Analisi del fallimentare Mondiale in Brasile dell’Italia col giornalista di punta di SportMediaset, Pierluigi Pardo, intevistato in esclusiva da Tuttomercatoweb.com: “Abbiamo sbagliato tutto, dal punto di vista fisico mi è sembrata una squadra sulle gambe e dal punto di vista tecnico molto confusa. C’è stata un po’ di sfiga, con l’Uruguay l’elemento arbitrale ha fatto la differenza, ma questi siamo”.

Colpevolista o innocentista su Balotelli?
Colpevolista. Ha ragione Galliani quando dice che è stato l’unico degli attaccanti che ha segnato, ma è stato anche l’unico che ha sempre giocato. Se fosse un giocatore meno alla ricerca del consenso e della mediaticità diremmo che non ha fatto né male né bene perché non ha preso quattro in tutte e tre le gare. Da uno come lui, però, ti aspetti la differenza. Il momento dell’esplosione per lui non arriva mai, anche all’Europeo ha giocato bene una partita. Tifo per lui, ma mi sembra che il rapporto tra contributo che ha dato e problemi creati non sia positivo”.

Perché Cassano non ha trovato spazio?
Perché Prandelli ha scelto Balotelli, non si fidava dell’equilibrio in mezzo al campo. Il disastro è stato Italia-Costa Rica. Se metti Cassano a inizio secondo tempo devi dargli la possibilità di giocare un po’ seconda punta, invece poco dopo ha Prandelli ha inserito Insigne e Cerci. Anche contro l’Uruguay ha svolto un lavoro che non è il suo. E poi c’è da commentare la coppia Immobile-Balotelli: Prandelli ha sconfessato se stesso scegliendo questa coppia offensiva che era male assortita”.

Da chi e da cosa si riparte?
“Verratti ha dato un po’ di luce nel giorno dell’addio dalla Nazionale di Pirlo. Poi si riparte da un progetto nuovo e da una vecchia guardia che ancora qualcosa può dare. Il calcio italiano non è in una fase positiva, ma questa squadra due anni fa è arrivata in una finale di un Europeo e s’è qualificata per il Mondiale abbastanza agevolmente. Qui è stato sbagliato tutto, compreso il ritiro con le mogli. E’ andato in scena un tutti contro tutti. Si riparte dall’Under 21 che sta venendo fuori bene, da quei quattro cinque giocatori che ancora qualcosa possono dare e con serenità. Da questo punto di vista due dimissioni nello stesso giorno sono un record: onore a Prandelli e Abete”.