Dopo le illustri cessioni, gli abbonamenti rimborsati, dopo il caldo torrido, la fuga di Cassano e la nostalgia (ka)kanaglia, ecco che torna la Serie A: a San Siro va in scena Milan-Sampdoria, che battesimo per i doriani al ritorno sul grande palcoscenico.

I due rispettivi ex, Pazzini e Maxi Lopez, s’accomodano inizialmente in panchina. Allegri lancia De Sciglio a destra e tra i due colombiani sceglie Yepes, Montolivo in regia, Flamini ringhia con Nocerino dietro all’insolito Ro-Bo-El, lasciamo pronunciare i vocaboli falso e nueve a colleghi più illustri. Anche Ferrara risponde con tre uomini offensivi, Krsticic ed Estigarribia ai lati di Eder; a metà campo Poli, Obiang e Tissone, mentre capitan Gastaldello è pronto a guidare la difesa.

I cori della Sud raffigurano Cassano come la ‘materia organica anfibia comunemente detta‘ di Full Metal Jacket, le bottigliette del celebre drink energetico sono sistemate in panchina mentre Banti ha il fischietto tra le labbra, si comincia. I primi brividi per i preoccupati tifosi rossoneri arrivano dopo dieci minuti, con Bonera che si fa soffiare palla da Eder nei pressi del lato corto dell’area, anticipando poi il brasiliano un attimo prima della frittata. Boateng dà l’impressione di essere più in panne che in palla, dopo venti minuti gioco fermo per soccorrere Obiang, sanguinante dopo un fortuito contatto con Montolivo. Bonera e Yepes ruggiscono spesso in anticipo sulla zanzarina Eder, mentre Montolivo in cabina di regia non convince. El Shaarawy, che da stellina dovrebbe comportarsi, è spento e poco ispirato e Bonera, sul finire del primo tempo, regala l’ennesima occasione ai doriani, Abbiati para a terra il debole destro di Eder. Tutti negli spogliatoi, vince la noia, fischi dalle tribune.

La ripresa, apertasi senza cambi, segue lo stesso ritmo della prima frazione, con Robinho che sembra essere il più ispirato tra i rossoneri: niente d’eccezionale, ma qualche conclusione (alta) ed una serpentina l’eleggono come punto fermo del reparto offensivo. Dopo cinquantaquattro minuti un deludente El Shaarawy lascia il campo, entra, acclamato dal pubblico, Gianpaolo Pazzini. Il gol però lo fa la Sampdoria: 58′, corner (dopo una palla persa da Boateng sulla trequarti) e perfetta incornata di Costa, che svetta su Bonera e soci, 0-1 a San Siro. Piove sul bagnato, Robinho lamenta un problema muscolare al quadricipite ed è costretto ad uscire: Allegri s’arrabbia col brasiliano, che aveva confermato al proprio tecnico di star bene pochi attimi prima di sostituire El Shaarawy. Poco dopo Yepes sfiora il pari con un altro colpo di testa, Romero respinge sul palo per poi riappropriarsi, fortunosamente, della sfera. Il Milan spinge, ma la collezione di corner non è utile alla ricerca del pari, Montolivo prova senza fortuna dalla distanza, ma la palla quasi finisce in fallo laterale. Allegri si gioca la carta Constant al posto di Nocerino come ultimo cambio. Con la Samp chiusa nella sua metà campo il Milan prova a trovare varchi senza mai risultare pericoloso, Romero blocca facilmente le conclusioni centrali di Boateng e Constant.

Un’azione box to box di Yepes infiamma le platee, Boateng dalla distanza coglie il palo aiutato da una deviazione e Flamini al quarto minuto di recupero viene stoppato da un eroico Gastaldello sulla linea di porta, ma il risultato non cambia, il Milan esce sconfitto e Galliani vola a Madrid: a meno che non torni con Cristiano Ronaldo, la situazione non migliorerà…

TABELLINO:

MILAN-SAMPDORIA 0-1 (0-0)

MARCATORI: 58′ Costa

MILAN: Abbiati; De Sciglio, Yepes, Bonera, Antonini; Montolivo, Flamini, Nocerino (75′ Constant); Boateng; El Shaarawy (54′ Pazzini), Robinho (59′ Emanuelson). All.: Allegri

 SAMPDORIA: Romero; Berardi, Gastaldello, Rossini, Costa; Tissone, Obiang, Poli (80′ Munari); Krsticic, Eder (75′ Soriano), Estigarribia (73′ Maxi Lopez). All.: Ferrara

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