Milan – Bologna: i precedenti – Flamini ed il gol (quasi) scudetto

Canale Milan

Dopo la giornata di lutto per la prematura scomparsa di Piermario Morosini, si torna in campo per la 34^ giornata di Serie A.

Milan e Bologna saranno di fronte domenica per la 132^ volta in campionato (2 precedenti in B). I rossoneri sono in netto vantaggio con 59 vittorie (di cui 2 in B) contro 35 pareggi e 37 vittorie dei felsinei.
Andando nello specifico, al “Meazza” il bilancio delle precedenti 65 sfide (di cui una in B) parla di 37 vittorie di casa (1 in B), 16 pareggi e 12 vittorie rossoblu.

L’ultimo pareggio risale alla stagione 2001/02, quella di Terim allenatore, ed è uno 0-0 il 28 ottobre 2001.
Prima ancora, il 17 febbraio dello stesso anno, c’è un pirotecnico 3-3 con la doppietta dell’ucraino Shevchenko che porta in fuga il Milan, che poi viene ripreso da un’altra doppietta, stavolta di Cipriani e da un gol di Beppe Signori. I rossoneri allora allenati da Zaccheroni riacciuffano il pareggio in pieno recupero con Luigi Sala.
Un altro risultato a reti bianche c’è nella stagione 1997/98, mentre il 12 febbraio 1989 abbiamo un pareggio 1-1 con rete di Van Basten ed autorete di Franco Baresi.

L’ultima vittoria del Bologna arriva, inaspettata, alla prima giornata del campionato 2008/09, quando Marco Di Vaio e Valiani rendono amaro l’esordio in rossonero di Ronaldinho. Il gol del momentaneo pareggio del Milan è di Massimo Ambrosini.
Un’altra vittoria emiliana si verifica il 30 gennaio 2005 e ad abbattere quel grande Milan che poi perderà la finale di Istanbul ci pensa l’ex Tomas Locatelli.
Poi bisogna tornare indietro addirittura di 40 anni per trovare un’altra vittoria rossoblu, al primo marzo 1964, quando Amarildo porta in vantaggio il Milan, ma Nielsen e Pascutti ribaltano le sorti del match, regalando così al Bologna una vittoria che sarà determinante per la conquista dello scudetto, dato che con 3 punti proprio sui rossoneri di “Gipo” Viani vincerà il campionato dopo lo spareggio vinto 2-0 con l’Inter (l’unico caso di spareggio per lo scudetto).

L’ultima vittoria casalinga del Milan è della scorsa stagione: 1-0 il primo maggio con rete del francese Mathieu Flamini. Questa vittoria sofferta risulterà essere determinante per lo scudetto, che verrà conquistato poi la settimana successiva con un pareggio all’Olimpico contro la Roma.

Due anni prima troviamo un Clarence Seedorf decisivo nell’1-0 del 20 settembre 2009.
Poi c’è il 2-1 del settembre 2003 con Shevchenko, Inzaghi e Nervo.
Degno di nota anche il 3-1 del 17 maggio 2003 con Pirlo ed ancora Seedorf ed Inzaghi. Gol della bandiera di Mourad Meghni. Questa partita arriva alla penultima giornata coi rossoneri reduci dalla vittoria (in realtà pareggio) contro l’Inter in semifinale di Champions League e con la testa già alla storica e trionfale finale tutta italiana di Manchester contro la Juventus.

Andando indietro troviamo il 4-0 del settembre 1999 con il Milan scudettato di Zaccheroni che vince grazie alle reti di Weah, Leonardo, Bierhoff (nella foto la sua esultanza) e Ganz.
L’anno precedente, quello dello scudetto del Centenario, una doppietta di Bierhoff ed un gol ancora di Leonardo regalano i tre punti a Boban e compagni.
Il 2-0 del 1996/97 è negli annali, ma non tanto per il risultato o per qualche ricorrenza, ma più che altro per aver fatto registrare il primo (ed unico) gol col Milan di una meteora come Jesper Blomqvist, che raddoppia il gol di Albertini.
Troviamo anche un 6-0, quello della stagione 1990/91, con la tripletta di uno strepitoso Marco Van Basten ed i gol di Evani, Simone e Rijkaard.

Invece la partita che tutti i milanisti ricordano con maggior gioia è un pareggio. Però non è un pareggio qualunque, ma il punto che vale lo Scudetto e più precisamente lo “Scudetto della Stella”.
È il 6 maggio 1979 ed i rossoneri allenati da Liedholm col risultato ad occhiali vincono matematicamente il tricolore a spese del Perugia di Castagner (imbattuto quell’anno).
Questa è anche la partita dell’addio al “Meazza” di una bandiera del Milan, un grande calciatore, forse il più grande italiano della storia (insieme a Roberto Baggio), il primo Pallone d’Oro nostrano: Gianni Rivera. Tutti però si ricordano di lui in quella partita non tanto per le giocate quanto per il suo arrivo in campo con tanto di microfono per far sì che l’anello pericolante dello stadio (chiuso per tutta la stagione) fosse sgomberato.

La gara di andata si è conclusa 2-2 con le reti di Di Vaio, Seedorf, Ibrahimovic e Diamanti.

Venendo ai giorni nostri, in questa stagione troviamo il Bologna con 40 punti ormai già quasi salvo, a +6 dal Lecce terzultimo.
In trasferta conta 5 sconfitte, 6 pareggi e 4 vittorie (contro Novara,  Verona, Inter e Lazio), 15 gol fatti e 16 subiti (seconda miglior difesa esterna dopo la Juventus).
I felsinei recuperano dopo la squalifica Marco Di Vaio (che non ha mai disdegnato la rete contro il Milan), ma il problema più grande riguarda l’assenza per infortunio del portierone belga Gillet.

Allegri invece recupera Van Bommel ed Abate ed ha il solo dubbio legato al trequartista, ruolo in cui per ora appare in vantaggio Seedorf rispetto ad Emanuelson. In attacco dovrebbero ancora agire Robinho ed Ibrahimovic.

Una vittoria è d’obbligo per continuare a sperare nel tricolore, soprattutto in una giornata in cui la Juventus incontra la Roma, per quello che potrebbe essere l’ultimo ostacolo difficile che separa la vecchia signora dallo scudetto.

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