Repetita luvant…alla Juve

28 Apr 2013 20:45
Serie A TIM 2012-2013

  VS  
Milan Catania
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MILAN-JUVENTUS, IL MIGLIORE IN CAMPO

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23.04.2013 08:45 di Alessandro Jacobone  articolo letto 529 volte

© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

La ragione si concede agli “stupidi” e Massimiliano Allegri fa di tutto per classificarmi come tale. Ad un anno dal crollo di fine campionato scorso, stessa spiaggia e stesso mare ma circostanze diverse e soprattutto senza gli stessi alibi.
Se l’anno scorso gli infortuni sembravano accanirsi con una fantozziana cadenza tanto da sgretolare uno scudetto oramai lucidato per essere messo in bacheca, in questa stagione non si puo’ dire altrettanto e i problemi vanno analizzati sotto una luce completamente diversa.
L’attenuante dell’emorragia di cessioni d’Agosto è valida solo per coprire una delle peggiori partenze di inizio campionato ma non quello che si sta ripetendo in questo fine di stagione.
Ricordo la fine del primo tempo di Milan-Fiorentina della passata stagione come se fosse oggi. In vantaggio di un goal, Ibra rientrava negli spogliatoi discutendo animatamente con Ambrosini. Una polemica che al momento sembrava ingiustificata e addirittura inopportuna. Peccato che lo svedese avesse visto prima di tutti quello che non ci saremmo mai aspettati, lo sciogliersi di una squadra oramai considerata da tutti campione d’italia. L’epilogo e’ storia nota a tutti e il simpatico Antonio Conte ha tenuto a ricordarcelo in conferenza stampa pre partita.
Ma se errare è umano, perseverare e’ davvero diabolico. Come un interruttore della luce, Firenze si ripropone come crocevia della stagione rossonera. Al 60’ di un paio di settimane fa il Milan era addirittura a + 9 sulla diretta concorrente per il terzo posto e con un Napoli a portata di mano. Guardando la classifica stasera sembra difficile credere alla nostra situazione.
A Firenze si è voluto, a torto, trovare il capro espiatorio in un ragazzino di 19 anni. Mattia De Sciglio ha sbagliato un intervento durante la prima vera mezz’ora di sofferenza nel suo reparto da inizio campionato. Ma nessuno dei “tecnici” della televisione sportiva ha minimamente sottolineato come fosse venuta a mancare la copertura del centrocampo sulla sx con l’inserimento di un imbarazzante Nocerino. Ancora non ho capito il perche’ Allegri lo abbia inserito cosi’ a freddo dopo averlo escluso per tutto il girone di ritorno.
Con il Napoli si è conservato un pareggio battezzato da tutti come prezioso ma che sinceramente ha solo lasciato un amaro in bocca nonché un cattivo segnale a tutta la squadra. Mancava un quarto d’ora alla fine e gli azzurri erano sulle gambe. Noi a San Siro e con il tifo tutto per noi mentre Mister Allegri continuava a gridare ad Abbiati di perder tempo e non rinviare.
C’e’ chi obbietterà che eravamo in dieci ma chi era allo stadio sa benissimo che Zuniga era sulle ginocchia causa crampi e che comunque per noi una vittoria era necessaria dopo il Harakiri di Firenze.
Quella di stasera era invece una partita già scritta dietro un tacito “non facciamoci male”. Mai vista infatti una Juve cosi’ tranquilla ed un Conte in versione Papa Francesco. Solo un pacchiano errore del generoso Abate poteva modificare i piani dei 22 in campo. Non che ci fosse illecito nell’accettare da entrambe le parti un risultato di parità ma l’idea che il Milan non abbia messo l’ animus espugnandi necessario è passato nella testa di tutti coloro che guardavano la partita col sottoscritto.
La mezz’ora che ha seguito il netto rigore a favore della Juve ha solo confermato le mie paure. Il Milan è sulle gambe, fisicamente e soprattutto di testa.
Qualcosa non va nella gestione dei momenti clou della stagione e la lista dei passi falsi si sta allungando di volta in volta. Urge però reagire a partire dalla partita interna col Catania dove, per fortuna, rientrerà Mario Balotelli.
Non possiamo permetterci di mancare l’Europa che conta poiché il mancato incasso dei proventi alle partecipanti penalizzerebbe troppo un mercato che ha confermato necessitare di almeno due Top players, in difesa e a centrocampo.
Super Mario tornerà ad intimorire le difese avversarie e a tal proposito concludo ricordando che il Milan di ieri e quello di oggi hanno lo stesso minimo comune denominatore, la Leader dipendenza in attacco… Ibrahimovic o Balotelli che sia… per il bel gioco al momento chiedete a qualcun altro.

Alessandro Jacobone
Milanisti Non Evolut

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