Rossonerosémper

Ci siamo fatti fregare come a Napoli lasciando all’avversario la possibilità di recuperare palloni alti e ripartire in contropiede – non fosse bastata la lezione del San Paolo. La partita si gioca per 90 minuti a senso unico con un Milan padrone del campo che non trova spazi per attaccare e l’Inter che prova a far male in contropiede riuscendoci. Sul risultato pesano come un macigno le responsabilità di Pato, che anche oggi regala l’ennesima pessima prestazione stagionale, uscendo dal campo tra i fischi di San Siro. E’ evidente che il numero sette non è in grado di sostenere una gara ad alti livelli, non in questo momento. Ma c’è forse di più: nel secondo tempo l’ho visto anche rientrare in campo da solo, lontano dai compagni, a pochi minuti prima del fischio d’inizio come se fosse un corpo estraneo per la squadra. Eppure secondo qualcuno continua ad essere un futuro che forse lontano ci porterà a vincere, un po’ come quella parolina magica “programmazione” di cui tutti parlano senza spiegarla nel dettaglio. Il campionato preferirei vincerlo subito e Pato in questo momento è un peso – e da un giocatore che in settimana fa scrivere sul sito ufficiale della società un comunicato in cui annuncia che resta al Milan ci si aspetterebbe una prestazione radicalmente differente: il brasiliano è in questo momento indifendibile.
Campionato riaperto? No. L’inter resta comunque ad una distanza importante e probabilmente calerà alla distanza. Rimane l’imbarazzo per non essere stati in grado di portare a casa nemmeno una vittoria con le prime sei in classifica lasciandoci ad un punto in un campionato in cui comunque anche Juventus e Udinese sembrano il calo e daranno il colpo di reni nel finale. Per Allegri è finita la pacchia di trovare sull’altra panchina allenatori uno più imbarazzante dell’altro (Benitez, Leonardo, Gasperini) e spuntarla ugualmente, riuscendo ad aggiungere Ranieri alla lista di allenatori da cui ha subito impassibile una lezione di tattica che comprende oltre a Mourinho e Guardiola anche Mazzarri e Conte. La differenza tra il portoghese e lo spagnolo è che i tre italiani lo hanno fatto con squadre meno forti. Certamente l’idea di rinnovargli il contratto fino al 2014 a due giorni dal derby levandogli addosso un po’ di pressione non è stata per niente buona.
MILAN-INTER 0-1 Primo tempo 0-0
MARCATORI: Milito al 9′ s.t.
MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Zambrotta (dal 21’ s.t. Robinho); Boateng, Van Bommel, Nocerino (dal 35’ s.t. Seedorf); Emanuelson; Pato (dal 38′ s.t. El Shaarawy), Ibrahimovic. (Amelia, Mexes, Bonera, Ambrosini). All. Allegri
INTER (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Zanetti, Thiago Motta, Cambiasso, Alvarez (dal 22’ s.t. Chivu); Pazzini (dal 45’ s.t. Forlan), Milito (dal 31’ s.t. Sneijder) (Castellazzi, Ranocchia, Faraoni, Obi). All. Ranieri
ARBITRO: Orsato di Schio
NOTE Spettatori 79.522, per un incasso di 3.131.396,30 euro. Ammoniti Boateng, Nesta, Thiago Motta, El Shaarawy per gioco scorretto. Recuperi 2’ p.t., 3’ s.t.
Post Originale:
Milan – Inter 0-1: Grazie Alexandre, Grazie Max
