di Francesco Di Feo – La prima uscita ufficiale del Milan 2013/2014 ha fornito subito delle interessanti risposte sul piano tecnico-tattico. Ad Eindhoven Allegri ha riproposto il suo 4-3-3 con Boateng sulla linea degli attaccanti e due mediani di rottura in mezzo al campo, con il solo Montolivo incaricato di costruire il gioco del Milan. Questa formazione – per quanto sicuramente la più rodata e quindi la meno rischiosa in una partita dove era vietato sbagliare – ha evidenziato in 90′ tutti i suoi limiti notati nel corso della passata stagione. Prima di tutto, la squadra ha mostrato poca qualità: buone davanti le trame fra Balotelli ed El Shaarawy, ma in fase di costruzione solo Montolivo ha provato a verticalizzare o a cambiare gioco per aprire la difesa avversaria, per il resto si è assistito a un’infinità di passaggi in orizzontale, retropassaggi e lanci lunghi. Ciò ha evidenziato inoltre una lentezza eccessiva nello sviluppo del gioco che non ha permesso molte volte di sfruttare gli spazi che il PSV lasciava nella sua metà di campo.
Di buono c’è che il Milan è rimasto corto per tutta la partita nonostante la condizione fisica non al top. Nei primissimi minuti i tempi di uscita del pressing erano spesso sbagliati e i tre centrocampisti erano troppo larghi, ma la scelta di arretrare e accentrare Boateng di qualche metro a inizio ripresa ha dato i suoi frutti; infatti nel secondo tempo il Milan pressa bene, recupera spesso palla e ha una buona gestione del possesso che permette di creare varie occasioni. Il pareggio degli olandesi ha fatto emergere infine un altro limite di questo Milan: la poca sicurezza. La presenza di molti giocatori in rosa non abituati a grandi sfide con addosso una maglia pesante come quella del Milan si è avvertita in vari momenti della partita; i rossoneri hanno sofferto le fiammate dei padroni di casa regalandogli molte occasioni da gol.
Sul prato del Philips Stadion si è visto a sprazzi un buon Milan, determinato, ben organizzato e che ha conquistato un risultato positivo su un campo non facilissimo; tuttavia nel complesso l’impressione (conferma) che la squadra di Allegri ha dato è che – nonostante le attenuanti degli infortuni e della condizione non ottimale – a questo Milan manca più di un qualcosa per poter competere per grandi obiettivi.
