Dalle pagine del suo blog su Sportmediaset.it, il giornalista Carlo Pellegatti analizza con franchezza la prestazione della squadra rossonera contro il Torino, guardando al bicchiere mezzo pieno e imputando il vistoso calo dal punto di vista del gioco alla straordinaria rimonta compiuta finora dai giocatori di Allegri. Doveroso proiettarsi al Pescara, prossimo avversario dei rossoneri in questo finale di campionato al cardiopalma.
“Pecunia non olet” dicevano i latini. Parafrasando questa famosa citazione, potrei affermare senza esitazione: “Victoria non olet”, la vittoria non puzza. Mai. Anche se arriva dopo una prestazione faticata. Domenica i Ragazzi hanno messo in campo tutte le energie fisiche, psichiche e nervose che sono rimaste loro dopo lo sfibrante inseguimento cominciato quando imbiondivano le castagne sui bracieri. Ora sono mature le ciliegie e il Milan è tornato lassù, nelle posizioni che gli competono, quasi pronto ad entrare in campo il 21 agosto per il play-off di Champions League. Quindi solo applausi per il lavoro di Allegri, Capitan Telacerata, che ha saputo navigare nelle acque procellose di un mare in tempesta. Un apprezzamento alla società, che lo ha confermato nel momento più delicato della stagione. Una lode ai giocatori, che non hanno mai mollato e soprattutto non lo hanno mai mollato, intendendo il loro allenatore.
Certo è ancora presto per gli epinici e la doverosa omenaje, anche perché per battere il Pescara serve una prestazione al di sopra di quella mostrata a San Siro,contro il Torino, ma certamente abbiamo bollicine positive nel naso, come se avessimo gustato un bicchiere Bollinger 55, lo champagne preferito dal Comandante Bond. Riuscire ad arrivare terzi, distaccando avversari dalle potenziali carature forse superiori a quelle dei rossoneri, sarebbe una grande impresa, anzi, un’impresa fantastica, il punto di partenza per tornare ai massimi livelli. Con un nuovo spirito, lo spirito di sfrontatezza e baldanza, usato da Balotelli.
