Niang: “Al Milan non ci si può rilassare, tornerei ad essere il sesto attaccante”

AC Milan v Bologna FC - Serie A

In un’intervista rilasciata a France Football, M’Baye Niang ha raccontato come l’esperienza rossonera ha cambiato la sua vita: “A Caen, tutti mi ripetevano: ‘Sei troppo forte, sei un fenomeno‘. Alla fine, inconsciamente, ti rilassi e non lavori più. Qui non puoi farlo. In attacco c’è chi è più forte di me. Se non mi do da fare, giocheranno loro e io tornerò ad essere il sesto attaccante. Ho capito che in questo genere di società non hai il diritto di comportarti male. Mi alleno, torno a casa mia, faccio una vita da calciatore. Non è un caso che al momento io giochi sempre. Qualcosa è cambiato nella mia vita. Mi sono imposto una disciplina e non sgarro. Mexes mi ha parlato molto. Mi ha detto di accettare le punizioni e di tornare più forte, di essere irreprensibile nella vita privata”. 

“Mi mancava un clic: quando avevo sedici anni, se mi si diceva di non mangiare questo e non bere quello, a me non importava! Ma l’ultima stagione ero sempre infortunato. Di colpo non giocavo più con regolarità ed è difficile in quel caso riprendere fiducia. Quando ti infortuni spesso in un club con il Milan, ti puoi cercare un’altra squadra. Se stai in continuazione in infermeria, non hanno bisogno di te. Io sono giovane, senza esperienza, il che è già un handicap. Se in più non conducessi una vita sana rischierei di non giocare mai. Quest’anno non mi sono ancora infortunato. Ed è un successo, perché prima avevo spesso infortuni”.

“Vivo per me stesso, ma non voglio dare l’immagine di un ragazzo che se ne frega di tutto. Che mi si ami o no, io resterò lo stesso e lavorerò duramente per diventare il giocatore che voglio“.

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