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Partiti!

Come si profila il campionato che è appena partito, dal punto di vista del Milan, alla luce della gare svoltesi finora (scrivo prima di Palermo-Inter) dopo la fine della sessione di calciomercato estiva? Di fatto, sino ad ora il Milan ha disputato solo due partite ufficiali, a distanza di più di un mese l’una dall’altra, la Supercoppa di Lega con l’Inter a Pechino il 6 agosto e la prima/seconda di campionato in casa con la Lazio di venerdì. Se per comodità di pensiero aggiungiamo a queste due gare il Trofeo Berlusconi del 21 agosto, che ha una certa importanza da sempre, per il nome che porta, per la tradizione ormai formatasi nel tempo e soprattutto per la rivalità che ci divide dai “gobbi” (a proposito, complimenti per il nuovo stadio, bellissimo), si può dire che dal 12 luglio, giorno del raduno, ad oggi abbiamo disputato tre partite VERE (be’, facciamo due vere ed una così così), con tre di quelle che sono al momento le rivali più accreditate in campionato (l’altra è il Napoli, e l’affronteremo domenica prossima, di sera). In tutte e tre le

IL RE E’ NUDO!

Ci capita di leggere su Tuttosport : TORINO, 10 settembre – La Juventus può buttare fuori l’Inter dalla Champions League. Scontro diretto per vie legali: perché il 2 settembre i legali bianco­neri hanno denunciato il club di Massimo Mo­ratti all’Uefa e nelle ultime ore sono arrivati i primi riscontri da Nyon, dove è stata avviata un’indagine che, come estremo risultato, potreb­be anche portare all’esclusione dell’Inter dalla massima competizione europea, non importa se in corso e se i nerazzurri avessero già disputato delle partite. L’articolo 2.05 del regolamento Ue­fa, balzato agli onori delle cronache giusto un paio di settimane fa per l’esclusione dei turchi del Fenerbahçe, potrebbe infatti costare caro al­la squadra di Gasperini, in virtù del coinvolgi­mento nella cosiddetta “Calciopoli 2”, nata un anno e mezzo fa quando i legali di Luciano Mog­gi hanno rinvenuto le intercettazioni dei diri­genti nerazzurri. L’ARTICOLO – Tutto ciò, al di là di condanne ai danni dell’Inter, perché l’articolo 2.05 non speci­fica la necessità di una sentenza e parla genericamente di comportamenti: «Le squadre non de­vono o non devono essere state coinvolte diret­tamente o indirettamente in nessuna attività volta ad aggiustare o a influenzare il risultato di una partita nazionale o internazionale». E pro­prio in riferimento a questo articolo del regola­mento… ( continua )

l’ EDITORIALE del Sabato

INFO DI SERVIZIO – nella nostra pagina web partners, dedicata a Milan Channel, è disponibile il video degli highlights di Milan-Lazio con commento Mauro Suma. Per accedere al video clicca QUA   Il Milan di scena a San Siro, nel primo turno di questo nuovo campionato, mette in luce pregi e difetti in una partita pirotecnica e dall’andamento veloce ed avvincente. Tecnicamente la Lazio vince la partita della prima mezz’ora sfruttando i limiti strutturali di un sistema di gioco come il nostro che si presta ad essere attaccato su specifiche situazioni. Il nostro rombo non è un rombo di possesso, bensì un rombo nato per favorire gli inserimenti del trequartista di movimento e della mezz’ala di qualità. E’ un sistema che nasce per sfruttare il potenziale offensivo e che permette alla difesa una buona protezione visto che ci sono sempre 4 centrocampisti che si dedicano alla fase difensiva. Il problema nasce nel momento in cui si affrontano squadre, come la Lazio di ieri, che giocano allargando il campo, sfruttando le eccelse qualità di regia di Ledesma in costruzione e l’intelligenza di Mauri e Cissè come esterni. Allegri all’inizio ha lasciato campo libero alle sortite laziali sottovalutando… ( continua )

la presentazione di Milan-Lazio

“L’astinenza è una buona cosa se praticata con moderazione”, diceva Freud. Sicuramente lui si riferiva ad altri tipi di astinenza, ma quella che abbiamo dovuto osservare noi in questi mesi è stata altrettanto snervante, alleviata solo in piccola parte da amichevoli e discorsi-mercato. Un astinenza da calcio. Un astinenza da Milan. Finalmente si riparte. Ora che i signori del calcio si sono degnati di trovare uno straccio di accordo e di non continuare con una querelle tanto stucchevole quanto incredibile per le sue fattezze. Quindi dopo una delle soste più lunghe di sempre, torna la Serie A. E ritorna in grande stile, con l’anticipo che mette di fronte i Campioni di Italia contro una delle poche squadre che l’anno scorso non hanno perso contro i rossoneri(due pareggi tra biancocelesti e il Milan nella passata stagione). Non solo: la Lazio è stata indubbiamente una delle regine di questo mercato appena trascorso. Subito partita vera, quindi. Questo Milan-Lazio ha tutti i crismi del test probante. Due squadre che in settimana, poi, dovranno affrontare la campagna europea. La gara, quindi… ( continua )

Editoriale & Tocco rosa

L’EDITORIALE – Cosa volete, quando ci sono tre mesi e mezzo di assenza (quasi) totale di calcio giocato, il rischio minimo che si corre è che si parli veramente di niente e che si utilizzino tutti gli spunti, anche i più assurdi, per imbastire delle discussioni che non hanno motivo di esistere. Ad aggravare la situazione ci si è messo poi un mercato, quello italiano, veramente povero, dove la cosa che ha fatto riempire il maggior numero di pagine dei giornali sportivi è stato il giochino-cazzata della ricerca dell’identità del fantomatico Mister X milanista. E così, in chiusura di estate, ci tocca assistere ad una sterilissima discussione che ha come oggetto l’esclusione di Pippo Inzaghi dalla lista Champions del Milan per la prima fase della competizione europea. Giù fiumi di inchiostro, giù sondaggi tra i tifosi milanisti e non solo… ( continua ) IL TOCCO ROSA – Forse è vero…sì sì è proprio vero…finalmente si ricomincia! E si ricomincia sul serio…basta chiacchiere…basta comparsate…basta polemiche…falsi ideologismi ed antiche rivalse…domeniche vuote ed orfane di quel padre che muove i sentimenti di ogni tifoso e che fa dimenticare ogni altro sospirar d’intenti…l’amore per la squadra del cuore. La grande giostra è pronta per ricominciare i suoi giri, per farci divertire…arrabbiare…deprimere…esaltare… Su e giù nell’ottovolante delle emozioni…senza rete e col cuore in gola E’ tempo di adrenalina che sale, di sangue che scorre veloce, di pathos infinito… ( continua )

Pronti?

Sono passati pochi giorni dalla fine del calciomercato e si possono quindi tirare le somme su questa lunga estate. Come sempre premetto che il mio è un giudizio personale e probabilmente molti di voi non saranno d’accordo con me. Il mio pensiero è che la nostra sia stata una  campagna acquisti da sufficienza. Le acquisizioni di Aquilani e Nocerino non mi entusiasmano,  si tratta di acquisti intelligenti perché ottenuti con pochi soldi ma che non sposteranno gli equilibri. In Italia siamo a mio parere i migliori, in Europa, siamo molto lontani. A proposito di Europa e quindi di Champions League, ha destato scalpore l’esclusione di Pippo Inzaghi dalle liste europee. Qui, a mio avviso, non si tratta di record o riconoscenza ma di un giocatore, seppur a fine carriera, che io porterei sempre in panchina perché in grado di scaricare in campo tutta l’adrenalina possibile. Ci ricordiamo Milan  Real dell’anno passato? Forse senza quella doppietta saremmo usciti nei gironi… Apriamo come di consueto la finestra sulla Premier League: ultime ore di calciomercato scoppiettanti qui in Inghilterra, a farla da padrone l’Arsenal, che doveva per forza fare qualcosa per calmare la rabbia dei tifosi e soprattutto per tappare quei buchi lasciati da Nasri e Fabregas. Martseacker, centrale della nazionale tedesca proveniente dal Werder Brema, il sud-coreano Chu in arrivo dal Monaco… ( continua )

I comandamenti

Qui proprio non si può mai stare tranquilli. Immagini e scrivi un articolo con delle cose che, come le manovre finanziarie salva Italia modello Win for life di questa sporca estate, valgono la sera ma la mattina..olè… niente più. Pensi un pezzo sulla champions e poi ti succede che gli ex campioni d’Eurpoa (Inter)acquistano un giocatore che sposta(Forlan), per una manifestazione che lui però non potrà giocare. Provi a dar ragione  ai calciatori in sciopero,pensi di essere fra i pochi ma poi scopri che a babbo morto un po’ tutti la pensano così. Allora faccio partire la mia personale ricarica salva vita e come ultimo scritto ante campionato, butto li 10 pensieri alla rinfusa.. Dieci comandamenti, tanto qui tutti esagerano PRIMO In appendice al precedente numero un aggressivo lettore mi segnala la bontà di quei  numeri globali. Calciatori, dicevamo allora, in parte pagati in ritardo o mai. Mi dice però stizzito: senti, scrivi pure che è scandaloso che l’allenatore del Gubbio o il portiere del Torino guadagnino più di un chirurgo. Risposta, Sì, è scandaloso, ci stiamo arrivando. 10 anni fa li prendeva anche il terzino della Lodigiani, ora siamo a Pecchia e Coppola. Piano,,, piano amico, ci stiamo arrivando SECONDO Mercato. Zarate all’Inter, Nocerino al Milan, Elia alla Juve, Gago all Roma. Solito ultimo tuffo per disperati dell’ultima ora. Ma dentro c’è sostanza per Milan (giocherà tanto Nocerino, vedrete) e forse Juve ( finto esterno di attacco del finto 4 2 4 di Conte). Per logica tattica l’ultimo da acquistare dalla Beneamata era Zarate. Impagabili. E gli danno pure un premio per gli assit. Confermo idea di partenza: scudetto facile al Milan  e poi Lazio, Juve e Napoli  un giro  dietro e  dieci punti dietro. Floccari al Parma per una squadra divertente e sorprendente dall’attacco imprevedibilissimo, un flipper che può vincere. TERZO Capocannoniere. Non si uscirà dal triangolo Ibra, Cavani , Klose. Ma penso a… ( continua )

In campo!

Finalmente, ancora qualche giorno d’attesa, e termineranno “chiacchiere e distintivi”. A parlare sarà il campo. Dopo un’estate avvelenata dai nuovi scandali sul calcio, intristita da un mercato oltremodo povero, che in Italia segnala come un’unica operazione di una certa rilevanza la partenza per il Daghestan di un top player come Eto’o, e resa ancora più fastidiosamente lunga dallo sciopero non-sciopero, astensione non-astensione dei calciatori, finalmente dal prossimo week-end si torna in campo. E si farà sul serio. Ricomincia il campionato e onestamente non se ne vedeva l’ora. E casualmente, come accadeva una volta per le squadre campioni del mondo in carica, a giocare per primo, venerdì sera, sarà il Milan, fresco campione e supercampione d’Italia. Chiariamolo subito. Siamo anche noi delusi dal mercato del Milan. E’ ovviamente una delusione mitigata dalla consapevolezza che in Italia nessuno è stato in grado di fare follie per il singolo giocatore. Ma onestamente un premio scudetto, da tifosi, ce lo aspettavamo. Ciò non toglie che gli innesti siano da tenere nella giusta stima. Mexes erano anni che veniva considerato un pezzo pregiato del mercato; Taiwo, quelli che seguono con una certa competenza il calcio europeo, lo avevano appuntato nel proprio taccuino da tempo; El Sharaawy è il classico giocatore che può diventare un craque; Aquilani e Nocerino, infine, sono operazioni che meritano un plauso soprattutto per il costo contenuto con cui le si è portate a termine. In sostanza non si può certo dire che la squadra non si sia rafforzata. E se si considera come la seconda classificata dello scorso campionato abbia praticamente venduto il suo giocatore più forte, sostituendolo con un elemento non certo di pari valore, c’è di che essere ragionevolmente ottimisti. Certo, Fabregas o Hamsik sarebbero stati ben altro discorso. Ma… ( continua )

il mio debutto MD

Le vicende di “scommessopoli”, come anche le figuracce delle squadre italiane nei primi cimenti europei, ma pure l’ultimo calciomercato, di stampo prettamente “difensivo” di fronte all’irrompere non solo dei tradizionali scialacquatori provenienti dalla Spagna, ma anche dei nuovi ricchi, russi o arabi che siano (per non parlare degli strascichi maleodoranti della vicenda “calciopoli” e dell’ultimo assurdo sciopero, su cui sicuramente ci sarà occasione di intervenire nel futuro prossimo venturo), hanno messo improvvisamente davanti a chi ancora non se ne fosse accorto le gravi manchevolezze dell’intero sistema calcistico italiano, tante volte denunciate da un profetico ma mai così tanto inascoltato Adriano Galliani. Poiché questi pazzi di Milan Day mi hanno chiesto di scrivere per la loro creatura dandomi la più ampia libertà di manovra, partirò dal primo dei temi citati, quello di “scommessopoli”, per lanciare una provocazione, sperando che da questa mia umile tribuna possa magari nascere una feconda discussione, aperta a tutti gli sviluppi, senza alcuna preclusione. Io credo che le squadre professionistiche italiane siano troppe, che la A a 20 squadre sia eccessiva, la B a 22 un’enormità, le due Leghe Pro, di Prima e Seconda divisione, suddivise nei rispettivi gironi, con mi pare altre 76 compagini, un autentico obbrobrio. Lo so che in tre righe ho seppellito intere Tradizioni, Storie, Passioni, che non sono soltanto quelle delle tre Grandi del calcio italiano ma arrivano fino al più piccolo dei club di quartiere che ancora tra gli stenti riesce a vivacchiare nell’ultimo gradino del calcio professionistico, ma… Ma non ce lo possiamo più permettere. Tutto qui. Il calcio professionistico di élite deve tornare ad essere tale, per… ( continua )

Non è sempre Natale ad agosto

Lo scorso anno, all’ultimo giorno di mercato (o quasi), il Milan tesserò Zlatan Ibrahimovic , su cui era entrato in azione 48 ore prima, e Robinho , che aveva bloccato in caso di fallimento della trattativa per lo svedese. Alla fine, a poche ore dall’ “extra omnes” , arrivarono entrambi. Il dubbio, oggi, è che in chi segue il calcio nostrano si sia radicata l’idea che debba andare sempre così. In queste ore, praticamente di fatto dai primissimi minuti della trattativa lampo, ancor prima dell’annuncio ufficiale, riguardo all’acquisto di Nocerino (onesto rinforzo, se non altro numerico, ad un centrocampo privo per 5 mesi di Flamini, e mai proclamato diversamente da come tale), sul profilo Facebook di Canale Milan stiamo ricevendo decine e decine di commenti da parte dei lettori, molto discordanti. Ma sembra prevalere il partito degli scettici, che, quasi montando un embrione di contestazione, propongono una visione dei fatti che può essere riassunta così: “Nocerino è l’acquisto che ci permetterà di vincere la Champions League? Non prendeteci in giro”. Tralasciando un punto, se sia la dirigenza rossonera o piuttosto il mantice della stampa ad aver preso in giro i tifosi, il punto è che, è chiaro, quando ci si abitua (anzi, ri-abitua) al caviale, il buono e sano pane e prosciutto crea un po’ di tristezza, in chi si è fatto la convinzione, dopo lo scorso anno, che sia sempre Natale, il 31 agosto. E ci sarà pure una via di mezzo, tra l’atteggiamento polemico di una fetta del tifo rossonero, e lo scenario idilliaco proposto ad esempio dal presidente dell’altra milanese, Moratti, che ai propri tifosi dice “siamo fortissimi” , puntando giustamente sugli acquisti di Forlan e Zarate (messo fuori rosa dalla Lazio), e dimenticando il piccolissimo particolare che risponde al nome del (s)venduto Eto’o , oltre che Pandev . Chi prende in giro chi? E siccome la via di mezzo esiste, e si chiama realismo, diciamolo… ( continua )

Un mercato trasparente

Durante tutta l’estate noi di Milan Day (il nostro Guglielmo Mastroianni in primis) vi abbiamo parlato delle trattative del Milan in questa sessione di mercato. Vi abbiamo riportato notizie non da giornalisti, quali non siamo, ma da semplici appassionati che hanno la fortuna di avere, come amici, gente molto vicina all’ambiente rossonero e che è tutta verificabile per chi ha la voglia di sfogliare il nostro sito guardando i nostri video e le nostre foto. Alla fine del mercato ci sentiamo in dovere di ribattere con fermezza all’accusa del “non ne avete azzeccata una”. Potremmo ribattere con un semplicistico e pilatesco “noi vi raccontiamo quello che ci dicono” ma non sarebbe serio verso chi ci onora della sua amicizia e, soprattutto, non sarebbe la verità. Quello che vi abbiamo raccontato è realmente quello che è successo… e se permettete, passiamo a dimostrarvelo pregandovi di non credere a quello che leggete oggi ma confutando le parole odierne con quanto scritto da noi questa estate e contenuto nei nostri archivi. Un’ultima precisazione… se avessimo voluto lanciare “bombe” prive di fondamento per avere visite, ci saremmo creati degli utilissimi nick anonimi dietro ai quali nascondere il nostro nome e cognome per salvaguardare, oltre che la faccia, anche la nostra vita sociale. Il fatto che ci siamo sempre firmati in modo riconoscibile dovrebbe far pensare… o no? Ma andiamo oltre e ripercorriamo le tappe di questo mercato da noi raccontate …fatti, non bufale 1) Kakà – quando, già dallo scorso dicembre, tirammo fuori la notizia dell’intersse del Milan e di Kakà nel riunirsi venimmo presi per matti. Nessuno ne parlava. Poi, piano piano i media cominciano ad occuparsene ed arriva il “vediamo” presidenziale dopo il trofeo Berlusconi. Credo, a questo punto, si possa certificare la ” non bufala ” 2) Hamsik – Credo che le parole di Hamsik alla Gazzetta dello Sport di inizio estate non lascino spazi a dubbi su quanto da noi anticipato in merito. Possono rimanere dubbi sulla motivazione da noi descritta per il non trasferimento, ma se quella fosse (per noi è) la vera motivazione, non potremo che saperla (forse) tra qualche anno. ” non bufala” certificata 3) Fabregas – siamo stati i primi a parlarvi di Cesc. Nessuno ne parlava. Venivamo guardati come dei visionari. Poi, piano piano, la stampa italiana ed internazionale iniziano ad ammettere l’interesse e la trattativa del Milan sul calciatore. “non bufala” certificata 4) Balotelli – vi abbiamo detto che sarebbe arrivato come “ricompensa” a Raiola per l’ottimo lavoro fatto con Fabregas. Il catalano è a Barcellona e Balotelli a Manchester “non bufala” certificata 5) Montolivo – vi avevamo detto che era la prima scelta italiana di Allegri, che Milan e Fiorentina non si trovavano d’accordo sulla cifra del trasferimento, che se non fosse arrivato oggi sarebbe arrivato nel 2012 a parametro zero. Il fatto che la Fiorentina abbia tentato sino all’ultimo di piazzarlo all’estero ed il fatto che lo stesso Montolivo debba ricorrere ad un comunicato stampa per calmare le acque fiorentine… la dicono lunga su quanto da noi descritto “non bufala” certificata 6) Schweinsteiger – nonostante le grandi firme del giornalismo italiano noi vi abbiamo sempre raccontato di un trasferimento possibile solo, eventualmente, il prossimo anno “non bufala” certificata 7) il silenzio del Milan – “E’ un Milan indecifrabile e muto” uscimmo con questa frase a ridosso di ferragosto. Ci fu rinfacciata come la via di fuga per l’imbarazzo Fabregas… qualche giorno dopo uno dei più accreditati giornalisti in materia mercato (Giulio Mola) scriveva “mentre di Inter e Juventus si sa tutto, dal Milan non esce nulla. E’ un Milan indecifrabile” “non bufala” certificata …veniamo a quello che si leggeva o vociferava 1) De Rossi – mai accreditata e spacciata per possibile la notizia del suo passaggio al Milan 2) Bale – ne abbiamo sempre parlato come ipotesi, se non remota, remotissima. L’ultima volta che ne abbiamo scritto, abbiamo consigliato i nostri lettori di raddoppiare le elle del cognome del calciatore per descrivere cosa a noi risultava 3) Eriksen – mai, da noi, accostato al Milan 4) il silenzio del Milan – ci torna utile anche per dimostrare che la miriade di nomi fantasiosi accostati ai rossoneri, nascessero proprio dal silenzio di via Turati. Silenzio assoluto, tanto che Nocerino è stato un fulmine a ciel sereno …il nostro unico errore 5) Aquilani – lo avevamo etichettato come “giornalata”. A parziale scusante possiamo solo dire che, chi ci fornisce le news, in quel momento stava navigando a vista nel silezio rossonero. …concludendo Ci pare di aver ampiamente dimostrato come, Milan Day, non parli a caso. Ci pare altresì doveroso ricordare a tutti che noi vi abbiamo raccontato le trattative in essere ma che non siamo noi, od i nostri “amici”, a chiuderle mettendo la firma sui contratti. Come non eravamo dei “fenomeni” ad aver anticipato le positive trattative di Ronaldinho, Ibrahimovic e Robinho, non siamo dei “venditori di fumo” nel raccontarvele altre che non vanno a buon fine. Siamo semplicemente dei tifosi come voi, che soffrono o gioiscono come voi e che sanno bene quanto sia fondamentale e giusto non “giocare” con il sentimento di gente tale e quale a noi. Permettetemi di ringraziare sentitamente l’amico Guglielmo Mastroianni che esce distrutto da questa estate dove ha dedicato intere giornate a raccogliere notizie e confrontarle tra le varie fonti, con il solo scopo del piacere di condividere la nostra passione rossonera con tutti voi

…e sono 5!

Buon compleanno MDF! Esattamente cinque anni fa nacque quello che ad oggi è la vera e propria forza di Milan Day… il Forum. Nato dalla volontà di creare uno spazio che riunisse tutti coloro che mandavano mail a Milan Channel, è diventato negli anni il vero e proprio cuore pulsante di tutto il nostro mondo. All’interno di questa Community sono nate vere e proprie amicizie che vanno al di là del Milan. Amicizie che, nonostante la distanza, si frequentano tutto l’anno e si ritrovano annualmente per il piacere di stare insieme al di là di un monitor. Tutto quello che vedete oggi di Milan Day, nasce dalla spinta e dal lavoro di gente che fa parte di questa Comunità. Partimmo con molta difficoltà ed esperienza in materia zero. Eravamo costretti, con l’amico Max RC, a riempire le pagine del forum con nostri post, vista la scarsezza di utenti. Poi, anche grazie all’amichevole vicinanza di Mauro Suma e del Canale rossonero, questa Comunità iniziò a popolarsi. Molte persone che scrivevano regolarmente a Milan Channel, cominciarono a cercarci e ad entrare a far parte della nostra vita. Non tutto è sempre filato liscio, anzi. Ci eravamo imposti il motto “non conta la quantità ma la qualità” e ci sforzavamo innanzitutto a fare del forum di Milan Day, uno spazio dove parlare civilmente e supportare, senza se e senza ma, la nostra passione più grande, il Milan! Qualcuno non è riuscito a capirlo… Abbiamo avuto, nel tempo, una dolorosa scissione ma, visti i risultati postumi, necessaria per conservare quell’ambiente amichevole e quella voglia di essere vicini al nostro Milan soprattutto nelle sconfitte. Non ci pentiamo di nulla… rifaremmo il tutto per il bene di una idea che, ogni giorno di più, si dimostra vincente. Vedere in faccia, stringere la mano, conoscere, frequentare al di là di Milan Day persone che, senza l’iscrizione a questo Forum, forse, non avrebbero mai avuto la possibilità di conoscersi… non ha prezzo ed al tempo stesso è esattamente l’idea ispiratrice che fece nascere Milan Day nel lontano 2000 Caro Forum, l’augurio che possiamo e vogliamo farti è quello di non cambiare mai il tuo stile, di non ricorrere ad urla scomposte, ingiurie e diffamazioni per avere visibilità. Rimani così come sei perchè, alla fine, sono sempre più numerose le persone che hanno voglia di trovare un angolino nel web dove parlare tra amici, rispetto a coloro che cercano spazi per gridare le loro frustrazioni o per dimostrare a loro stessi che esistono. Non alzare mai la voce affinchè la gente ti segua, continua a mostrare al mondo internet che parlare in modo educato e civile tra amici si può… ed è anche piacevole. Oggi, per chi ha voglia di visitare il nostro Forum , trova aria di festa in onore della ricorrenza ma sappia che, anche senza candeline o festoni, il Forum di Milan Day è gioia, voglia di vivere e condividere il rossonero, tutto l’anno. Siamo nati per condividere e costruire, non per distruggere. Ognuno di noi è riconoscibile nel nome e nel cognome, non ci nascondiamo dietro a nick fantasiosi (salva-reputazione?) perchè non abbiamo nulla da nascondere. Ci riconosciamo nel giorno… il buio della notte lo lasciamo volentieri ad altri Chiunque si riconosca in questi principi, in questo modo di parlare tra amici della stessa passione, è sempre stato, è e sempre sarà, il benvenuto E adesso… andiamo a spegnere le candeline!

La buffonata

Il teatro in cui creavamo materiale da battaglia era umile, a volte maleodorante. Per alcuni di noi le sole armi erano le parole ed i volantini da spacciare davanti alla scuola. Per altri, purtroppo, i muscoli e la stupidità.  A poche centinaia di metri un identico scenario ma diversità di concetto. Pugni chiusi o saluti romani, all’epoca in fondo poco cambiava.Gli uni con giubbotto in pelle, occhiali rayban ed il Secolo d’Italia sotto il braccio. Gli altri con eschimo, jeans sporco, scarpetta da corsa ed il Manifesto in tasca. Per tutti il campo da battaglia era la piazza, era lo “Sciopero” da organizzare con annesso scontro con il nemico. Non conta e non vi dirò da che parte stavo, in primis perché poi mi sono capovolto e ritrovato a pensare ed immaginare la vita esattamente dall’angolo opposto. Conta invece che pochi giorni fa, mentre ingannavo la vita al bar, un giovane ma già vecchio uomo dal pulpito “Lo sciopero dei calciatori è uno scandolo, da vergogna, solo per soldi , per fare sempre meno e guadagnare di più” . Porca vacca la stessa frase di mia mamma trenta e più anni fa :”Putin, al sciopar lè na scusa par star fora da scola”.A suo dire una buffonata. I padani capiranno, gli altri intuiranno ma di certo siamo ancora lì, si sciopera per convenienza e dolce far niente. Non si è giocato e mi manca un po’ la benzina .  Provocato da amici della zanzara che si aspettano sputi sui calciatori e da anima gemella che si occupa di calcio solo il giorno della finale dei mondiali e che oggi mi  apostrofa  per quello  che penso e vado a dire. Poi  toglietemi il saluto Io penso che lo sciopero sia giusto e che i calciatori non siano colpevoli. Non è una buffonata !!!! La storia. Per capire bisogna partire dai numeri. In serie A sono tesserati 810 giocatori, in seirie B 690 giocatori in lega Pro(veccchia C1) quasi 1000. Fonte della Lega, su 2500 giocatori quasi 2000 non arrivano a centomila euro all’anno. In serie A ci sono ancora un centinaio di giocatori che non hanno preso lo stipendio di giugno, in serie B circa 130 in Lega pro con 8 società fallite risultano agli atti oltre duecento giocatori con degli arretrati che non prenderanno forse mai. E’ in questo scenario che scade il contratto collettivo un anno fa ed al tavolo delle trattative nasce un problema: le società vogliono il diritto di mettere fuori rosa chi non è gradito, fecendoli allenare a parte in un campo magari in terra battuta a Comacchio. Anticamera dichiarato del licenziamento per giusta causa da ottenere con ogni mezzo .Il tutto  per riparare a scelte scriteriate di società folli che tesserano 50 giocatori come in un video game. La Aic rifiuta. La sostanza , accorciata, è tutta qua. La Lega per convenienza e massoneria vende all’opinione pubblica che i giocatori super pagati non accettano di allenarsi a parte rendendo impossibile la gestione della preparazione. In realtà se c’è una categoria che non gliene può fregare di meno è quella dei super prezzolati….  Totti, Del Piero, Ibra ecc. ecc. : quelli non finiranno mai nel campetto, troveranno sempre chi li difende. La cosa riguarda i calciatori che prendono uno stupendio quasi normale e che magari finiscono nelle mani di un Cellino (ricordate il portiere Marchetti ? andate a rileggere la storia, aiuta)o di un Zamparini e diventano vittime di mobbing più di una neolaureata nello studio di un avvocato. Non contenta la Lega delle società metteva le mani avanti e chiedeva la firma su un foglio che il contributo di solidarietà (neo tassa salva Italia)sarebbe stato pagato dai calciatori. Demagogia come nemmeno un socialista di 40 anni fa.Una buffonata 1)il contributo non era legge e non lo è diventato essendo una norma folle, non per i calciatori ma per il mondo civile 2)Come spiega in un preciso articolo il sole 24 (non la Padania) della settimana scorsa, le società di calcio hanno accettato di ragionare in termini di retribuzione netta con il loro dipendenti. Il contributo “salva niente” di Calderoli e C. è assimilabile ad una ritenuta fiscale e non ad una patrimoniale perché si applica sulla retribuzione e non sul globale del contribuente. Pertanto è un aggravio fiscale, pertanto è a carico delle società nel perverso meccanismo del calcio. Apriti cielo. Compatta la stampa ed i mass media aggrediscono la casta perché non vuole pagare. La Lega di Beretta non riesce e non vuole spiegare che è solo una puzzolente guerra fra Federcalcio, Lega e presidenti. Nelle nostre case arrivano  commenti che se uno venisse da Marte penserebbe che a rovinare per sempre sto paese sono Gattuso, Buffon, Zanetti, Di Vaio e Gilardino e non i mille papponi che si mangiano tutto a Roma, compresa l’orata al sale a tre euro per moglie , amanti e figli. Tocca a noi che del calcio facciamo qualcosa in più di un passatempo spiegare con pazienza quanto sopra. Perché offende la nostra intelligenza continuare a sentire commenti vuoti e qualunquisti senza reagire, perché se ci allineiamo ad un cabarettista vestito di verde che urla “allora gliene prendiamo il doppio di soldi”, ci facciamo del male e come diceva la mia mamma :”Bimbo, lo sciopero è solo una scusa per non lavorare”.Insomma l’ennesima buffonata !!!! Ai pochi che hanno resistito a tanta noioso cronaca, risparmio l’ironia sull’indebolimento dell’Inter vedova Eto’ò ed il conforto sulla bella idea del Napoli di prendere Pandev. Ottimo. Continuano a piovere uomini sulla Juve (a proposito siamo a 36 tesserati, non stanno neanche in albergo )ma l’arrivo di Elia dall’Amburgo è una bella idea. Ma non voglio parlare di questo. Italiane in Europa sette al 1 agosto. Italiane in Europa al 31 agosto , cinque con il salto fuori già

un Milanista a Londra

Premessa: mentre sto scrivendo questo mio “pezzo” mancano ancora ventiquattro ore circa alla fine di questo calciomercato. E’ bene sottolinearlo perché Galliani e Braida ci hanno abituato a colpi clamorosi nelle ultime ore, anche se quest’anno, a meno di sorprese, sembra proprio che il mercato possa definirsi chiuso. Mister X pare proprio si sia svelato….è Alberto Aquilani. Una domanda mi sorge spontanea, ma valeva davvero la pena mettere su tutto sto teatrino per poi acquistare l’ex romanista? Parliamoci chiaro, alzi la mano chi ad inizio estate aveva posto in cima alle proprie preferenze il centrocampista ex-Liverpool, sono convinto che anche la società nella propria scala l’aveva messo dietro i vari Fabregas, Hamsik, Ganso, Schweinsteiger, Bale e Montolivo obiettivi che, per un motivo o per l’altro ci sono sfuggiti. Lo devo confessare con estrema sincerità: non sono una grande fan di Aquilani, è vero può giocare nei quattro ruoli di centrocampo, è vero ha un buon piede, è vero ha un buon senso tattico, è vero ha un buon tiro da lontano, è anche vero che di ottimo ha solo la fidanzata… Se si parla ai tifosi bianconeri si noterà che nessuno si strappa i capelli per non averlo riscattato ma ora è un nostro giocatore, porterà la nostra maglia e io lo sosterrò con tutte le mie forze. Resto convinto che, anche per l’infortunio di Flamini, la rosa vada rinforzata, ci si dimentica forse che Rino è squalificato per quattro gare in Champions e gli altri suoi compagni di reparto sono tutti over 34. La nostra squadra è sicuramente competitiva per riconfermarsi in campionato alla luce anche della partenza di Samuel Etoo’o, incantato, a sentire le sue parole, dal progetto dell’Anzhi, si come no… la classica scelta di vita. In Champions League l’urna è stata benevola, doppio confronto a parte coi marziani in maglia blaugrana, i cechi del Pilzen e i bielorussi del Borisov non ci devono certo preoccupare. Torniamo alla consueta finestra sulla Premier League. Le due squadre di Manchester stanno facendo paura, il City del Mancio ha riscoperto Edin Dzeko, grandissimo centravanti, mio vecchio pupillo, movenze, tecnica e piede da grande bomber ed ha aggiunto al suo già forte organico un certo Samir Nasri, il mio personalissimo Mister X, se fossi stato in Galliani avrei cercato di prendere il francese. Risultato? Tottenham 1 Man City 5. All’Old Trafford invece i red devils hanno asfaltato 8-2 un Arsenal ridicolo, vittima della pazzia e testardaggine del proprio allenatore Arsene Wenger che dovrebbe avere la dignità ed il coraggio di fare un passo indietro. Ha fatto molto bene coi gunners in passato, ma il calcio è fatto di cicli, di Alex Ferguson ce n è uno solo e il francese non è nemmeno da paragonare al santone scozzese. Tiene botta il Liverpool, che ha iniziato molto bene la stagione e non dimentichiamo che ha fuori per infortunio il signor Steven Gerrard. Ad Anfield i reds hanno sconfitto il Bolton 3-1 con gol di Henderson, Skrtel e del grande Charlie Adam, gran bel centrocampista. Il Chelsea, delle grandi, è quella che sembra zoppicare un po’ di più, ma, alla fine, riesce comunque a portare a casa i tre punti anche questa volta e saluta l’esordio con gol di Mata, ex Valencia. Dietro queste squadre, per ora si sono visti incontri mediocri, poco calcio e tanti calci, ma in fondo questo è il football inglese, quello che ci piace, almeno loro non scioperano. Chiudiamo coi miei Saints, avevo detto sarebbe stata dura ed infatti è arrivata la prima sconfitta stagionale sul campo del Leicester di Sven Goran Eriksson, non importa, ora non bisogna demoralizzarsi e rivincere subito la prossima partita. Mi avessero detto che da neopromossi dopo cinque match avremmo avuto dodici punti non ci avrei creduto! Up the Saints! Speak soon!

Una vergogna senza fine!

Diciamoci la verità, quando ci sono delle vicende che portano alla sospensione di una giornata del massimo campionato italiano di calcio, non si può non dire che tutte le parti coinvolte hanno perso una magnifica occasione per non dover arrossire di vergogna. Non è molto importante scavare nel particolare per andare a capire chi ha ragione e chi no, non è questa la cosa che conta. Pessima la figura dei presidenti delle squadre di serie A, pessima quella collezionata dai calciatori e dalla loro Associazione, pessima (e non poteva essere diversamente) quella dei vertici del calcio italiano capitanati dal presidente Abete. A peggiorare le cose sono poi le motivazioni che hanno determinato la mancata firma dell’accordo collettivo e la conseguente “serrata”. I presidenti non ratificano un accordo di garanzia per delle cazzate che loro stessi hanno commesso. Non si può, infatti, negare che il problema delle rose ampie non è altro che un segno della totale incompetenza su come operano i dirigenti delle società della serie A: pensate che le 20 squadre della massima seria in totale hanno sotto contratto oltre 800 calciatori! Fa una media di circa 40 giocatori a squadra. Qui non regge neanche l’alibi del fatto che le rose ampie siano necessarie per essere competitivi su più fronti se pensiamo che, per esempio, il Bologna ad oggi ha 33 giocatori tesserati (quello dei felsinei chiarammente è solo un esempio). Se non è incompetenza su come vengono allestite le squadre allora dovrebbero spiegarci di cosa si tratta. Da questo punto di vista, forse, ci tocca stare dalla parte dei calciatori. Ma ancora più ridicola è la questione sul contributo di solidarietà. Riuscire a scioperare (insomma, usate il termine che vi pare) per un punto di una manovra finanziaria che ancora non è stata presentata nel suo testo definitivo (attenzione, ho detto presentata, non approvata) è roba da geni! Tant’è vero che proprio ieri la maggioranza ha eliminato dal testo proprio il contributo di solidarietà tanto discusso. Sarà il caso che i barzellettieri d’Italia comincino a portare delle modifiche ai clichè usati per far ridere il pubblico: è ormai tempo di sostituire i carabinieri coi calciatori ed i presidenti come protagonisti del genere della risata! La cosa di cui forse questa gente non si rende conto è che continuando così loro stessi faranno implodere il sistema. Questo calcio si regge solo ed esclusivamente grazie alle televisioni private che riversano circa un miliardo di euro nel sistema, ed è solo grazie alle pay-tv se i calciatori hanno ottenuto contratti così esosi. Tra pochissimo Lega calcio e televisioni (Sky e Mediaset) si dovranno risedere ad un tavolo per contrattare i diritti del prossimo triennio. Già il calcio con la vicenda di scommessopoli ha dato di sé una pessima immagine, generando più di qualche perplessità negli acquirenti (non dimentichiamoci, infatti, che le tv sono coloro che acquistano e pagano un prodotto). Se presidenti e calciatori pensano di poter fare il bello ed il cattivo tempo trascurando completamente l’impatto che questo può avere sulle tv (per esempio su chi deve comprare degli spazi pubblicitari durante le partite, e dare a sua volta dei quattrini alle tv), allora penso che potrebbero trovare delle sgradite sorprese. Chi caccia la grana avrà tutte le ragioni per mettere sul piatto della bilancia una cifra inferiore alle attese per acquistare un prodotto che dà di sé un’immagine disastrata. Considerando che le società di A si sono appena scannate per dividersi la fetta del 200 milioni di euro legati ai bacini di utenza, si può prevedere che in uno scenario simile ci potrebbero essere dei suicidi di massa. In altre parole: se “scioperano” (in senso lato) le televisioni allora sono cazzi sul serio, altro che contributo di solidarietà!!! Quel giorno ci si dovrà trattenere la pancia per le risate che ci faremo! L’invito è sempre lo stesso: il calcio italiano cominci veramente a darsi una mossa per rimettersi al passo degli altri campionati europei che ormai ci mangiano in testa. Da dove bisogna cominciare? Il primo passo necessario è sempre lo stesso (e chi legge questo sito sa che sono due anni che il sottoscritto lo dice): azzeramento totale di tutti i vertici calcistici a partire dalla Federazione con una nuova classe dirigente giovane ed in grado di dare una gestione manageriale (e non antiquata come quella attuale) ad un sistema che rappresenta, non scordiamocelo mai, la quinta industria più importante del nostro Paese!