“L’Alchimista di Coelho era pure uno dei libri preferiti di Leonardo. Un bel libro. Ce n’è un altro che ho letto tempo fa, e parla di segni, di percorsi… Io seguo il flusso. Mi adatto a quello che capita. Sdrammatizzo, ma non mollo. Sono un testone anche se non sembra. E dico che la strada dei giovani è la strada giusta. Stiamo costruendo un nuovo Milan, è un’impresa che ha bisogno di tempo e passione”. Massimiliano Allegri rilascia una lunga intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’, nel corso della quale si dice molto ottimista sul cammino prossimo venturo del suo Milan. Sono andati via tanti campioni, ma i rossoneri guardano avanti con una squadra giovane e con l’obiettivo di aprire un ciclo il più presto possibile:
Oggi io sono soddisfatto com’ero quando avevo una squadra per vincere. Sono contento dei punti conquistati quest’anno, anche se avremmo potuto averne qualcuno in più. E sono soddisfatto della crescita dei giovani e dei meno giovani, Bonera, Constant, Montolivo. Chiudo l’anno con la consapevolezza di essermi adattato a situazioni diverse, e l’intelligenza sta nella capacità di adeguarsi. La strada scelta dal presidente è giusta: i giocatori da 6-7 milioni l’anno nessuno può più permetterseli in Italia. Nessuno che voglia stare dentro le regole del fair play finanziario. Il settore giovanile sarà sempre più importante, e la sinergia fra società, prima squadra e vivaio sempre maggiore.
Sempre sotto osservazione, Allegri non si sente per nulla in bilico:
Ho un contratto fino al 2014, ma ovviamente quì si sta bene e ci starei volentieri anche di più. L’impresa di tornare a lottare per il vertice in due o tre anni poi è stimolante. Mercato? Vediamo che cosa succede in Brasile. Pato ha potenzialità da Pallone d’oro, ma capisco che abbia bisogno di ritrovare la serenità che a causa degli infortuni, ha perso. E Robinho… cosa posso dire di Robinho. E’ un giocatore di categoria superiore. Balotelli? Non mi piace parlare dei giocatori di altre squadre. Comunque è un peccato che non abbia ancora dimostrato tutta la sua classe e credo debba farlo in fretta, perché arrivare a trent’anni è un volo e a 28 spesso è già tardi. Non sempre è colpa degli altri: bisogna mettersi in discussione tutti, ogni mattina.
Nei mesi passati si è parlato tanto del rapporto tra Allegri e la “vecchia guardia”
L’ho sempre detto. Io non ho mai avuto problemi. Confronti sì, non problemi. L’unico problema è che qualche volta Gattuso mi dà il pesce cattivo, ma io ho sette vite. Maldini? Quella di prenderlo nello staff è stata una mia idea di un paio di anni fa, ma non sempre le idee combaciano. Non è stato possibile riportarlo con noi, tutto qui. D’altra parte, non è facile decidere cosa fare dopo il calcio. Per chi è stato un fuoriclasse, azzerare e ripartire non è semplice.
L’intervista si chiude con un messaggio di distensione nei confronti di Antonio Conte, rivale ormai da due stagioni:
Sta facendo un bel lavoro, ha vinto quasi due scudetti, quindi niente da dire. Ma quando sento parlare di guerre mediatiche mi sembra di stare in un videogame. Personalmente non credo a guerre e congiure, e comunque parlo con i giornalisti anche se mi bastonano. Non si sa mai, magari salto una conferenza stampa e mi decurtano lo stipendio…