Infine, per chiudere la sua intervista fiume a La Repubblica, uno sguardo da esperto conoscitore di calcio su alcuni giocatori rossoneri e non, partendo da quello che molti han definito il suo erede naturale: “Politica sui giovani? Secondo me è una scelta del tutto casuale e non programmata, almeno non da tutti. Ma può essere un gran bene: avete visto De Sciglio nel Milan? Probabilmente, qualche anno fa, non avrebbe trovato posto. Deve continuare così. E’ assolutamente lineare: fa tutto bene in maniera semplice. Anche quando è entrato nel derby, e non era affatto facile, ha impressionato per la semplicità nel gioco. Mi sembra un ragazzo equilibrato: trovarsi a quell’età titolare nel Milan si può pagare, perché si sente troppo la pressione, se non si è equilibrati. Un altro terzino di talento era Santon, all’Inter: credo che giocare all’estero gli faccia bene”
L’altra grande novità rossonera e del calcio italiano è El Shaarawy: “In questo momento mi piace tanto El Shaarawy. Quest’estate, guardando Milan-Chelsea, ho discusso di lui con alcuni amici, perplessi sul suo precampionato. Io vedevo che faceva le due fasi senza problemi, si capivano le sue potenzialità. Ma mi ha sorpreso comunque, per la resistenza e per la capacità di segnare. Spero che rimanga umile: la testa non è un dettaglio, nello sport.”
Chiusura sulle ambizioni del Milan di quest’anno: “Il Milan, quest’anno, ha giocato anche bene, come contro la Juve. Ma col Barça, in Champions, poche squadre possono pensare di uscire indenni. E per entrare fra le prime tre in campionato serve quasi un miracolo, un girone di ritorno prodigioso. Vedo più possibile la qualificazione all’Europa League, anche se davanti ci sono tante squadre”.
Fonte: Repubblica