Milan Night
Mi ero autoimposto il silenzio dopo il disastro di fine stagione, con la perdita dello scudetto in favore dei gobbi e l’esaltazione completamente fuori luogo di una nazionale di marca juventina che ha collezionato la peggiore sconfitta in finale di torneo, sperando in un mercato che riscattasse la squadra, guida tecnica inclusa.
Ho assistito inorridito al balletto sulle cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva, sapendo già come sarebbe andata a finire, la ciliegina sulla torta è stata la cessione di Caxano, controbilanciata dall’acquisto di Pazzini, dopo un abile uso dei conti di bilancio da parte di Galliani per far registrare una plusvalenza.
Ormai il Milan è un bilancio, non è più una squadra, una fede calcistica, un motivo di aggregazione, ma solo degli asettici conti di contabilità. Sulla cui maglietta poter continuare a scrivere “Il club più titolato al mondo” (in attesa del sorpasso del Boca Junior che prima o poi arriverà).
Ci fanno passare il recupero di Flamini come il nuovo acquisto, Montolivo come il nuovo faro del centrocampo, poi ci sono le promesse (El Shaarawy, De Sciglio, Gabriel ecc.) in devota attesa del ritorno di spomPato.
Un ingenuo striscione esposto a San Siro e inquadrato da Sky esprimeva fiducia nel 31 agosto, poveri illusi, non arriverà nessun top player, e noi ne abbiamo bisogno uno in difesa, uno a centrocampo e uno in attacco.
Purtroppo il presidentesque non vuole cacciare un euro, per lui siamo a posto così, ma già sappiamo che il suo contatto con la realtà è ridotto ai “bagni di folla” sapientemente organizzati ad arte, che non riflettono la vera realtà.
La partita con la Sampdoria ha evidenziato solo alcuni dei limiti di questo Milan, senza idee e senza sostanza, aggravati dagli ulteriori limiti della guida tecnica che pare stia vivendo giorno dopo giorno una involuzione senza precedenti, resa ancor più preoccupante dalla sempre meno solida posizione di Allegri, il che non contribuisce alla serenità a Milanello.
Se il buon giorno si vede dal mattino, allora prepariamoci ad una stagione di “passione”, con possibile esonero del tecnico e soluzione-ponte riesumando qualche vecchia gloria (Cesare Maldini?) in attesa di una nuova rinascita.
Mi sembra di essere tornato agli anni bui della presidenza Farina.
Povero Milan.
Socram
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Povero Milan