Milan-Alessandria 5-0. Finale di Coppa Italia raggiunta dopo 13 anni, quando quella della seconda competizione italiana era una delle due finali della stagione, e a dirla tutta la meno prestigiosa. Poco da dire sul match: Alessandria troppo poco attento in fase difensiva nella prima frazione, conclusasi col risultato di 3-0. Nella ripresa i grigi si sono mostrati più quadrati e sempre votati alla ricerca del gol che avrebbe fatto esultare i 14.000 tifosi giunti a San Siro al seguito della squadra, ma hanno finito col subire altre due reti, pur raccogliendo gli applausi tanto dei propri supporter, quanto di quelli avversari. Ora testa nuovamente al campionato con la trasferta di Reggio Emilia, prima della finale di Coppa Italia, verosimilmente contro la Juventus, c’è ancora molto tempo.
Abbiati: 6. Al primo minuto fa correre un brivido ai tifosi rossoneri con un dribbling in piena area di rigore fortunatamente ben riuscito. Per il resto è poche volte chiamato in causa, ma si fa trovare sempre pronto.
De Sciglio: 5. Grigio come le maglie avversarie. Pochi spunti interessanti, sarebbe “ordinaria amministrazione” contro un avversario di A, è “prestazione largamente insufficiente” considerato l’avversario. In fase difensiva si perde Fischnaller prima e Marconi poi, esponendo il Milan a gravi pericoli. Nel finale se non altro ha il merito di salvare sulla linea un pallone insidioso.
Zapata: 6,5. Attento quando sollecitato, compie due-tre ottimi recuperi.
IL MIGLIORE – Romagnoli: 7. Segna la prima (e poi la seconda) rete in rossonero in una serata non esaltante vista la caratura dell’avversario, ma comunque importante, dal momento che sancisce il ritorno in finale di Coppa Italia dopo 13 anni. In copertura match sicuro.
Antonelli: 6. Ben più attivo di De Sciglio, pur senza brillare eccessivamente. Ordinato.
Honda: 5,5. È clamoroso l’errore del sesto minuto, quando Kucka lo trova liberissimo in area di rigore, ma lui spedisce alto a botta sicura. È poi bravo a trovare Menez nell’azione del gol e Bacca nel finale. In generale partita volenterosa, ma poco lucida.
Poli: 6. Come spesso accade si muove un po’ a caso, come un tarantolato, senza senso compiuto. Bravo comunque nell’azione dell’assist per Menez in occasione della terza rete.
Kucka: 6,5. Un bello spunto in apertura malamente sprecato da Honda, poi la solita energia nonché la spizzata per Romagnoli sul secondo gol.
J. Mauri: 6. Si inserisce bene, senza strafare, ma gestendo. Forse per far colpo su Mihajlovic sarebbe servito però qualcosa in più.
Bonaventura: 5,5. A inizio stagione, quando tutti si facevano le pippe, lui era uno dei pochi a tirare la carretta. Ora che gli altri sono in forma e fanno gli splendidi, il buon Jack è un po’ più appannato. Capita, nulla di particolarmente grave.
Boateng: 6. Compitino.
Menez: 7. Alla prima partita da titolare dopo diversi mesi timbra subito il cartellino con un bel diagonale a tu per tu col portiere avversario e con un semplice tap-in su servizio di Poli. Tanto sangue freddo, ma ancora, comprensibilmente, non al top della forma.
Bacca: s.v. di stima. Primo tiro, primo gol, ma non ieri sera. Sorprendente il suo errore su assist di Honda, ma meglio averlo visto sul 4-0 contro l’Alessandria che in altre, più decisive occasioni.
IL PEGGIORE – Balotelli: 4. Ripercorriamo le fasi della sua seconda avventura al Milan. Ad agosto “il sergente di ferro” ringraziava il dottor Galliani per averlo riportato al Milan; due settimane fa “il sergente di ferro” si scagliava (giustamente e riferendosi proprio a Balotelli) contro chi entra in campo svogliatamente; nelle ultime partite e anche ieri sera, sempre “il sergente di ferro” dà un’altra, l’ennesima chance a questo giocatore, che pur avendolo difeso ripetutamente, non può ormai che essere considerato un ex atleta. Che sia perché in realtà anche “il sergente di ferro” ha il cuore di panna o perché i rapporti con certi agenti devono comunque essere curati in qualche modo, insistere con questo attaccante che continua a mostrarsi come un pessimo uomo squadra e ancor peggiore come atleta non è che controproducente, dannoso, inaccettabile. Ah, ha segnato il 5-0 al 90′? Me cojoni!
Mihajlovic: 6,5. L’insidia vera era prendere sotto gamba l’impegno, e non è avvenuto. Vittoria rotonda facilmente pronosticabile, ma arrivata con una certa sicurezza. Abbastanza incomprensibile l’insistenza su Balotelli.
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