Non saranno le Indie, ma va bene anche l’America

Bologna FC v AC Milan - Serie A

BLOG – Uno, Nessuno e Centomila

di Vittorio Polieri

Al di là della coltre notturna doveva esserci qualcosa. A bordo della Santa Maria, Colombo intravide una luce, ma solo per un momento: al mattino la corrente aveva portato un fiore fresco, adesso quella luce che si levava e si agitava come una piccola candela confermava che la rotta intrapresa era quella giusta, che le Indie erano vicine. Prima che sorgesse il sole, il marinaio Rodrigo De Triana vide finalmente la costa. Fattosi giorno, le tre caravelle approdarono sull’isola di Guanahani, ribattezzata immediatamente col nome di San Salvador. Era il 12 ottobre 1492: pensando di calcare la sabbia indiana, Cristoforo Colombo aveva scoperto l’America.

Paradossalmente, il calciomercato rossonero ricorda l’avventura di quei marinai: si naviga in acque malcerte fino all’ultimo, quando Galliani sfodera il colpo a sorpresa e lascia tutti a bocca aperta. Una squadra tanto blasonata, che peraltro ha urgenza di tornare ai livelli che le competono, non può permettersi, tuttavia, di arrivare a metà agosto sprovvista di un’identità ben definita. Non saranno gli acquisti dell’ultim’ora a risollevarne le sorti, tanto più che il trend favorevole all’amministratore delegato si sta via via esaurendo: lo dimostrano i casi Aquilani e Bojan, puntualmente rispediti al mittente, ma anche il flop di Nocerino e la mancata consacrazione di Niang, che resta tuttora a metà strada fra Milano e Genova, sponda rossoblu. Non pervenuto l’olandese De Jong, le cui qualità avrebbero permesso da sole di far spiccare all’organico il salto di qualità necessario per la conquista dello scudetto. Parola di Galliani.

L’impegno nei Play-Off di Champions avrebbe dovuto ispirare il progetto tecnico della società, in modo da poter contare su un organico solido e coeso già all’inizio di agosto: invece, fatta eccezione per un centrocampista di sicuro affidamento come Andrea Poli, sono approdati a Milanello due giovani di prospettiva (Vergara e Saponara, subito infortunati) e il rincalzo Matías Silvestre, acquistato per fare numero dopo lo stop del discutibile Bonera, al quale peraltro è stato concesso il meritatissimo rinnovo. Il colpo dell’estate, vero o presunto, sembra posticipato agli ultimi giorni del mese, quando cioè il principale appuntamento di questo inizio di stagione sarà alle spalle. Ammettiamo pure che il PSV sia una squadra abbordabile, che il Milan potrà contare sugli autori della cavalcata compiuta nello scorso girone di ritorno e che per gli ultimi ritocchi basterà attendere i saldi di fine mercato: quale logica sottende a tutto questo? In cosa consiste la pianificazione societaria? Ammesso che qualcuno abbia effettivamente pianificato qualcosa.

Le strategie di mercato rossonere appaiono confuse e ingarbugliate, dettate dal caso piuttosto che dalla premeditazione. Ogni giorno salta fuori un nome nuovo, sconosciuto agli stessi dirigenti: Mister X cambia continuamente identità, cosicché l’organico messo a disposizione dell’allenatore non può che risultare sbilanciato e vulnerabile, proprio perchè messo in piedi in maniera approssimativa. I cronisti incomprensibilmente più accreditati scommettono tutto sul ritorno di fiamma per Matri, poi un momento dopo virano su Borriello e Pizarro, dimostrando di avere coscienza del processo di ringiovanimento della rosa. Qualcuno, addirittura, ha pensato bene di accostare al club di via Turati lo scontento Samuel Eto’o, uno che percepisce 20 milioni di euro all’anno: figurarsi la reazione di Balotelli.

Rileggendo “Il Milione” di Marco Polo e studiando le carte geografiche tracciate dal suocero, Colombo ipotizzò che al di là delle Azzorre e dell’Oceano Mare dovesse esserci il continente asiatico, meta di una traversata epocale che rischiava di essere funestata dall’ammutinamento dell’equipaggio, sempre più diffidente delle teorie del comandante man mano che si approssimava il traguardo. Cinquecento anni dopo, il Milan approda al Play-Off di Champions al termine di un viaggio fortunoso, affrontato confusamente e senza la preparazione adeguata. La tifoseria cerchi di non emulare l’insubordinazione della ciurma spagnola e confidi negli ultimi squilli di tromba del mercato: e quand’anche non dovesse trattarsi delle Indie, che almeno l’America non ci deluda.

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