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Vittoria pesante in quel di Udine, la prima ottenuta più col cuore e con la corsa che con il gioco. Usciamo con tre punti pesantissimi nel momento peggiore della stagione – senza Ibra, con 14 indisponibili e sul campo più difficile della serie A dove solo la Juventus era riuscita a strappare un punto. La conferma è che comunque non brilliamo per gioco – i due gol sono arrivati da ripartenze veloci in contropiede, ma è la prima volta che, anche il Milan, riesce a strappare una vittoria di grinta e di carattere, per intenderci quella dello scorso anno a Cagliari – i tre punti di oggi ridurranno l’ultima possibilità che abbiamo di lottare per il titolo alla sfida casalinga con la Juventus del 25 Febbraio. Ma se sulla partita c’è poco da dire, se non che l’unico gol friulano è nato dagli sviluppi di una punizione inesistente, non possiamo tralasciare nonostante la vittoria gli evidenti errori tattici che rischiavano di farci perdere anche il secondo posto.
1) Inaccettabile regalare un tempo ogni partita: anche oggi la formazione del primo tempo è risultata inadeguata, poca spinta, troppo dominio territoriale concesso ai friulani. A facilitare Allegri il fatto che 9/11 erano pressochè obbligatori, ma è stato inaccettabile l’errore di non schierare l’argentino nel ruolo di vice-ibra della squadra dal primo minuto pur continuando a giocare come se là davanti ci fosse un centravanti boa. Errore questo ovviamente non correggibile in una partita singola ma che evidenzia come la gestione del gioco di Allegri è comunque carente in questa stagione e che ci portiamo avanti da Settembre.
2) Urby Emanuelson non è un centrocampista, è un terzino: schierato lì per emergenza è stato il meno peggio del centrocampo rossonero solamente in quanto più giovane degli altri due “vecchi”. L’unica cosa buona della partita la fa nel lanciare il contropiede del pareggio – non lo ritengo scarso ma va valorizzato in una posizione che faccia rendere al meglio le sue doti, e non può essere quella.
3) Non valorizziamo i passaggi: tendiamo a farne troppi e quasi tutti all’indietro. Il 63% di possesso con cui è terminata la partita è sintomo di questa esagerazione. Quando si passa la palla bisogna tenere conto di metri guadagnati e situazione di gioco – il passarla indietro quando non si è pressati invece di prendere campo per cercare gli inserimenti è sintomatico di un cattivo gioco, identicamente parlando il continuare a buttare via le poche occasioni ottenute su calcio d’angolo
4) La rosa è alla frutta: Clarence Seedorf a ritmi alti è stato semplicemente indecente – rallentamento continuo dell’azione di gioco, pochi passaggi in avanti, distruzione dell’azione con palle che tornavano indietro alla difesa invece di rischiare un cross in mezzo. Robinho non è più quello dello scorso anno che poteva contare rispetto a Pato il vantaggio di allargare l’azione con la corsa e considerato che il numero sette ha ormai altri pensieri l’attacco per la prossima stagione va rifatto.
Per adesso comunque accontentiamoci, prendiamoci questi tre punti pesanti e portiamoli a casa – eravamo al tappeto solo quattro ore fa e ora lentamente, forse, ci stiamo rialzando.
UDINESE-MILAN 1-2 (Primo tempo 1-0)
MARCATORI: Di Natale (U) al 19′ pt; Maxi Lopez (M) al 32′, El Shaarawy (M) al 40′ s.t.
UDINESE (3-5-1-1): Handanovic; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta, Isla (dal 16′ st Pasquale), Pazienza (dal 43′ st Torje), Fernandes, Armero; Abdi; Di Natale (dal 30′ st Floro Flores). (Padelli, Coda, Ferronetti, Pereyra.) All: Guidolin.
MILAN (4-3-1-2): Amelia; Abate, Mexes, Thiago Silva, Mesbah; Emanuelson, Ambrosini, Nocerino (dal 21′ st Maxi Lopez); Seedorf; El Shaarawy, Robinho (dal 43′ st Bonera). (Roma, Zambrotta, Antonini, Cristante, Inzaghi). All: Allegri.
ARBITRO: Bergonzi di Genova
NOTE – Ammoniti Ambrosini (M), Thiago Silva (M), Armero (U), Abdi (U). Angoli 11-3. Recuperi 2′ pt, 4 s.t.
Post Originale:
Udinese – Milan 1-2: la svolta?