Nessuna sorpresa dal match infrasettimanale contro l’Alessandria: i piemontesi si sono battuti con parecchia volontà, una buona dose di coraggio e un pizzico di sconsideratezza, lasciando Milano con cinque reti sul groppone. Vista la differenza di categoria tra le due compagini, nemmeno uno scarto particolarmente umiliante. Proprio per la larga differenza tra le due squadre la prestazione dei giocatori del Milan non può essere più di tanto indicativa, o meglio, rischia di essere per alcuni più indicativa in negativo che in positivo.
Si è visto qualcosa di buono da Menez: due gol non certo da coefficiente di difficoltà elevato, ma il francese ha dimostrato di esserci di testa. Le gambe – com’è naturale che sia – ancora non girano a pieno regime, ma per il finale di stagione potrà essere al 100%. Chi ancora una volta ha invece dimostrato di avere la testa tra le nuvole (per usare un eufemismo) è Balotelli. Per un’intera stagione è stato ai margini della formazione titolare, ma nonostante ciò le poche volte che viene chiamato in causa si esibisce in prestazioni mediocri, svogliate, senza carattere.
Non è accanimento: per esempio il sottoscritto, tra i redattori del blog, è forse stato colui che più ha difeso Mario, e ancora oggi mi piange il cuore a vedere un talento tanto puro sprecato in modi così sportivamente disonorevoli. Si arriva però a un punto, dopo una certa quantità di tempo, in cui la misura è colma. Nella semifinale di Coppa Italia, tra andata e ritorno, Mario ha sì messo a referto due delle sei reti che hanno steso l’Alessandria, ma sono le prestazioni che, ahinoi, hanno parlato per lui: tanto a Torino quanto a Milano Balotelli si è dimostrato un corpo estraneo nel gioco di Mihajlovic. La squadra messa su dal serbo non sarà certo l’esempio più fulgido di fluidità e palleggio, ma con un minimo di impegno, voglia, determinazione e sudore addirittura il fabbro Kucka riesce a fare qualcosa di discreto in fase di costruzione, non certo il suo forte. Persino Honda, pur con tutti i suoi limiti, la sveglia al collo e l’occhio addormentato, da ala destra fa la sua parte. Balotelli no, prende palla e va avanti a testa bassa, solo contro tutti, come sempre. Se però in precedenza questa immaturità tattica era comunque sostenuta da una sicurezza estrema nei propri mezzi, spesso sconfinata in sicumera, oggi anche quel pregio mentale sembra ormai mancare. Frustrato certo dalle critiche, ma anche e soprattutto da se stesso, Balotelli oggi non riesce a essere decisivo nemmeno da egoista. A questo punto la domanda sorge spontanea: cosa dovremmo farcene di lui?
Nelle ultime due partite (Torino e Alessandria) gli uomini di Mihajlovic hanno mostrato qualche segno di stanchezza nei minuti finali. Che sia un campanello d’allarme o semplice affaticamento o spossatezza passeggera lo vedremo più avanti, ma personalmente mi ritengo un pizzico preoccupato. Il Milan è uscito fortissimo dai blocchi di partenza dal 6 gennaio in poi, ingranando la quarta, se non la quinta. Dopo Juve e Napoli è la squadra che in questo lasso di tempo ha raccolto più punti in assoluto, se la memoria non mi inganna. È ad ogni modo in forma, e lo si nota immediatamente da come i giocatori arrivano sulle seconde palle, sui rimpalli, da come anche i più leggeri (Honda su tutti) riescano a resistere ai contrasti portati da avversari ben più prestanti. Tutto quello che il Milan sta piano piano costruendo, o meglio quel che sta cercando di riparare dopo un girone d’andata risibile, dipende dalla condizione fisica generale. Se una squadra ha un gioco collaudato, anche in momenti di down psicofisico, i membri dell’undici riescono a sopperire a mancanze atletiche con i movimenti collaudati del modulo o con le proprie abilità tecniche. Noi non siamo purtroppo questo tipo di squadra: se ci fermiamo siamo perduti, se alle spallate con gli avversari andiamo giù, non ci sono trucchetti che tengano, andiamo sotto, punto.
Tenendo bene in considerazione tutto ciò, dopo questi tre mesi giocati senza mai premere il pedale del freno sarebbe anche umano e comprensibile perdere un pizzico di lucidità dal punto di vista fisico. Tutto ciò sarebbe poi acuito da una lacuna presente nella nostra rosa: i ricambi sulle fasce. Kucka, Poli, forse anche Bertolacci e Menez potrebbero certo essere impiegati nei ruoli di Honda e Bonaventura, ma con chissà quale profitto (vedasi per farsi un’idea proprio Kucka contro l’Udinese). La rosa non è certo corta, ma giusta (25 elementi, più gli aggregati Simic e Locatelli): piuttosto il modo in cui è stata allestita presta il fianco a questo tipo di ragionamenti, a questo tipo di pericoli. Sperando di non dover fare i conti con ciò fino a maggio, è certo una situazione a cui porre rimedio nel prossimo mercato estivo, proprietario e AD permettendo.
Siamo sì sotto Pasqua, ma per oggi propongo una ricetta natalizia della zona di Sassuolo, almeno avrete nove mesi abbondanti per esercitarvi in vista del prossimo Natale. I tortelli fritti dolci!
Ingredienti. Per la pasta: 500gr di farina, 150gr di zucchero, 1 cucchiaio di olio di semi, 2 uova,buccia grattugiata di un limone,un bicchierino di liquore Sassolino (è un liquore all’anice, molto dolce), 2 cucchiaini di lievito per dolci, 5o gr di burro, latte q.b. per ottenere un impasto morbido da stendere.
Per il ripieno: 250g di castagne secche cotte e passate bene, 500g di marmellata di amarene (meglio se usate marmellate poco dolci),50g di pinoli interi,150g di uva sultanina,200g di noci sgusciate,un cucchiaio di cacao amaro,un cucchiaino di caffè in polvere, mezzo bicchiere di Sassolino, mezzo cucchiaino di cumino in polvere.
Preparate l’impasto. Sciogliete lo zucchero con le uova, l’olio, il burro e il liquore; aggiungete la farina setacciata con il lievito e la buccia di limone; amalgamate bene fino ad ottenere una massa morbida che si possa stendere con facilità (se necessario aggiungete del latte). Per il ripieno. Preparatelo pure in anticipo, anche qualche giorno prima: i sapori si amalgameranno meglio e sarà ancora più buono. Tritate grossolanamente le noci e unite tutti gli ingredienti equilibrando il gusto a vostro piacimento. Stendete la pasta, circa mezzo cm di altezza, e disponetevi sopra mucchietti di marmellata ben distanziati l’uno dall’altro. Ricoprire ora con un altro strato di pasta e, per finire, ritagliate una mezzaluna con un bicchiere o uno stampo ad anello: otterrete così la forma del tortello. Friggete in olio di semi di arachidi, asciugateli bene con carta assorbente e, prima di servirli, cospargete la loro superficie di zucchero a velo.
Buon appetito!
Fabio
Recommend0 recommendationsPublished in Milan News