Milan bello, sfortunato e beffato

23 Feb 2014 15:00
Serie A TIM 2013-2014

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MILAN-ATLETICO MADRID, IL MIGLIORE IN CAMPO

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I rossoneri giocano un primo tempo sontuoso e sorprendente contro l’Atletico Madrid ma colpiscono due pali, sfiorano più volte il gol e poi vengono beffati nel finale dal gol di Diego Costa; ora sarĆ  durissima, ma questo Milan può fare l’impresa.

20.02.2014 01:15 di Davide Bin Ā articolo letto 75 volte

Ā© foto di www.imagephotoagency.it

Il calcio ĆØ dispettoso e beffardo, lo sappiamo benissimo e dovremmo esserci abituati, ma certe volte ti lascia davvero tanto amaro in bocca: il Milan ha giocato una delle migliori partite stagionali, se non la migliore in assoluto, proprio nell’occasione più importante, ma raccoglie solo una sconfitta di misura con contorno di pali colpiti, gol sfiorati, rigore negato e vede allontanarsi il sogno di proseguire il cammino in Champions League. Ancora una volta la “musichetta” ha trasformato i ragazzi in maglia rossonera in undici leoni, davvero irriconoscibili in positivo rispetto alle scialbe prestazioni di campionato. La cosa, ovviamente, fa piacere, ma viene da chiedersi perchĆØ questo furore agonistico e questa feroce determinazione compaiano solo sporadicamente in poche occasioni, mentre per la maggior parte delle volte la squadra ĆØ molto meno grintosa e concentrata. Peccato perchĆØ questo sontuoso Milan presentato da Seedorf avrebbe meritato la vittoria, visto che ha messo sotto per lunghi tratti dell’incontro, soprattutto nel primo tempo, l’Atletico Madrid che doveva essere un autentico spauracchio e invece ĆØ stato derubricato a squadra normale. I rossoneri rimangono a mani vuote e la qualificazione ai quarti ora ĆØ un miraggio, ma forse dopo questa serata agrodolce, cioĆØ positiva per la prestazione ma amarissima per il risultato, possiamo dire di aver ritrovato il Milan che ci piace e che vorremmo sempre vedere, anche in campionato e anche in partite di minor fascino e prestigio. Purtroppo l’ennesima amnesia difensiva in occasione di un calcio piazzato ha decretato una sconfitta immeritata, ma siccome sperare costa nulla, proviamo a pensare positivo e a sognare una rimonta difficilissima ma non impossibile a patto di fare un’altra prestazione cosƬ, se non addirittura migliore.

Seedorf schiera il Milan ipotizzato alla vigilia; questa volta niente grosse sorprese, perchĆØ con Zapata ancora indisponibile al centro della difesa c’ĆØ Bonera con Rami, sulle fasce De Sciglio a destra ed Emanuelson a sinistra, mentre la coppia di centrocampo ĆØ composta da De Jong e Muntari e dietro a Balotelli ci sono KakĆ  (capitano per l’occasione), Taarabt e Poli. Finalmente San Siro ĆØ gremito e ribollente d’entusiasmo, come raramente ĆØ avvenuto in questa stagione: non c’ĆØ il tutto esaurito, ma gli spazi vuoti sono davvero pochi e la Curva Sud ĆØ in grande spolvero anche senza coreografia (scelta motivata dai problemi economici derivanti dall’impossibilitĆ  di autofinanziamento); prima del riscaldamento delle squadre c’ĆØ il giro di campo dei ragazzi della Primavera che mostrano con orgoglio la Coppa Carnevale vinta lunedƬ a Viareggio; applausi, due striscioni della curva dedicati a loro e, soprattutto, ovazione e grande entusiasmo per il tecnico della squadra, ovvero Pippo Inzaghi; il popolo rossonero canta il coro in suo onore come ai vecchi tempo in cui Pippo faceva delirare in campo con i suoi gol e in una magica notte di coppa farebbe molto comodo che Inzaghi fosse ancora in campo con la sua scarica di adrenalina che coinvolgeva tutti i compagni. Passato e futuro del Milan si legano insieme in un mix vincente e si spera che ciò sia di buon auspicio anche per la partita che ci si appresta a vivere. Al momento dell’ingresso delle squadre in campo, niente coreografia ma gran sventolio di bandiere e “sciarpata” old style che colora di rossonero tutta la curva e poi si parte con il gran tifo per sostenere i ragazzi dopo che la “musichetta” ha fatto venire i brividi come sempre e ha caricato la squadra, che ha l’Europa nel suo DNA e in certe sere non tradisce mai.

I primissimi minuti non sono propriamente confortanti: ĆØ l’Atletico a partire in pressing e a mettere pressione alla difesa rossonera che sembra andare subito in affanno; poi, piano piano, il Milan lievita come un dolce gustoso, alza il baricentro, aumenta il ritmo, pressa alto, recupera palloni e comincia a rendersi pericoloso. La fase centrale del primo tempo ĆØ davvero spettacolare, la squadra ĆØ compatta e ben messa in campo, con Poli che fa sia da centrocampista aggiunto in fase di non possesso palla che da incursore in fase offensiva e i risultati si vedono: Balotelli calcia a lato su punizione; Taarabt serve KakĆ  che con un bel sinistro colpisce la traversa; un cross dello scatenato Taarabt viene impattato di testa da Poli e questa volta sembra davvero fatta, ma l’impercettibile e decisiva deviazione di Courtois manda il pallone a sbattere sul palo. L’Atletico ĆØ in difficoltĆ  e affiora un po’ di nervosismo, soprattutto quando Insua fa un’entrataccia su De Sciglio che meriterebbe più del semplice cartellino giallo che gli viene mostrato; si accende anche una minirissa subito sedata e anche questo fa capire che il Milan di questa sera non lesina agonismo e grinta da vecchi tempi. Dopo aver provato a rientrare, De Sciglio si arrende e viene sostituito da Abate. Ci sarebbe anche un rigore per fallo in area su Poli, ma Proenca non vede o, forse, semplicemente il Milan non ĆØ tutelato come altre squadre europee (ogni riferimento al Barcellona ĆØ fortemente voluto…); poi ĆØ ancora KakĆ , servito da Balotelli, a sfiorare il gol con un tiro che sorvola la traversa di poco e va a toccare la parte esterna della rete dando l’illusione del gol. Il pubblico apprezza e aumenta i decibel dell’incitamento, la squadra si esalta e trascinata dal gran tifo continua a premere sull’acceleratore alla ricerca del meritato gol. Nel finale di tempo il Milan prende un po’ fiato e i colchoneros ne approfittano per creare qualche brivido con un paio di occasioni pericolose, ma l’ultimo sussulto ĆØ del Milan con un tiro a giro di Balotelli fuori di poco. Quando Proenca fischia la fine del primo tempo l’applauso ĆØ scrosciante, perchĆØ il popolo rossonero ha davvero apprezzato un’ottima prestazione alla quale ĆØ mancato solo il premio del gol, che sarebbe stato davvero meritato.

Nella ripresa il ritmo ĆØ un po’ più lento: come nel primo tempo ĆØ dell’Atletico la prima occasione, con lo spauracchio Diego Costa, ma poi il Milan alza nuovamente il baricentro e riprende ad attaccare, anche se con minore intensitĆ . Taarabt impressiona con le sue giocate e le sue accelerazioni, anche se il tiro che scocca verso la porta di Courtois ĆØ troppo debole e centrale per essere pericoloso. Ci riprova KakĆ , ma la mira ĆØ imprecisa, poi ĆØ addirittura Essien a tentarci di testa, ma anche lui ĆØ impreciso. Il Milan gioca bene, mantiene il posesso palla che, contrariamente al solito, non ĆØ lento, improduttivo e fine a se stesso, ma finalizzato a trovare il varco giusto per la conclusione in porta. Il tempo passa, il gol non arriva e la stanchezza comincia ad affiorare; il Milan cala vistosamente e dopo un altro spunto di Taarabt comincia a pungere anche l’Atletico, anche se non riesce a inquadrare la porta. Si fa male anche Balotelli (problema a una spalla), che prova a resistere ma poi viene sostituito con Pazzini. Il Milan continua a calare e la tremenda beffa arriva a sette minuti dalla fine: su un calcio d’angolo Abate sbaglia il colpo di testa e, invece di rinviare, fa da involontaria sponda verso il secondo palo, dove ĆØ appostato Diego Costa che ringrazia e spedisce in rete di testa sorprendendo il poco reattivo Abbiati. Cala il gelo su San Siro, ma la curva prova ancora a dare la carica ai ragazzi per l’assalto finale, anche se l’unica occasione ĆØ un tiro dalla distanza di Rami su punizione che sfiora il palo. Finisce nel peggiore dei modi ed ĆØ davvero un boccone amaro difficile da digerire: il cuore non ĆØ bastato, il bel gioco neppure, la sfortuna ĆØ stata tanta e questa volta si può davvero rimproverare poco a Seedorf e ai suoi giocatori. Il Milan ha fatto il Milan nell’occasione più importante e questa sconfitta può paradossalmente essere un punto di partenza se la squadra saprĆ  giocare sempre su questi livelli. La qualificazione ĆØ compromessa, a Madrid servirĆ  l’impresa, ma anche al Vicente Calderon, l’11 marzo, risuonerĆ  la “musichetta” e potrebbe succedere di tutto… Ā Ā 

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