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Il Milan sbanca il Gala dell’AIC

Conteranno poco, ma anche agli oscar del calcio italiani il Milan ha spopolato. Dopo lo smacco di non vedere Thiago Silva nel Top 11 europea (presente comunque nella versione vox populi), il brasiliano ha la sua rivincita votato come Miglior Centrale. Secondo voto andato al compagno di reparto Nesta (in condivisione con Ranocchia – che divide il merito tra Genoa e Inter)

Oggi giochi in porta…

Gli inguardabili Tornando indietro con la memoria ai tempi di Sensible Soccer , mi capitava spesso di mettere giocatori fuori ruolo . Gli infortuni erano tanti, la rosa ristretta, e tanto LeTissier tirava le bombe anche da centrocampo. La stessa cosa sembra fare Allegri con Emanuelson, schierato sistematicamente in un ruolo che non gli compete , dove si capisce che non ha lo spunto mentale per poter mettere le punte nella condizione ideale davanti al portiere.

Milan – Novara 2-1 d.t.s: Up & Down

Up Seedorf sta per uccidere Emanuelson con un cazzotto alla tempia per prendere il suo posto I tifosi rossoneri: Con il clasico che incombe e una delle settimane più fredde che il sottoscritto ricordi a Milano, riescono ad andare allo stadio per quella che rimane comunque la gara più inutile di quest anno solare, dimostrando una forte dose di coraggio o – perché no – anche di masochismo. Clarence Seedorf: ha trovato una idea geniale per giocare titolare fisso e per di più nel ruolo che predilige, quello di Trequartista. Gli basta scendere in campo indossando la maschera di Urby Emanuelson, pupillo di Allegri

Milan – Novara 2-1 d.t.s: nel bene e nel male, Alexandre Pato

Andiamo ai quarti di finale, ma a quale prezzo? Un calo di attenzione ci costa altri trenta minuti di tempi supplementari che giocati in un freddo mercoledì pomeriggio comportano gli infortuni poi visti sul campo. Per fortuna che l’effetto nel breve sarà limitato dato che domenica ci troveremo nuovamente di fronte ai piemontesi, ma già da settimana prossima contro la Lazio sarà un’altra storia. Per il resto partita bruttina che non fa rimpiangere i molti tifosi rossoneri della scelta di rimanere comodi nei divani dei loro salotti. Il Novara fa catenaccio puro per i primi 80 minuti (anche se non ai livelli dell’ultima provinciale che domenica scorsa è riuscita a sbancare San Siro) ma viene punita da un tiro del faraone da fuori area dopo 24 minuti – quei tiri da lontano che non si erano visti al derby. Da lì la partita si addormenta, con i rossoneri che compiono l’errore di dare per già chiusa la gara e che vengono sopraffatti a due minuti dalla fine dal calcio di punizione di Radovanovic (mezza papera di Amelia?) . Poi nei supplementari il gol di Pato – che coglie in controtempo la difesa avversaria e dopo aver sbagliato tre calci piazzati riesce a mettere la zampata vincente. In una partita abbiamo paradossalmente visto tutta la carriera di questo giocatore: è entrato col solito piglio svogliato, ha mangiato dei gol facili, è riuscito a segnare e si è nuovamente infortunato (inutile ricordare un Wayne Rooney che lo scorso anno in un Birmingham – Man Utd rimase in campo zoppo a battere le rimesse laterali nei minuti finali pur di fare qualcosa per la squadra, lui è Pato e quindi và nello spogliatoio), non sappiamo stavolta per quanto. Note tattiche: mi è piaciuta la gara di Merkel e di El Sharaawy – gli unici che hanno saputo fare quei cambi di velocità che hanno saputo arrecare danno alle difese avversarie. Emanuelson trequartista rimane invece un esperimento che considererei fallito : troppa poca la corsa, troppi i passaggi all’indietro . Abbiamo sofferto il catenaccio del Novara perché abbiamo avuto pochi uomini capaci di costruire in velocità una azione dalle ripartenze avversarie – in

Milan – Novara: due anni dopo

San Siro, ore 21.00. Era un freddo pomeriggio del 13 gennaio di due anni fa, quando alle ore 15.00 di un mercoledì di un normale pomeriggio lavorativo si affrontavano in un San Siro pressochè vuoto Milan e Novara per gli ottavi di coppa Italia con i piemontesi che ribaltando ogni pronostico si confermarono l’unica squadra di C1 negli ottavi di finale degli ultimi anni. Il Novara ha poi confermato quanto fatto vedere di buono in quell’ottavo guadagnando la serie A , anche se adesso rimane forse la squadra materasso del campionato. Si gioca quindi oggi in gara secca anche una anteprima della gara di domenica dato che si sarebbe dovuto giocare, su richiesta del Milan, questo ottavo in dicembre qualora si fosse qualificato il Catania ma i piemontesi si sono opposti e hanno preferito questa collocazione – che comunque garantisce quantomeno equilibrio tra le due squadre nel prossimo turno di campionato , cosa che non sarà invece in caso di qualificazione al prossimo turno dato che la Lega Calcio ha gentilmente concesso alla Juventus due giorni in più di riposo rispetto ad un eventuale Milan – Lazio nei quarti di finale (a proposito di gobbi, com’è che sui due rigori netti negati al Cagliari la stampa ha glissato e nascosto tutto?), gli ottavi invece si chiuderanno domani con la sfida, sempre a San Siro tra la metà meno nobile di Milano ed il Genoa (ed è strano non aver sentito Paolillo gridare al complotto per dover giocare 24 ore dopo il Milan sullo stesso terreno, ma si sà gli interisti morirebbero piuttosto che affermare che quella polemica del 2010 era priva di qualsiasi fondamento…) ALLEGRI, IL POST DERBY E LE CRITICHE – Sarà il Novara anche la prova per vedere la reazione della squadra al pessimo risultato visto nel derby e, come nel derby, troveremo contro di noi una provinciale che si chiuderà. Non approvo invece il salvare, come spesso avviene, l’allenatore dalla pessima figura fatta in campo domenica sera sul piano tattico. Ormai non è un segreto che la maggior parte dei milanisti si divida in filosocietari e antisocietari e che per questi ultimi l’allenatore sia una sorta di semi-dio da venerare per tutto quello che subisce dalla dirigenza cui le scelte vengono imposte. Tuttavia negare che ci fossero due modi di perdere domenica sera , sul piano tecnico perché si è incontrata una squadra più forte o sul piano tattico perché si è sbagliato tutto e che di questi due sia andato in scena il secondo rasenta il livello della malafede . Sappiamo tutti che questa rosa è incompleta, ma non più incompleta delle altre in Italia – ove si era tutti d’accordo di essere a livello tecnico i favoriti per il titolo. Diverso è il discorso di un eventuale mercato per tornare competitivi a livello Europeo e qui il caso Tevez ha mostrato tutte le lacune e la mancanza di comunicazione tra proprietà, dirigenza e guida tecnica – ma per approfondire questo servirebbe un ulteriore articolo a parte, e vi ho già tediato abbastanza. FORMAZIONE – Avrei personalmente schierato Pato per vedere se è in grado di ripetere una prestazione deludente anche contro quella che è in questo momento la peggiore squadra delle 20 di Serie A. Allegri ha confermato Nesta (è squalificato domenica), Mexes, Antonini, Bonera, Ambrosini, Emanuelson, Nocerino, El Shaarawy, e Inzaghi – dal primo minuto o a gara in corso. Giocherà Amelia in porta dato il nuovo infortunio ad Abbiati che lo terrà lontano dai campi da gioco per 15-20 giorni mentre staranno sicuramente fuori anche Clarence Seedorf (febbre) e soprattutto Kevin Prince Boateng per un nuovo infortunio che lo terrà lontano dai campi da gioco per un altro mese. Torna invece in rosa Merkel, anche se non giocherà immediatamente – è un buon ritorno ma non può essere lui il centrocampista che ci serviva e tutto questo mercato di gennaio sembra un voler continuare a rattoppare le falle col chewing-gum sperando che la nave arrivi in porto (sperando che il capitano non sia come Stettino – altrimenti non arriviamo nemmeno lì): prima o poi occorre smettere di rimandare e cominciare a ricostruire lo scafo. Dove sono Fabregas, Tevez, De Rossi e Montolivo?

Aria pesante!

Siamo tornati . La sconfitta di Domenica sera ci ha fatto tornare ad una dimensione già nota, a prestazioni già viste e riviste nel passato più o meno recente. Milan che attacca, squadra avversaria che si chiude a catenaccio intorno alla propria aria e contropiede. Ciao ciao derby , e molto probabilmente anche il titolo di campioni d’inverno . Da una squadra nettamente superiore quale il Milan era lecito aspettarsi di più, tutti quanti avremmo voluto una partita diversa; non tanto per la sofferenza, che non c’è stata mai, dall’inizio alla fine del match, ma quanto per la sterilità offensiva che ancora una volta ha fatto rivoltare lo stomaco ai tifosi innervositi che guardavano. Dominio territoriale, passa a me che passo a te, ma niente di più . La serata del derby è sembrata più una copia degli allenamenti che spesso si vedono a Milanello: possesso palla su pressing dei difensori senza tiri in porta, eseguito alla lettera  per 90′ da giocatori confusi e senza idee. Tra i rossoneri in campo, pochi sono stati quelli che veramente hanno dimostrato di esserci, con la testa e con i piedi. Uno su tutti Van Bommel che, a dispetto delle prestazioni tutt’altro che buone di quest’anno,  tira fuori dal cilindro una gara quasi perfetta con una traversa colpita e un’ottima gestione del reparto difensivo. Tra i peggiori sicuramente i terzini, Nocerino e i due attaccanti, che mai come ieri sono stati uniti nel disputare una prestazione pessima. Se qualcuno  però non l’avesse ancora capito, oltre agli innegabili errori dei diversi giocatori, nella gara contro l’Inter ciò che più ha penalizzato il Milan è stata la prestazione di una singola persona: Massimiliano Allegri . Nella gara più importante del girone di andata, il tecnico livornese è quello a cui vanno imputate le maggiori responsabilità. E’ chiaro agli occhi di tutti l ‘errore nello schierare  la squadra : ha il coraggio di ingabbiare Boateng sulla fascia destra, dando il posto sulla 3/4 ad un giocatore che nessuno ha capito ancora cosa ci faccia al Milan, quell’Emanuelson arrivato come terzino, avanzato a mezz’ala e infine trasformato in trequartista. La formazione diventa così quasi un 4-4-2, con due attaccanti che non attaccano la profondità ma si allargano entrambi alla ricerca di palle facili. Praticamente una condanna a morte, una squadra senza attaccanti che prova a rompere le barricate degli avversari . Se poi i cambi arrivano in ritardo e si butta nella mischia il dormiente Seedorf, che ne approfitta per una bella passeggiata sul campo appena rifatto, a quel punto la frittata è fatta. Il Milan crolla, l’Inter vola. I giornali si esaltano, Moratti esce dalla tana. Questa è l’altra faccia della medaglia, quella di gente esaltata da questa “Inter perfetta” (citazione giornalistica) che domina la gara. Ma dove? Ma che partita avete visto? L’inter ha vinto seguendo la strategia dei perdenti, secondo la mentalità della provinciale che va a S.Siro a difendersi , facendo di tutto per non prendere goal e ben poco per farlo. Se fossimo stati semplicemente decenti, la partita non ci sarebbe stata, tutto sarebbe finito dopo pochi minuti; un’analisi obiettiva direbbe che il derby lo ha perso il Milan , non lo ha vinto l’Inter. Senza gli errori individuali sul goal, probabilmente sarebbe finito tutto senza reti, a testimonianza della buona tattica difensiva dell’Inter e delle poche idee dell’attacco rossonero. Ma evidentemente c’è chi si accontenta di vincere anche soffrendo e chiudendosi in difesa, negando l’evidenza di una gara passata a non toccare palla . D’altronde l’Inter sa in questo momento di essere inferiore, e ciò che si è visto in campo lo ha ampiamente dimostrato; dunque non si fa una colpa ai nerazzuri di aver giocato in quel modo, ma che non si dica che ha ampiamente meritato la vittoria . Allargando lo sguardo e ridimensionando il contesto, l’ultima giornata di campionato non va in fondo a cambiare gli equilibri e le gerarchie di questo campionato, anche se lo rende più aperto e combattuto e reinserisce nella corsa ai primi posti più squadre. Sia l’Inter che la Lazio approfittano infatti della pessima giornata delle prime tre che riescono a collezionare un solo punto , con la Juve che conferma quanto aveva già fatto vedere a Lecce; squadra un po’ imballata, avversari che sembrano ormai aver preso le misure al gioco coinvolgente di Conte e attacco che fa fatica a concretizzare ciò che si crea con il gioco. La Juventus dunque non scappa , e questo può essere realmente l’unico segnale positivo di una Domenica da dimenticare per i tifosi milanisti . A questo punto c’è da lavorare e da rimettersi a correre, come si deve e come il Milan sa fare; a partire dalla doppia sfida con il Novara, che può essere un’opportunità per ritrovare un po’ di fiducia persa per strada. La risposta più importante però la si attende dalla società , chiamata ad azioni concrete per rinforzare la squadra. L’abbandono di Tevez (definitivo?) potrebbe aprire nuove prospettive di mercato, portando magari a nuovi acquisti che andrebbero a colmare quei vuoti che in altre zone del campo, oltre all’attacco, si sono formati. Forse questo sarebbe il modo migliore per far cambiare un po’ l’aria di Milanello, aria che mai come ora si sta facendo pesante .

Milan – Inter 0-1: Grazie Alexandre, Grazie Max

C’erano due modi accettabili stasera di schierare un centrocampo competitivo. Il primo prevedeva Ambrosini e Nocerino davanti a Van Bommel e dietro a Boateng, il secondo prevedeva Robinho trequartista dietro Pato e Ibra. Allegri è partito col terzo, più estemporaneo, con Emanuelson in trequarti. Ranieri dal canto suo ben conscio dell’inferiorità di mezzi tecnici ha schierato un imbarazzante catenaccio di Mourinhana memoria. Il risultato sarebbe forse stato un onesto pareggio a reti bianche se non fosse per lo svarione di Abate che regala un gol facile a Milito, e il derby alla seconda squadra di Milano. Ci siamo fatti fregare come a Napoli lasciando all’avversario la possibilità di recuperare palloni alti e ripartire in contropiede – non fosse bastata la lezione del San Paolo. La partita si gioca per 90 minuti a senso unico con un Milan padrone del campo che non trova spazi per attaccare e l’Inter che prova a far male in contropiede riuscendoci. Sul risultato pesano come un macigno le responsabilità di Pato , che anche oggi regala l’ennesima pessima prestazione stagionale , uscendo dal campo tra i fischi di San Siro. E’ evidente che il numero sette non è in grado di sostenere una gara ad alti livelli, non in questo momento. Ma c’è forse di più: nel secondo tempo l’ho visto anche rientrare in campo da solo, lontano dai compagni, a pochi minuti prima del fischio d’inizio come se fosse un corpo estraneo per la squadra. Eppure secondo qualcuno continua ad essere un futuro che forse lontano ci porterà a vincere, un po’ come quella parolina magica “programmazione” di cui tutti parlano senza spiegarla nel dettaglio. Il campionato preferirei vincerlo subito e Pato in questo momento è un peso – e da un giocatore che in settimana fa scrivere sul sito ufficiale della società un comunicato in cui annuncia che resta al Milan ci si aspetterebbe una prestazione radicalmente differente: il brasiliano è in questo momento indifendibile . Campionato riaperto? No . L’inter resta comunque ad una distanza importante e probabilmente calerà alla distanza. Rimane l’imbarazzo per non essere stati in grado di portare a casa nemmeno una vittoria con le prime sei in classifica lasciandoci ad un punto in un campionato in cui comunque anche Juventus e Udinese sembrano il calo e daranno il colpo di reni nel finale. Per Allegri è finita la pacchia di trovare sull’altra panchina allenatori uno più imbarazzante dell’altro (Benitez, Leonardo, Gasperini) e spuntarla ugualmente, riuscendo ad aggiungere Ranieri alla lista di allenatori da cui ha subito impassibile una lezione di tattica che comprende oltre a Mourinho e Guardiola anche Mazzarri e Conte. La differenza tra il portoghese e lo spagnolo è che i tre italiani lo hanno fatto con squadre meno forti. Certamente l’idea di rinnovargli il contratto fino al 2014 a due giorni dal derby levandogli addosso un po’ di pressione non è stata per niente buona. MILAN-INTER 0-1 Primo tempo 0-0 MARCATORI: Milito al 9′ s.t. MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Zambrotta (dal 21’ s.t. Robinho); Boateng, Van Bommel, Nocerino (dal 35’ s.t. Seedorf); Emanuelson; Pato (dal 38′ s.t. El Shaarawy), Ibrahimovic. (Amelia, Mexes, Bonera, Ambrosini). All. Allegri INTER (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Zanetti, Thiago Motta, Cambiasso, Alvarez (dal 22’ s.t. Chivu); Pazzini (dal 45’ s.t. Forlan), Milito (dal 31’ s.t. Sneijder) (Castellazzi, Ranocchia, Faraoni, Obi). All. Ranieri ARBITRO: Orsato di Schio NOTE Spettatori 79.522, per un incasso di 3.131.396,30 euro. Ammoniti Boateng, Nesta, Thiago Motta, El Shaarawy per gioco scorretto. Recuperi 2’ p.t., 3’ s.t.

Che derby sia… sul campo!

Ci siamo quasi. Ancora poche ore e finalmente inizierà il derby, quello del campo, quello vero. Che piaccia o no agli interisti, gli scudetti bisogna sudarseli lealmente sul campo, vincendo le gare e battendo gli avversari. L’atmosfera di questa settimana racconta di un’ aria pesante su Milano, un’aria di contrapposizione tra chi il mercato lo fa con la testa e chi invece fa finta di farlo solo per contrapposizione, solo per creare disturbo. Ennesima tattica dell’interista moderno per far arrivare il Milan al derby con più tensione? Non lo possiamo sapere, sta di fatto che qualunque sia stato il fine, non è di certo nobile. Premesse a parte, quello che si preannuncia per Domenica è un derby aperto, dalle mille sfaccettature e dalle mille motivazioni . Il Milan sa di avere tra le mani un’occasione imperdibile per dare una sonora bastonata tra capo a collo a tutti quelli interisti che fino ad oggi si sono illusi di essere ancora in corsa per la vittoria finale. Una vittoria rossonera farebbe capire a tutti che Ranieri non è un mago, che le vittorie le ha ottenute contro quadre di media-bassa classifica, e sarebbe stato uno scandalo mancare anche quelli appuntamenti. L’ennesima “remuntada” della carriera di Ranieri potrebbe essere bruscamente interrotta , andando così a deprimere anche il più ottimista dei tifosi. Motivazioni non da poco, per un Milan che è primo e vuole restarci; per farlo Allegri si affiderà al solito Ibrahimovic , chiamato per l’ennesima volta a trainare la squadra e condurla alla vittoria. Accanto a lui ballottaggio tra Robinho e Pato. Per quanto riguarda il resto della formazione rossonera i dubbi maggiori riguardano il mediano di sinistra (con Seedorf favorito su Ambrosini) e il centrale da affiancare a Thiago Silva, con il rientrante Nesta pronto a contendersi il posto con Mexes . Per quel che riguarda l’Inter, l’atmosfera che i giornali e i giornalisti ci raccontano è quella di un paese delle fiabe, dove tutto è perfetto, idilliaco ; giocatori che rientrano dagli infortuni, striscia di vittorie consecutive messa come cartello di entrata ai cancelli di Appiano Gentile, Ranieri salvatore della patria che improvvisamente è stato perdonato per le discussioni con il “maestro Mourinho” diventandone quasi amico. Niente che non va insomma, niente di cui aver paura. Giornali e società sembrano ritrovarsi in questa settimana più che mai sempre dalla stessa parte, sempre a far fronte comune contro quei cattivoni dei rossoneri; che si tratti di mercato o che si tratti di una partita sul campo, l’obiettivo numero uno è quello di trovare cavilli nelle azioni dei tanto odiati cugini (io non ho cugini, sia chiaro: sono loro che ci chiamano così!). Prova tv per Boateng, anzi no anche per Pato, che si è buttato nell’episodio del rigore a Bergamo: tutte fandonie, tutti pretesti insistenti a cui solo chi è inferiore può essere capace di attaccarsi. Detto questo dell’Inter fuori dal campo, che a dire la verità fa parlare di sè molto più di quella che si vede la Domenica, la formazione nerazzurra che dovrebbe schierare Ranieri parte da un punto fermo: Milito . Eh già, proprio lui che fino a pochi giorni fà tutti davano per morto adesso è “nuovamente tornato quello del triplete” (cit. Sky) , l’attaccante che può mettere in difficoltà qualsiasi difensore o portiere. Pensate che si è scomodato anche Mancini , che dell’Inter conserva proprio tutto, stile e prestazioni da perdente, ad avvertire Abbiati: “ Abbiati dovrà fare attenzione a Milito : si è risvegliato al momento giusto”. Tranquillo mister, non abbiamo bisogno delle tue raccomandazioni. Oltre a Milito, molti auspicano in un ritorno di Sneijder dopo l’infortunio, altri invece puntano tutto su Ricky Alvarez, “talento” dalla lentezza strabiliante, per mettere in difficoltà il Milan. Per la difesa il baluardo principale resta Samuel, che in alcuni sondaggi viene definito addirittura più determinante di Thiago: forse iniziamo a capire perchè il brasiliano non è nella top 11 mondiale. Dunque rivalità, alcune scorrettezze, tentati tranelli… anche di tutte queste cose è fatto il derby di Milano . Ma se per una volta provassimo a fermare le parole, specialmente quelle inutili, e tentassimo di bloccare le azioni senza senso, non sarebbe meglio? Non sarebbe più bello lasciare tutto al campo? Difficile, anzi impossibile, viste le abitudini del nostro calcio. Non ci resta che aspettare , per l’ennesima volta, sperando che le ore passino velocemente e si arrivi in un batter d’occhio alle 20.45 di Domenica 15 Gennaio. Che derby sia!