SMS senza sosta e una voglia matta di Milan. E’ questo l’inedito Alessio Cerci smascherato stamane da La Gazzetta dello Sport, analizzate le parole di Urbano Cairo ed aggiunti nuovi dettagli. Due mesi di (superficiali) trattative ed intensi colloqui, poi la rinuncia.
“Avrei volentieri tenuto Cerci, se l’avesse voluto, ma il giocatore ci ha chiesto, con gentilezza ma altrettanta fermezza, di andare via. E non volevo tarpargli le ali. L’offerta dell’Atletico Madrid è arrivata solo lunedì mattina, prima c’erano stati solo chiacchiericci, ma nulla di concreto. Speravamo di ottenere di più ma comunque sono arrivati 15 milioni più un bonus al massimo di un milione”. Le parole del presidente del Torino confermano uno scenario stranoto ai rossoneri, quello che deve rimanere in primo piano è la volontà dell’ex attaccante granata di restare in Italia ed accettare le lusinghe di Inzaghi. Milan e Cerci erano da tempo d’accordo, ma il muro del Toro ha retto fino alla fine. E Cairo è stato accontentato sulla cifra, esagerata ma figlia della non necessità di privarsi per forza del proprio prezzo pregiato (dopo l’addio di Immobile).
Telefonino e pressioni, speranze ma nessuna intenzione di spendere 20 milioni per il suo acquisto: quello di Cerci è il vero rimpianto del mercato del Milan. Adesso lo aspetta la Spagna.
SMS e una voglia matta di Milan, Cerci il vero rimpianto di mercato
SpazioMilan