Milan – Novara: due anni dopo

San Siro, ore 21.00. Era un freddo pomeriggio del 13 gennaio di due anni fa, quando alle ore 15.00 di un mercoledì di un normale pomeriggio lavorativo si affrontavano in un San Siro pressochè vuoto Milan e Novara per gli ottavi di coppa Italia con i piemontesi che ribaltando ogni pronostico si confermarono l’unica squadra di C1 negli ottavi di finale degli ultimi anni. Il Novara ha poi confermato quanto fatto vedere di buono in quell’ottavo guadagnando la serie A , anche se adesso rimane forse la squadra materasso del campionato. Si gioca quindi oggi in gara secca anche una anteprima della gara di domenica dato che si sarebbe dovuto giocare, su richiesta del Milan, questo ottavo in dicembre qualora si fosse qualificato il Catania ma i piemontesi si sono opposti e hanno preferito questa collocazione – che comunque garantisce quantomeno equilibrio tra le due squadre nel prossimo turno di campionato , cosa che non sarà invece in caso di qualificazione al prossimo turno dato che la Lega Calcio ha gentilmente concesso alla Juventus due giorni in più di riposo rispetto ad un eventuale Milan – Lazio nei quarti di finale (a proposito di gobbi, com’è che sui due rigori netti negati al Cagliari la stampa ha glissato e nascosto tutto?), gli ottavi invece si chiuderanno domani con la sfida, sempre a San Siro tra la metà meno nobile di Milano ed il Genoa (ed è strano non aver sentito Paolillo gridare al complotto per dover giocare 24 ore dopo il Milan sullo stesso terreno, ma si sà gli interisti morirebbero piuttosto che affermare che quella polemica del 2010 era priva di qualsiasi fondamento…) ALLEGRI, IL POST DERBY E LE CRITICHE – Sarà il Novara anche la prova per vedere la reazione della squadra al pessimo risultato visto nel derby e, come nel derby, troveremo contro di noi una provinciale che si chiuderà. Non approvo invece il salvare, come spesso avviene, l’allenatore dalla pessima figura fatta in campo domenica sera sul piano tattico. Ormai non è un segreto che la maggior parte dei milanisti si divida in filosocietari e antisocietari e che per questi ultimi l’allenatore sia una sorta di semi-dio da venerare per tutto quello che subisce dalla dirigenza cui le scelte vengono imposte. Tuttavia negare che ci fossero due modi di perdere domenica sera , sul piano tecnico perché si è incontrata una squadra più forte o sul piano tattico perché si è sbagliato tutto e che di questi due sia andato in scena il secondo rasenta il livello della malafede . Sappiamo tutti che questa rosa è incompleta, ma non più incompleta delle altre in Italia – ove si era tutti d’accordo di essere a livello tecnico i favoriti per il titolo. Diverso è il discorso di un eventuale mercato per tornare competitivi a livello Europeo e qui il caso Tevez ha mostrato tutte le lacune e la mancanza di comunicazione tra proprietà, dirigenza e guida tecnica – ma per approfondire questo servirebbe un ulteriore articolo a parte, e vi ho già tediato abbastanza. FORMAZIONE – Avrei personalmente schierato Pato per vedere se è in grado di ripetere una prestazione deludente anche contro quella che è in questo momento la peggiore squadra delle 20 di Serie A. Allegri ha confermato Nesta (è squalificato domenica), Mexes, Antonini, Bonera, Ambrosini, Emanuelson, Nocerino, El Shaarawy, e Inzaghi – dal primo minuto o a gara in corso. Giocherà Amelia in porta dato il nuovo infortunio ad Abbiati che lo terrà lontano dai campi da gioco per 15-20 giorni mentre staranno sicuramente fuori anche Clarence Seedorf (febbre) e soprattutto Kevin Prince Boateng per un nuovo infortunio che lo terrà lontano dai campi da gioco per un altro mese. Torna invece in rosa Merkel, anche se non giocherà immediatamente – è un buon ritorno ma non può essere lui il centrocampista che ci serviva e tutto questo mercato di gennaio sembra un voler continuare a rattoppare le falle col chewing-gum sperando che la nave arrivi in porto (sperando che il capitano non sia come Stettino – altrimenti non arriviamo nemmeno lì): prima o poi occorre smettere di rimandare e cominciare a ricostruire lo scafo. Dove sono Fabregas, Tevez, De Rossi e Montolivo?

Anno 2011, Allegri ha convinto definitivamente l’ambiente milanista?

MILANO. Il 2011 di Massimiliano Allegri non può essere considerato negativo, perché la bacheca milanista parla molto chiaro: Scudetto al primo tentativo e una Supercoppa Italiana vinta contro i rivali di sempre dell’Inter. Ma siamo sicuri che il tecnico livornese abbia rispettato i dogmi “Berlusconiani” e abbia fatto centro nei cuori milanisti come fecero in passato Arrigo Sacchi e Carlo Ancelotti? È noto che per il presidente milanista la prima cosa sia il palcoscenico internazionale, dimostrazione sta nel fatto che i due tecnici emiliani abbiano vinto un solo scudetto, ma hanno sempre impressionato a livello Europeo e Mondiale. Altro dogma, “Padroni del gioco e del campo sia in casa che in trasferta!”. Le prestazioni in Champions League contro Barcellona, Real Madrid, Tottenham, Ajax e altre piccole squadre dal nome impronunciabile ne sono le conferme negative. I rossoneri allenati da Massimiliano Allegri hanno sempre arrancato in campo internazionale. Una delle missioni del Mister era quella di valorizzare Ronaldinho, poi far diventare Pato il nuovo idolo rossonero e puntare sui giovani. Il brasiliano di Porto Alegre è stato tenuto in panchina per sei mesi, perché nonostante fornisse assist incredibili non garantiva copertura in fase difensiva, poi è stato ceduto a titolo definitivo al Flamengo. Alexandre Pato dichiara recentemente che con il tecnico livornese non ha nessun tipo di dialogo (ritrattando poi con la dichiarazione “Abbiamo un rapporto professionale”), rischiando con quell’atteggiamento di portare il giovane brasiliano ad accettare la corte di Leonardo e di Carlo Ancelotti ora in forza al PSG. Terzo punto, valorizzare i giovani. Oltre al caso del ventiduenne Alexandre Pato (110 presenze e 50 gol), la spinosa questione di nome Stephan El Shaarawy. Il ragazzo nato a Savona nel 1992, ne è stato acquistato la sua comproprietà per l’importante somma di 7,5 milioni di Euro, quindi altri 7,5 per riscattarne l’altra metà dal Genoa dell’amico Preziosi, per un totale di 15 milioni di Euro. Il faraone (così viene chiamato dai tifosi) gioca solo 175 minuti e nell’unica partita da titolare segna un gol molto importante. Stephan viene escluso dalla lista Champions League e raramente vede la panchina di San Siro. Allegri ha poi dato il suo lasciapassare per la cessione di Andrea Pirlo, fulcro del gioco per 10 anni sia del Milan che della Nazionale, ora perno insostituibile della Juventus prima in classifica. Durante la loro convivenza l’ha prima dirottato sulla sinistra, con la scusa che Mark Van Bommel o Massimo Ambrosini gli garantivano più copertura. Sempre il tecnico livornese ha ridicolizzato Urby Emanuelson. L’olandese, considerato sino allo scorso anno, uno dei miglior prospetti presenti e futuri nel ruolo di terzino sinistro, ora sembra uno dei più grandi bluff della storia del calcio recente. Cosa è successo a Urby? Beh, semplice non è mai stato impiegato nel suo ruolo. Il nazionale olandese ha giocato, mezzala destra e sinistra, trequartista, seconda punta e addirittura prima punta. Ma non era un terzino? Visto il “fallimento” di Emanuelson è stato strappato, a parametro zero, il miglior terzino sinistro di Francia: Taye Taiwo. Il nazionale nigeriano arriva fra gli applausi di mezza Europa, su di lui Arsenal e Real Madrid, ma i rossoneri la spuntano. Taiwo a oggi colleziona solo 4 presenze. Recentemente, all’Equipe, dichiara che non capisce cosa gli chiede Mr. Allegri. Sembra dalle dichiarazioni del Mister che il ragazzo non sappia difendere, si ripete la storia di Emanuelson? Taiwo dichiara inoltre che visto il suo fisico estremamente muscoloso non riesce a entrare in forma se non gioca almeno 8/9 partite consecutive. In conclusione, Allegri ha vinto ma non ha convinto. Per essere una leggenda rossonera bisogna stupire ed essere rivoluzionari. Sacchi portò il calcio totale, Ancelotti fece giocare tanti piedi fatati in contemporanea, ma lui rischia di fare la fine di Capello e Zaccheroni che pur vincendo non hanno mai fatto breccia nei cuori rossoneri. Quindi il non rinnovo può essere interpretato come non completa soddisfazione e questo contatto con l’altra squadra di Milano ha lasciato sia nei tifosi che nella dirigenza l’amaro in bocca. PRODUZIONE RISERVATA.

Calciomercato Milan, torna di moda un vecchio obiettivo

CALCIOMERCATO MILAN – Torna di moda in casa Milan un vecchio obiettivo per la fascia sinistra. Il club rossonero starebbe infatti pensando ad un “erede” di Taye Taiwo e pare che sia tornato l’interesse nei confronti di Aly Cissokho , già cercato ai tempi del Porto , attualmente fra le fila del Lione . Il giocatore, vicinissimo al Milan qualche anno fa, vorrebbe effettuare il definitivo salto di qualità e il Milan ci starebbe pensando. La redazione di Milanlive.it Posted by Redazione2 on gen 3 2012. Filed under Calciomercato , Mercato Milan , News Milan , Ultime notizie . You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 . You can leave a response or trackback to this entry

Moderna ed eccentrica camera per ragazzi

Moderna ed eccentrica camera per ragazzi, realizzata tenendo conto delle ultimissime e vincenti tendenze filosofiche dell’abitare e del vivere comune; lo spazio diventa risorsa unica fondamentale, simbolo nuovo e regale di vita vera. La scelta della cameretta per ragazzi è momento cruciale delle scelte nuove dell’arredo-casa, dipana luce nuova e foriera di novità conclamata. La camera da letto è il luogo fondamentale del buon riposo, e pertanto ogni cosa deve essere posizionata a dovere e deve essere immersa nella quiete domestica e nella tranquillità nuova e variegata. I colori proposti sono decisamente allegri e gradevoli esteticamente e risentono dell’influsso positivo del tempo. Semplici e sobrie le forme proposte, che diventano talora simbolo nuovo e regale di vita nuova o emblema di nuova giovinezza. Algebrica sensazione umana e fisica.