Milan Night
Che poi, a me, ‘sta storia della riconoscenza non va proprio giù! I meriti passati? Sono un’aggravante! Una non può sentirsi davvero tradita da un Farina qualunque. Sa chi è e cosa può aspettarsi. Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io! E’ pericolosissimo volgersi indietro. Ne sa qualcosa il povero Orfeo. Disperato per la morte dell’adorata moglie Euridice, decise di andare nell’Ade per riprendersela. Incredibilmente riuscì a commuovere Plutone e Proserpina, che gli posero una sola condizione. Doveva uscire dall’Averno senza mai guardarsi indietro. Euridice l’avrebbe seguito. Orfeo, ebbro di felicità, si incamminò. Non riuscì, però, a trattenersi dal volgersi indietro. Così la perse per sempre. Noi, purtroppo, rischiamo di fare la stessa fine. Io sono una che ama guardare al futuro. Perchè dovrei rivolgermi sempre verso il passato, come vorrebbero i miei dirigenti, interessati solo a strangolarmi con i lacci della riconoscenza? Per farmi male? Il ricordo della felicità non è più felicità. Tutt’altro. Specialmente quando il presente è angosciante e l’avvenire incombe tetro e minaccioso.
Pensando ai mie tre fantastici Olandesoni, mi riempio di tristezza. Gullit, Van Basten, Rijkaard. Mi sentivo la padrona del mondo. Mi viene un magone…. So bene che non si può pretendere di avere sempre una squadra super. Capisco perfettamente le difficoltà economiche e sono tranquillamente disposta ad accettare un ridimensionamento. Ma una smobilitazione totale, con una corsa sfrenata volta solo a raccattar soldi, non l’accetto! Qui si è persa la dignità e il senso di ciò che si è. Il Club più titolato al mondo non può rimediare certe figure barbine! Qui non si è capaci di fare un minimo di programmazione. Se mi impoverisco, posso togliere l’auto o la moto a mio figlio. Anche la bici, magari, se proprio sono in grosse difficoltà. Ma le scarpe gliele devo lasciare. E non posso fare il buffone di corte, esponendolo al pubblico dileggio. Questo, ovviamente, se amo mio figlio. Io apprezzo le prelibatezze, ma so essere anche di bocca buona. Mi viene in mente una storia vera che affonda nella notte dei tempi. Me la raccontava mia nonna. Un bambino di nome Giovanni dice, quasi piangendo, alla mamma: “ La maestra ci chiede sempre cosa abbiamo mangiato la sera. Io mi vergogno a rispondere tutte le volte “Polenta”. “ Sei proprio stupido. Domani dille “Minestra”. Il giorno dopo: “ E tu, Giovanni, cosa hai mangiato?” “ Minestra, signora maestra.” “Quanta?” “ Tre fette!” Ecco, a me sembra che ci vogliano rifilare fette di minestra.
Zapata, forse, è una fettina di polenta. Borriello, invece, per milioni di motivi, sarebbe proprio una fetta di minestra. Il mio preferito? Era Destro. E non avrei sputato su Maxi. Mi sarei data da fare per prenderli entrambi, sbolognando Binho. Pazzini, pur non essendo certo un fenomeno, mi piacerebbe. Scambio con Cassano? Potendo, lo farei subito. Per me lui sarebbe una fettina di polenta calda con su un po’ di pancetta che si scioglie gradevolmente. Anche Poli e Balzaretti, due dai costi non certo proibitivi,mi sarebbero andati bene. Si può dire che sono schizzinosa? Niente,maledizione al secchio!Sahin? Una vivanda troppo prelibata per noi. Stasera il Trofeo Berlusconi. Dire che mi attizzi sarebbe una bugia spudorata. Basti pensare che io lo chiamo Trofeo Berluschino, visti i tempi che corrono. Tuttavia non cercherò nient’altro di meglio da fare, cosa che sarebbe facilissima. Ho voglia di vedere Pato. Su di lui si appoggiano le mie speranze. E anche le mie paure. Mi interessa pure El92. Chissà che quest’anno non possa conquistarsi spazi importanti .Bah! Cerco di tirarmi un po’ su, ma la verità è che mi avvicino a questa stagione con l’animo avvilito, frustrato e mortificato. Grazie, Società!
Chiara
Post Originale:
Tre fette