

Stephan El Shaarawy è un ragazzo come tanti altri, anche se lui è un giocatore di Serie A; magari non si troverà di fronte i problemi dei giovani di oggi, sempre più alla ricerca di un lavoro quantomeno dignitoso; ma per lui è diverso, il lavoro non gli manca, anzi potrebbe arricchirsi andando a giocare al ManCity.
Ma lui sa benissimo che non ha bisogno di un contratto “faraonico” e quello che più desidera a vent’anni è rimanere nella squadra che quest’anno, per vari motivi, gli ha dato la grande opportunità di dimostrare il suo talento.
Un po’ per bisogno di ringiovanire la rosa, un po’ per necessità economiche, il Milan dalla scorsa estate ha voluto puntare su di lui e, da lui, su un gruppo giovane.
Una scelta obbligata in un periodo di austerity, con le esigenze di risanare il bilancio, il fair-play finanziario, ecc.; ai soldoni degli arabi-parigini non si poteva rinunciare e quindi Thiago Silva e Ibra sono volati via, come in passato Kakà e Shevchenko.

Vittime del mercato – La linea della società, ormai, sembra chiara; quindi, se arriva un’offerta che i dirigenti definiscono “irrinunciabile”, El Shaarawy a parte. Anche se lui non vorrebbe, proprio come fu per  Kakà, ma la decisione alla fine spetta al Milan.
El Shaarawy fa parte di questa tipologia di giocatori che sono “vittime” del mercato. Per intenderci, questi ragazzi non sono “merce” (rara) come Zlatan Ibrahimovic, che viene prelevato dal miglior offerente, ma vengono acquistati anche contro la loro volontà. Siamo chiari, magari se ne vanno e guadagnano il triplo, ma le prestazioni in campo, poi, come sono?
Shevchenko nel momento in cui ha segnato il primo gol con il Chelsea (e ha baciato la maglia) ha finito la carriera, non ritornando neanche per un attimo ai livelli del Milan. Kakà sembra essere entrato in depressione dopo che è andato via da Milano.
Dico soltanto che questi magnati, sceicchi e roba del genere faranno bene al calcio perché portano i soldoni che fanno comodo a tutti, ma molti investimenti non sono mirati ed oculati perché se compri Ibra o C.Ronaldo sai benissimo che vengono, ti dicono che hanno sempre sognato di giocare in quel club, vincono la classifica cannonieri, la Liga o la Ligue 1, qualche altro titolo nazionale e basta (perché in Champions non incidono). Ma se compri un ragazzo come El Shaarawy, che appena girano voci di super-offerte per lui dice che la sua casa è il Milan, che oltre a stare bene con i suoi compagni e con il suo allenatore, consiglia al Milan di puntare sui giovani e sui giocatori italiani, che rendimento ti può dare?
Quello sarà da vedere, ma intanto Stephan ha fatto l’ennesimo assist e ha passato la palla a Galliani, ricordandogli forse che se non fosse stato per lui a dicembre il Milan era ancora in fondo alla classifica e che alla fine della stagione non sarebbe mai arrivato terzo in campionato.

Un modulo per il Faraone – Personalmente, credo che il Milan debba continuare su questa filosofia dei giovani, più qualche innesto d’esperienza e qualità.
Confermato Allegri, per non saltare nel buio e ricominciare da zero con un altro allenatore (che non c’è), bisognerebbe più sfoltire la rosa (ma non privandosi di quei 4-5 giocatori indispensabili) e rinforzarla.
E oltre al ritornare a giocare con il 4-3-1-2, per dare un’identità sin da subito e magari un maggior equilibrio, forse sarebbe meglio trovare anche altre alternative di sistemi di gioco da adottare e il 4-2-3-1 sarebbe un modello da prendere seriamente in considerazione per vari motivi.
1- Nelle ultime dieci giornate di campionato, il Milan quando è passato a giocare le partite in questa maniera ha sempre ottenuto punti, gol e, a tratti, spettacolo (vedi Milan-Catania, Milan-Torino, Siena-Milan).
2- Se si puntella la difesa, in mezzo al campo si potrebbe giocare con due giocatori: uno è Montolivo (insostituibile) e l’altro potrebbe essere De Jong, Poli, o qualcun altro.
3- Ma soprattutto, con questo modulo, puoi creare maggiore volume offensivo, maggiore spettacolo (come vuole il Presidente) e, fatto di grande rilevanza, dare la possibilità ai giocatori offensivi di esprimersi al meglio. El Shaarawy su tutti, è capace di fare entrambe le fasi e giocherebbe largo a sinistra, dove ha sempre dato il meglio di se; dall’altra parte, a destra, si parla di Cerci (forse il migliore in Italia in quel ruolo), ma anche Diamanti non sarebbe male. Anzi, potrebbe anche giocare da trequartista, dove al momento ci sono due giocatori che ricoprono quel ruolo: Boateng e il gioiello Saponara, che in quella posizione possono dare tanto, il primo straripante fisicamente, l’altro tecnicamente.
E in avanti Balotelli; perfetto come prima punta, bravissimo ad uscire fuori dalle difese avversarie e a servire i compagni che si inseriscono.
E’ un modulo dispendioso, certamente; ti devi chiamare Borussia o Bayern per giocare una stagione così, ma può essere un’alternativa importante al 4-3-1-2.
Ma prima di tutto c’è da fare una cosa: blindare il “Faraone”, un ragazzo come tanti (o quasi).

Ti potrebbe interessare anche…

Recommend0 recommendationsPublished in Milan News