Brutta perfomance di alcuni imbecilli allo stadio “Carlo Speroni” di Busto Arsizio. I rossoneri, come di consueto avrebbero dovuto svolgere una gara di preparazione al rientro in campionato dopo la pausa Natalizia contro i biancazzurri per testare la condizione degli atleti, e valutare il recupero di alcuni giocatori al rientro dopo l’infortunio.
Capitanati da Massimo Ambrosini, rientrano Daniele Bonera e Sulley Muntari in una partita dal clima festoso per la cittadina lombarda. Da subito peró c’è qualcosa che non quadra, non appena i giocatori di colore della squadra rossonera toccano la palla vengono riempiti di fischi e ululati razzisti. La cosa potrebbe passare inosservata, se non fosse per la ripetitivitá della stupiditá di pochi pseudo ultras locali. Si gioca in un clima di basso livello, i vari Boateng, Muntari e Niang sono indispettiti, e non riescono a trovare la giusta concentrazione necessaria per affrontare una gara di calcio.
È il 27° quando Boateng, in possesso della sfera, la raccoglie e la scaglia contro la porzione di campo occupata da pochissimi “imbecilli”, e togliendo la maglia si dirige verso gli spogliatoi, stufo di offrire la propria prestazione davanti a tale inciviltá. I propri compagni, “tutti” lo seguono, rifiutandosi di giocare la gara, cosí come gli atleti della Pro Patria, solidali al pensiero del numero 10 rossonero.
“Dispiace molto per tutte le persone che erano allo stadio ma andava dato un segnale forte. Il Milan si impegnerà a tornare a Busto Arsizio soprattutto per bambini e e persone che non hanno nulla a che fare con il razzismo ma un segnale andava dato contro questi incivili”. Queste le parole di Massimo Ambrosini al termine dell’impietosa figura offerta da una banda di “mentecatti”. Anche il mister Massimiliano Allegri è intervenuto sull’accaduto: “Ci dispiace che siano successi questi episodi. Soprattutto per gli altri tifosi, le famiglie e i bambini che erano qui per passare una bella giornata. Abbiamo promesso alla Pro Patria di tornare qui per queste persone. Ci dispiace per i giocatori della Pro Patria e per la sua società ma dovevamo dare un segnale forte e spero che serva da esempio sia dai campionati maggiori fino alle serie minori”.
Il mio pensiero personale è che, gente del genere, ammesso che possano essere classificati tra gli esseri umani debba poter esprimere il proprio pensiero si, ma solo nella giungla dove con ogni probabilitá si troverebbero molto piú a loro agio. Le immagini della sconfitta dello sport di questo pomeriggio faranno il giro del mondo, e ci dispiace che un’intera cittá venga apostrofata in maniera errata a causa di alcuni imbarazzanti soggetti, che nostro malgrado fanno parte della specie alla quale anche noi apparteniamo.