Lazio ā€“ Milan: una settimana dopo

Stadio Olimpico, ore 20.45 . A soli sei giorni dalla sfida di coppa Italia, il Milan torna in campo per il penultimo turno infrasettimanale di serie A contro quella Lazio battuta a San Siro per tre reti a una. Lo fa nel big-match della 2Ā° di ritorno, che per fortuna dei -3 Ā°C con conseguenti nevicate di questo periodo qui a Milano si gioca in trasferta allā€™olimpico di Roma.

Derby allā€™Inter, Milito riapre il campionato

MILANO. Lā€™Inter batte il Milan grazie a un gol di Diego Milito e riapre il campionato, inserendosi di prepotenza tra le squadre candidate al titolo. Il derby, si sa, ĆØ la partitissima, vincerlo significa tanto e non vale solo tre punti, come aveva detto Claudio Ranieri alla vigilia. Sei vittorie di seguito, una difesa inviolabile, un attacco rinato con Milito davvero regale: ma la chiave di lettura ĆØ nel gruppo, forte, compatto, gagliardo come ai tempi che furono. E il coraggio di Ranieri di lasciare in panchina Sneijder e confermare Alvarez, una mossa che ha un precedente da allenatore della Roma, quando escluse clamorosamente le due icone giallorosse, Totti e De Rossi. Il Milan di Allegri, sconquassato dalle polemiche legate al caso Pato chiuso ieri sera da Berlusconi, con il favore del pronostico si ĆØ piegato. Ibrahimovic ha trovato la saracinesca chiusa, Pato tanto impegno ma ā€“ come spesso gli viene rimproverato ā€“ troppi fronzoli alla brasiliana. Boateng ĆØ stato arretrato a centrocampo, Emanuelson trequartista. Scelte che ā€“ come dice il risultato ā€“ non sono state felici. ma i rossoneri ultimamente hanno perso qualcosa in brillantezza e luciditĆ . I loro rivali invece sono in fase ascendente, carichi, grintosi. La vittoria dellā€™Inter ĆØ stata di misura ma meritata, anche perchĆØ ĆØ stato annullata una rete a Thiago Motta per un fuorigioco molto dubbio fischiato da Orsato. I nerazzurri non hanno creato tante palle gol ma hanno saputo aspettare il nemico, non hanno strafatto ma usato lā€™intelligenza, con Ranieri a guidarli come un direttore dā€™orchestra. La gioia dellā€™Inter ĆØ stata esplosiva, la fine di un incubo, un incantesimo spezzato: basta un gol per riprendersi il posto che le spetta. La partita ĆØ iniziata con il solito copione di striscioni (alcuni avvelenati come quelli contro Gattuso e Cassano) e controstriscioni, San Siro esaurito come si vede di rado, tensione. Ritmi alti in campo e proprio in avvio il gol annullato a Thiago Motta sugli sviluppi di un calcio piazzato. Ci prova Boateng con decisione, poi Pato (che poi uscirĆ  tra i fischi). Argina la difesa interista con uno strepitoso Samuel, un ottimo Maicon, un incredibile Lucio, fra i migliori in campo. Una menzione speciale per Julio Cesar che ha parato lā€™impossibile. Niente da fare per Ibra che prova in acrobazia, un numero bello ma inutile. Al 36ā€² Alvarez ha sul piede una palla magica ma calcia di sinistro senza convinzione. Il Milan insiste e sul finire del primo tempo Van Bommel colpisce la traversa, arriva Emanuelson come una furia ma Julio Cesar salva. Il derby svolta nel secondo tempo quando al 9ā€², con il Milan sbilanciato in avanti, arriva il contropiede ā€˜capitanatĆ² da Zanetti che vede avanzare Milito e lo cerca con un bel lancio. Abate toppa e spalanca la porta al Principe che controlla di destro e calcia di sinistro. ƈ il gol della partita e lui ĆØ lā€™uomo della provvidenza: criticato a ragione, sbiadito e anemico, ĆØ tornato il Milito dellā€™anno del triplete. Una bella storia con il fiuto del gol tornato come per magia: un segno in una squadra dove tutto girava male e, di colpo, adesso tutto ĆØ cambiato. Il Milan tenta di riagguantare la partita ma ā€“ si capisce ā€“ lā€™impresa ĆØ complicata e i cambi tattici non bastano, anzi complicano. Errori sotto porta, scarsa fantasia, Nocerino mediocre, Robinho buttato nella mischia ma proprio non cā€™ĆØ. I diavoli tentano lā€™assedio ma la difesa nerazzurra rimane composta e attenta. Di certo, il Milan paga la settimana difficile appena trascorsa, il balletto Tevez sƬ-Tevez no, un pĆ² di sfortuna con Seedorf che prima della partita non ĆØ stato bene. Ma cā€™ĆØ una flessione che va analizzata. Lā€™Inter brinda e festeggia: Ranieri ĆØ davvero lā€™uomo giusto al posto giusto. Leggo

Milano nel bene e nel male

MILANO. Eā€™ stata una domenica sportiva segnata nel nome di Milano quella appena trascorsa, dal sapore agrodolce ma dalle emozioni intense. Decisamente piĆ¹ sanguigne quelle che hanno visto contrapposto Biella a Milano nel basket, piĆ¹ urticanti quelle tra le due compagini di Milano in ambito calcistico. In tutte e due perĆ² fondamentale ĆØ lā€™abbrivio come ci si approccia allā€™evento. Forum che ribolle di passione, la voglia di spingere di un territorio che vede nella pallacanestro non solo uno sport ma anche la cartina tornasole di un territorio e della sua voglia di emergere. Biella ĆØ gemellata con Milano, le due tifoserie si cercano e scandiscono il nome della squadra avversaria ma rispettata. La partenza ĆØ sprint Milano avanti con un parziale di venti a zero, pronto a descrivere unā€™altra sconfitta, sarebbe la sesta. Ma per fortuna il basket ĆØ diverso, una squadra puĆ² anche andare sotto ma puĆ² risorgere mettendoci grinta passione e voglia. Lā€™angelico ĆØ questo sera, Milano non puĆ² nulla, lā€™inerzia della partita ĆØ tutta per Biella, pareggio al ventesimo, piĆ¹ sette al 30ā€™ e piĆ¹ otto alla fine. Il Forum ĆØ una bolgia, un fiume in piena, non ĆØ la vittoria di una squadra e il trionfo di un territorio. A seguire ci sarebbe il derby di Milano, i presupposti sono buoni la squadra di Venaria ha pareggiato, la seconda di Milano sembra una squadretta di provincia, provocano la grande squadra sul mercato, la stuzzicano e sul campo si comportano come una provinciale vecchia maniera modello nereo rocco.Ā Ā Noi non ci siamo, piĆ¹ fumo che arrosto, se non tiri ĆØ difficile vincere. Pato dimostra ancora una volta che ĆØ vittima del suo destino, forse ĆØ meglio che vada a Parigi, e noi prendiamo gente piĆ¹ convinta, anche lo stesso robinho dimostra di esserci di piĆ¹. Nulla ĆØ perduto e per fortuna si gioca giĆ  mercoledƬ e francamente non credo che Nagatomo alzi qualche trofeo questā€™anno. RIPRODUZIONE RISERVATA.

Ossessione milanista

MILANO. Niente da fare, quando si avvicina la madre di tutte le partite, il derby, scattano a casa Moratti delle strane sirene. Non si dimenticano mai di noi, tutto lā€™anno a pensare agli affari in casa nostra, ma ĆØ una persecuzione. Gli scissionisti, prima se ne vanno, vedasi 1908, poi passano una vita a correrci dietro, attratti da quei due colori rinnegati da loro, ma forse sotto sotto sempre amati. La peggior partenza degli ultimi anni con un allenatore con voce in falsetto che non poteva durare, un usura dei propri campioni, la fatal Novara. E poi con un minimo di logica affidati a un allenatore in grado di fare il suo mestiere, la lenta risalita. Ora distano otto punti e anche se dovessero ā€œfarci la festaā€œ rimarrebbero pur sempre indietro di cinque punti. Oltre tutto non ĆØ mai successo che una squadra che ha perso sei incontri prima della fine del girone dā€™andata possa solo pensare di vincere lo scudetto (sarebbe pura follia), ma loro ci credono. E allora a rispolverare lā€™idioma ispanico, la manita (al Parma non al Real Madrid) la remuntada (in dieci partite tre punti alla Juve e uno al Milan, mamma mia che paura) il triplete (non cā€™entra nulla ma fa fine). E siccome devono infastidirci eccoli pronti a soffiarci Tevez vantando la solita e solida amicizia con Mancini, ma siamo poi veramente sicuri che lā€™Apache sia un affare? Gianni Mura su Repubblica giustamente chiosava che ā€œvince chi non lo prendeā€. Eccola la loro ossessione: farci la guerra, cercare di emularci. In ogni caso ĆØ proprio destino che arrivino sempre dopo, nella fondazione, nel trionfo italiano, nel trionfo europeo e anche in quello mondiale. Invece per quanto riguarda lā€™antipatia lƬ sono inarrivabili e irraggiungibili, veramente da numero uno. Domenica sera alle 20,3o fischio dā€™inizio e poi come sempre succede, se vinceranno sarĆ  lā€™inizio di un nuovo ciclo di successi prenotando sia lo scudetto che la finale di Champions di Monaco, se pareggeranno ci diranno che sono stati sfortunati, che lā€™arbitro, amico dei colori rossoneri, li ha brillantemente fermati e se perderanno provocheranno dicendo che in fondo non siamo ancora alla fine del girone dā€™andata e che comunque il vero derby scudetto sarĆ  quello della penultima giornata, a maggio. Ora piĆ¹ che mai il motto degli interisti ĆØ: ā€œcon Nakatomo e Faraoni vi strapazzeremo i cā€¦ā€. RIPRODUZIONE RISERVATA.

Anche la Liguria sotto la lente di ingrandimento della Guardia di Finanza

Finalmente si comincia a fare sul serio. Quante volte si era chiesto che la Guardia di Finanza si recasse nei posti dove usano andare i ricchi per controllare barche di lusso e auto di grossa cilindrata, raffrontando i costi di questi beni di lusso con le dichiarazioni dei redditi dei proprietari? Dopo Cortina dā€™Ampezzo, stavolta ĆØ toccata ad alcune delle localitĆ  turistiche piĆ¹ rinomate della Liguria, come Portofino, Santa Margherita e Chiavari, ove sono state ispezionate auto di grossa cilindrata e barche di lusso, controllati scontrini fiscali nei bar frequentati da vip e monitorati i ristoranti che sono di solito punti di richiamo insieme a gelaterie e locali di tendenza per i fortunati che in tempi di crisi sono riusciti a mantenere una capacitĆ  di spesa che la stragrande maggioranza degli italiani ha visto finire seppellita sotto le ripetute manovre di aggiustamento dei conti pubblici decise dai governi che si sono succeduti in questi anni. Nonostante le dichiarazioni rese dal generale Antonino Maggiore, tese a sdrammatizzare lā€™operazione compiuta nel giorno dellā€™Epifania e le dichiarazioni rilasciate da Giorgio Dā€™Alia, sindaco di Portofino, con le quali il primo cittadino della famosa localitĆ  turistica affermava che la cittadina non ha nulla da temere e di ritenere i controlli come normale amministrazione, anche stavolta una Ā parte del mondo politico, la solita, ha fatto capire per chi batte il suo cuore, tanto cheĀ Fabrizio Cicchitto, Ā del Pdl, ĆØ arrivato ad accusare il Direttore dellā€™Agenzia delle Entrate, Attilio Befera di comportarsi da leader politico, piĆ¹ che da alto funzionario dello Stato. La Lega Nord, a sua volta, lamenta un accanimento verso le regioni del Nord, che noi speriamo fortemente venga presto smentito con operazioni analoghe al Sud. Ma il carico da undici potrebbe arrivare nei prossimi giorni, visto che addirittura qualcuno, a spregio di ogni forma di buon senso, arriva ad invocare una commissione parlamentare dā€™inchiesta. Incredibile, ma vero, non contro gli evasori fiscali, quelli che a detta di Mario Monti, mettono le mani in tasca agli italiani onesti, ma contro chi fa il suo dovere, essendo evidentemente pagato per quello e non per altro. Ormai, in Italia, al ridicolo non cā€™ĆØ mai fine.

Calciomercato Milan: Galliani esalta il colpo Nocerino

Antonio Nocerino, ieri sera, col Siena , ha messo a segno il suo gol numero 6 in Serie A con la maglia del Milan. Arrivato il 31 agosto per appena 500mila euro , lā€™ex giocatore del Palermo si sta rivelando una pedina fondamentale per Massimiliano Allegri. Il centrocampista della nazionale ĆØ forse la sorpresa di questo campionato, anche se Adriano Galliani dice di averlo sempre considerato un grande calciatore, giĆ  prima che vestisse la maglia rossonera. ā€œIl merito ĆØ stato in parte mio e in parte di chi mi ha segnalato allā€™una del pomeriggio del 31 agosto che il Palermo stava per comprare un centrocampista e che quindi avrebbe potuto cedere Nocerino ā€“ ha spiegato lā€™ad del Milan. ā€“ Allora ho chiamato immediatamente Zamparini e siamo riusciti a fare questa operazione. Il giocatore mi ĆØ sempre piaciuto, ci faceva sempre gol, lo vedevo un calciatore importante ma non riuscivo a capire perchĆ© non arrivava in un grande club, anche se ĆØ stato nella Juventus. Sapevo che Mathieu Flamini sarebbe stato operato al crociato e sarebbe stato fuori molti mesi (il francese potrebbe essere in campo solo a febbraio, ndr) , quindi sono stato bravo a prendere Nocerinoā€. Lā€™ex centrocampista del Palermo ĆØ il secondo marcatore del Milan, dopo Zlatan Ibrahimovic . In carriera non aveva mai messo a segno 6 reti nello stesso campionato, che tra lā€™altro non ĆØ nemmeno giunto alla metĆ . Articoli correlati: Berlusconi, dimissioni e poi Milan a tempo pieno Calciomercato Milan: parla l’agente di Taiwo You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

Arriva Salerno Comicon!

In arrivo Salerno COMICON , Mostra-Mercato del Fumetto e del Gioco. Organizzato dallā€™associazione COMICON e da VISIONA, ĆØ realizzato in collaborazione con DoppiavĆ¹ Studio e Golden Store e si avvale del patrocinio e della collaborazione del Comune di Salerno. A grandissima richiesta, Napoli COMICON ha deciso di organizzare unā€™altra manifestazione sul mondo del fumetto e dellā€™intrattenimento ludico in Campania, a sette mesi di distanza dallā€™evento partenopeo. Grazie alla collaborazione con lā€™amministrazione salernitana abbiamo individuato una location di prestigio: il centralissimo Complesso Monumentale di Santa Sofia , giĆ  sede di mostre ed eventi dal respiro internazionale, accoglierĆ  dallā€™8 allā€™11 di dicembre lā€™edizione beta di Salerno COMICON.

Ligabue, ora e allora

Ligabue torna come ā€œconduttoreā€ ai microfoni della radio. E lo fa, con la partecipazione del suo storico amico e manager Claudio Maioli e di suo fratello Marco, in esclusiva a Radio2. Ligabue, in occasione della sua ultima avventura musicale (il disco e il film che raccontano il grande evento di #Campovolo), ripercorre le emozioni della sua esperienza artistica con un evento in dieci puntate, sulle frequenze di Radio2. Ai microfoni di Radio2, Ligabue, con Claudio e Marco, parla di oggi e di ieri (ā€œOra e alloraā€), racconta il suo rock, i suoi fans, gli amici, lā€™attuale progetto musicale. Tutte le puntate saranno scaricabili gratuitamente, sul sito www.radio2.rai.it. Lā€™appuntamento con ā€œLigabue, ora e alloraā€Ā ĆØ dal 28 novembre al 9 dicembre, alle 19.50 su Radio2.

Metsamor, RAO UES vuole rinunciare al contratto di gestione dellā€™impianto

RAO Unified Energy Systems (UES) ha confermato lā€™intenzione di lasciare la gestione della centrale nucleare armena di Metsamor, alla scadenza dell ā€™attuale contratto, nel 2013. UES aveva acquisito il controllo dell ā€™impianto nel 2003, nellā€™ambito di un accordo tra i governi di Russia e Armenia sul problema del ripagamento dei debiti di Yerevan con Mosca per le forniture nucleari, valutati in circa 40 milioni di dollari. Con lo stesso accordo UES aveva ottenuto la proprietĆ  di cinque centrali idroelettriche. Lā€™attuale contratto, rinnovato nel 2008, scade nel 2013, ma secondo una nota del quotidiano moscovita Kommersant, del 24 novembre, Inter RAo, la societĆ  a cui UES ā€“ che ne detiene la proprietĆ  ā€“ aveva assegnato la gestione d il controllo dei flussi finanziari di Metsamor, sarebbe scontetnta dei termini dell ā€™accordo e vorrebbe chiuderlo immediatamente. Secondo una fonte interna che il quotidiano non ha voluto identificare, Mesamor ĆØ anche a rischio di incidente nucleare. La centrale, che risale agli anni Settanta,Ā  si trova a circa 30 chilometri dalla capitale armena, ed ĆØ uno dei pochi impianti nucleari a non essere dotato di strutture di contenimento primario. Inoltre, si trova in una zona ad alto rischio sismico. Per anni USA e UE hanno cercato di convincere le autoritĆ  armene a chiudere la centrale, a causa di questi fattori di pericolositĆ . Secondo quanto dichiarato da Nikolay Gorelov, portavoce di Inter RAO, la societĆ  ha giĆ  contattato diverse altre aziende attive nel settore offrendo di assumere la gestione di Metsamor. Tra queste Rosatom, ma ā€œdirei che i negoziati non sono mai partitiā€, ha commentato Gorelov. Da parte sua, Rosatom ha fatto sapere, atraverso il suo portavoce, Sergei Novikov, che il gruppo di proprietĆ  del governo russo prenderĆ  in considerazione lā€™ipotesi di assumere la gestione dell ā€™impianto armeno solo dietro richiesta esplicita del governo di Mosca. ā€œRichiesta che non ci ĆØ ancora pervenutaā€, la chiusa di Novikov. Nessun commento ĆØ arrivato da parte armena. Staff Unrest According to “Kommersant,” Rosatom is far more interested in participating in the Armenian governmentā€™s ambitious project to replace Metsamorā€™s existing reactor with a more modern facility meeting international safety standards. Rosatom and the Armenian Energy and Natural Resources Ministry set up a joint venture in late 2009, which was tasked with building the new reactor. The new reactor is supposed to be more than twice as powerful as the current reactor, which generates roughly 40 percent of Armeniaā€™s electricity. The Metsamor management was faced last month with a walkout of more than one-third of the plantā€™s 450-strong staff demanding better pay. Most of those employees agreed to return to work after accepting a 10 percent raise from the government. Inter RAO appears to have had no involvement in the settlement of the dispute. Inter RAO is also the owner of Armeniaā€™s national power utility. Another Russian energy giant, Gazprom, has a controlling stake in Armeniaā€™s gas-distribution network.