Seedorf "conferma" Allegri sulla panchina del Milan. E ora, con la Champions ad un passo, tutta l’attenzione è al mercato: caccia ad un difensore ed almeno un paio di centrocampisti

Giornalista, ideatore e conduttore di “Passione Rossonera” su Radio Radio, l’unico programma radiofonico esclusivamente dedicato al Milan

07.05.2013 00:00 di Fabrizio Tomasello Twitter: @radioradiomilan

La notizia che arriva dal Brasile è di quelle in grado di scompaginare tutti i piani di rifondazione Milan. Il Botafogo di Clarence Seedorf, grazie al successo per 1-0 sul Fluminense, ha conquistato per la 20ª volta nella sua storia il campionato dello Stato di Rio de Janeiro e quindi il titolo carioca. Le parole del fuoriclasse olandese al termine della partita sono state eloquenti: “Ogni titolo contiene emozione e lavoro, ma questo ne ha un po’ di più. Ora voglio rimanere qui”. Il post scriptum non è ufficiale, ma sembra che il buon Clarenzio abbia postillato un suggerimento lieve lieve a chi di dovere: fareste bene a continuare con Allegri sulla panchina del Milan.
Alla luce dei continui attestati di stima e fiducia da parte di tutti i calciatori del Milan (ultimo della lista SupeMario Balotelli con la sua sviolinata in la bemolle “Mi sto trovando da dio con Allegri. Io farei di tutto per farlo restare qui al Milan”) e soprattutto con il traguardo dei playoff di Champions League sempre più vicino, si può serenamente riporre in soffitta il “Valzer delle panchine” e pensare concretamente al quarto anno del governo-Allegri.
Con qualche importante indicazione di mercato in più, soprattutto dopo la preziosa, ma soffertissima vittoria contro il Torino di domenica pomeriggio. A questa squadra manca più di qualcosa in mezzo al campo. Montolivo si è rivelato un acquisto eccellente, De Jong si è visto troppo poco per dare giudizi e i vari Muntari, Nocerino, Flamini (pronto un rinnovo biennale per il francese), e compagnia vanno benissimo per l’emergenza, ma non possono certo rappresentare il centrocampo titolare del Milan, come appunto accaduto contro i granata di Ventura. Dei tre onesti, volenterosi e solerti faticatori non ce n’era uno in grado di far girare la palla velocemente, nessuno capace di giocare di prima, in pratica, parafrasando l’opera di Musil, “un centrocampo senza qualità”.
Si è sentita fin troppo l’assenza di Montoleader, così come tutte le altre volte in cui il centrale di Caravaggio è mancato ad Allegri (quello segnato da Balotelli al minuto 85 della partita contro il Toro è stato il primo gol segnato dal Milan senza il numero 18 rossonero in campo).
E allora ecco la priorità del prossimo mercato: un paio di centrocampisti in grado di garantire alla manovra del Milan fluidità, creatività ed ingegno anche in caso di assenza del suo nuovo uomo-guida. Tra i tanti nomi segnati sul taccuino di Galliani e Braida, due sono quelli sottolineati in rosso e blu: Francesco Lodi del Catania, perfetto alter-ego di Montolivo, e Kevin Strootman del PSV, ideale mix di qualità e quantità. Per quanto riguarda il primo, ci sarà da trattare con il presidente Pulvirenti, ma l’operazione non sembra così complessa; diverso il discorso riguardante il nazionale olandese, classe ’90, valutato dal suo club non meno di 15 milioni. A tale scopo, visto l’imminente arrivo del promettentissimo Saponara dall’Empoli, potrebbe rivelarsi decisiva la cessione di Kevin Prince Boateng, anche domenica protagonista di una partita mediocre e ormai ai ferri corti anche con una buona fetta del pubblico di San Siro. La domanda che sorge spontanea però è la seguente: visto il perdurante e precario stato di forma del Boa, ci sarà ancora qualcuno disposto a spendere una quindicina di milioni per il suo cartellino? Per maggiori dettagli, rivolgersi al Bayern Monaco.
Resta poi il nodo-difesa. Detto che molto probabilmente Zapata verrà riscattato e che Jherson Vergara, colombiano classe ’94, può considerarsi a tutti gli effetti un giocatore del Milan, almeno un altro difensore centrale di peso sarà acquistato. Tutti gli occhi del popolo rossonero, domenica pomeriggio erano puntati su Angelo Ogbonna, dai più ritenuto l’uomo giusto al momento giusto. Ebbene, la sua prestazione non ha fatto altro che confermare quello che in tanti pensano da tempo: grande giocatore, straordinarie potenzialità, ma ancora vittima di preoccupanti cali di tensione e di concentrazione, come nel caso dell’amnesia a 5 minuti dalla fine, che ha consentito a Balotelli di ritrovarsi tutto solo ad un metro dalla porta con un cioccolatino da buttare in fondo al sacco. Dalla sua c’è che stiamo parlando di un ragazzo con enormi margini di crescita e già nel giro della Nazionale di Prandelli. Con Cairo i discorsi sono aperti, viste le comproprietà di Verdi e Comi da risolvere. A Galliani l’arduo compito di allargare la trattativa anche al gigante azzurro, magari con una robusta contropartita in denaro e qualche altro giovane virgulto del vivaio rossonero da far crescere al Torino.

A tutti i milanisti doc, rinnovo l’appuntamento con “Passione Rossonera”, il programma radiofonico dedicato ai tifosi del Milan, in onda ogni venerdì dalle 17.00 alle 18.00, sui 104.500 di Radio Radio, sul canale Sky 518 e in streaming sul sito www.radioradio.it <http://www.radioradio.it>

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