Marco Van Basten, il più grande

Oggi, 31 ottobre, è il compleanno della leggenda rossonera Marco Van Basten e la nostra redazione ha deciso di ripubblicare questo articolo a lui dedicato…

24 maggio 1989 – 9 dicembre 1990 – 25 novembre 1992 – 18 agosto 1995.

Quattro date di diverse stagioni (sia calcistiche che temporali), che lette così di sfuggita forse non dicono niente, ma che sono scolpite nel cuore di ogni milanista in maniera forte e incancellabile.
Rappresentano alcuni dei momenti più importanti della carriera di Marco Van Basten, colui che è stato eletto semplicemente l’attaccante milanista del secolo durante i festeggiamenti del centenario 1999.
Il giocatore che ha regalato ai tifosi rossoneri tra gli anni ’80 e ’90 le più grandi gioie ma anche il più grande dolore.

L’ultima data si riferisce proprio al momento più triste: in una umida serata di S.Siro il Cigno di Utrecht saluta tutti con le lacrime agli occhi, dando l’addio al calcio dopo due anni di problemi alla caviglia.
Impossibile non ricordare la sua camicia rosa, il suo giubbino di pelle, il suo jeans, la sua camminata piena di orgoglio misto a tanta, tanta tristezza. L’addio al calcio, alla prematura età di 30 anni, segna un momento importante e quasi “luttuoso” del calcio italiano e mondiale.
Il Milan continuerà a vincere anche negli anni seguenti, ma la sua classe e i suoi gol mancheranno per sempre al popolo milanista.

Chiudiamo con la tristezza, sono molto più numerosi i momenti di felicità che Marco ha regalato a tutti noi. Dal primo gol in campionato a Pisa, alla doppietta in finale di Coppa Campioni contro lo Steaua: e qui arriviamo alla prima data citata. Un Camp Nou stracolmo di tifosi milanisti applaude le gesta di Van Basten e Gullit, mattatori nella partita più importante non solo dell’anno ma degli ultimi quattro decenni rossoneri.
Il Diavolo torna sul tetto d’Europa grazie ai due gioielli orange: il terzo, Rijkaard, ce lo farà rimanere l’anno seguente su assist vincente, ovviamente, di MVB.

9/12/1990: un altro continente, un’altra partita spettacolare, un’altra coppa vinta. A Tokyo il Milan vive un momento memorabile vincendo l’Intercontinentale contro l’Olimpia (3-0), Marco questa volta non entra nel tabellino dei marcatori, ma le sue giocate provocano tutti i gol rossoneri, con il solito Rijkaard e un giovane Stroppa ad approfittarne.
Grazie Marco, questa volta la gloria però ce la prendiamo noi.

25/11/1992, ore 22.15, un tenero ricordo: Marco Van Basten ha da poco realizzato il suo 4.o gol personale al povero portiere Ravelli (Milan-Goteborg di Coppa Campioni), non esistevano ancora i telefoni cellulari, il telefono di casa squilla in un orario insolito.
Come dimenticare la voce esaltata e festante del mio migliore amico, rossonero doc, che grida come un pazzo per festeggiare l’ennesima prodezza di Marco. Una partita sublime, quattro gol eccezionali, una vittoria che spiana la strada verso la finale, poi persa nel maggio seguente in quella che sarà l’ultima gara ufficiale disputata dal nostro centravanti preferito. In quella serata di Novembre non potevamo saperlo, Van Basten ci aveva regalato solamente quattro gioie immense, di quelle che ricordi nitidamente quasi vent’anni dopo.

Inutile descriverlo tecnicamente e tatticamente: Van Basten era il calcio grazie a un fisico perfetto (tranne per quella maledetta e fragile caviglia…), un’intelligenza rara, una classe cristallina abbinata a un fiuto del gol straordinario.
Il suo ultimo gol lo ha realizzato ad Ancona, nel 1993, allo stesso portiere a cui avevo segnato il primo in Italia (Nista), pochi giorni prima del secondo scudetto vinto da Don Fabio Capello sulla panchina rossonera.
Marco in carriera ha vinto tutto, tranne il mondiale per nazioni: in Olanda tre scudetti e una Coppa delle Coppe, al Milan tre scudetti, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, due Supercoppe europee, due Supercoppe italiane. Con la nazionale olandese ha conquistato il campionato Europeo ’88, inoltre ha vinto ben 3 Palloni d’oro, unico giocatore del calcio moderno ad esserci riuscito.

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