Un sospiro di sollievo, la vittoria a Bologna ridà un po’ di serenità ai tifosi, evoluti e non, in attesa di poter contare su una squadra più solida, soprattutto in difesa.
Il risultato non deve però trarre in inganno: dopo una buona partenza, sino al generoso rigore trasformato da Pazzini, il Milan si è completamente inabissato, lasciando l’iniziativa nelle mani del Bologna, solo la papera del portiere rossoblu sfruttata dal Pazzo ha rimesso in carreggiata la partita.
Il Milan resta un cantiere a cielo aperto, a parziale discolpa di Allegri il fatto di avere la rosa al completo non a luglio ma al 31 agosto, tuttavia la squadra necessita di equilibrio, al momento è un pazzo Milan, già Pazzini dipendente, con la luce spenta a centrocampo.
Personalmente quando sono circolate le prime voci su un interessamento del Milan per De Jong ho sperato che non si trattasse della solita bufala, ritengo infatti De Jong il degno sostituto di Van Bommel, quale diga davanti alla difesa, difesa che non dà troppe garanzie.
Anche col Bologna la difesa facilmente è andata in bambola, e solo grazie a un pizzico di fortuna per noi che il Bologna, dopo aver agguantato il pari, non è riuscito ad assestarci il colpo del ko. Non so come sarebbe andata la partita se i felsinei fossero riusciti a portarsi sul 2-1.
Forse dobbiamo ringraziare l’infortunio che ha fermato il nostro “faro spento”, alias Montolivo, per avercelo tolto di mezzo. Lento, impacciato, spaesato, nemmeno nella posizione che dovrebbe essergli più congeniale (e comunque è lì dove Allegri lo vede, quale fonte del gioco), il faro spento ha brillato per la sua assenza. L’innesto di De Jong come mezz’ala destra, in un ruolo non suo e senza aver fatto nemmeno un allenamento con i nuovi compagni, è stato senza dubbio più efficace del funambolico Montolivo.
Sarà anche bello il nostro “metrosexual”, ma qui ci vogliono giocatori con gli attributi che sappiano impostare il gioco, secondo me è l’inconsistenza del faro spento il maggior problema che il Milan deve risolvere velocemente.
In attacco Pazzini ha già dimostrato di poter fare bene, forse potrebbe anche non farci rimpiangere troppo Ibrahimovic, se dovutamente supportato può fare la differenza. In attesa di recuperare Robinho, avere l’inserimento di Bojan e poter apprezzare Niang, pollice verso per El Shaarawy, dovrebbe abbassare la cresta in tutti i sensi e non pensare di essere un campione affermato, ma tuttora una promessa da mantenere.
Galliani vuole lo scudetto, credo che tutti noi lo vogliamo, tuttavia il Milan deve recuperare un gap nei confronti delle avversarie, non solo in termini di punti, ma anche e soprattutto di gioco, da costruire e sviluppare. Ecco perché il mercato fatto da Giannino la settimana dei saldi può andar bene per una provinciale, non per una squadra con ambizioni di vittoria come il Milan.
Allegri non ha più la protezione della società, gli viene fissato come obiettivo lo scudetto e al medesimo tempo rifondare la squadra puntando sui giovani. E allora mi chiedo: perché Abbiati e Bonera sono ancora qui? È proprio un pazzo, Pazzo Milan.
Socram
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