L’ultimo step del camaleonte

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AL VIA L’EUROPEO: QUALE ROSSONERO FARÀ MEGLIO?

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10.06.2012 08:00 di Matteo Calcagni   articolo letto 1311 volte

© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Bert van Marwijk, nonostante la conclamata duttilità del giocatore, ha deciso di non convocarlo per l’Europeo, ritenendolo ormai un calciatore offensivo a tutti gli effetti (e quindi penalizzato dall’affollato reparto avanzato orange). Parliamo di Urby Emanuelson che, in un anno e mezzo di Milan, ha saputo adattarsi prima come mezz’ala e poi come trequartista. Partita dopo partita, nonostante le critiche (a volte esagerate), l’olandese ha saputo ritagliarsi uno spazio importante, interpretando nuovi ruoli in caso di necessità: è quello che è successo principalmente nell’ultima stagione quando, a causa dei tanti problemi fisici di Boateng, l’ex lanciere è diventato l’unica vera risorsa per la trequarti campo. E pensare che Allegri, proprio a cavallo della doppia sfida col Barcellona (e del ritorno in campo di Boateng), ebbe il forte impulso di (ri)proporre Urby come terzino sinistro, ma l’infortunio di Thiago Silva lo fece soprassedere da eventuali “rivoluzioni”. Non è ancora dato sapere che ruolo ricoprirà con più insistenza nella prossima stagione, ma è certo, questo sì, che Emanuelson sarà una pedina fondamentale anche nel Milan 2012/13. Il suo camaleontismo, accentuato anche grazie all’esperienza in rossonero, lo rende un giocatore utilissimo e la mancata convocazione in Nazionale, proprio per questa sua multifunzionalità, ha stupito anche uno come Johan Cruijff. L’ex Ajax difficilmente avrebbe fatto miracoli contro la Danimarca, ma le sue doti, anche partendo dalla panchina, avrebbero potuto senz’altro aiutare la Nazionale orange. Ora la palla passa nelle mani di Allegri che, quest’estate, dovrà lavorare approfonditamente con il venticinquenne di Amsterdam: sarebbe lodevole, almeno nel precampionato, provare Urby come terzino, cercando di ampliare pesantemente il ventaglio delle risorse. Se l’esperimento riuscisse, il Diavolo aggiungerebbe alla sua faretra una freccia dal potenziale devastante, rendendo l’olandese un calciatore completo ed assolutamente imprescindibile.

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